di The Nightcomer il ven gen 04, 13 13:17
Io sono spudoratamente di parte, ma ti consiglio la prima fase della loro discografia, ovvero gli albums in cui ha militato John Arch.
Il primo album, Night On Brocken, uscì nel 1984: come molti altri esempi heavy in quel periodo, risentiva dell'influenza di mostri sacri (nel caso specifico Iron Maiden), ma questo non significa che non possedesse gran qualità . Tecnica, composizioni ed arrangiamenti erano già superiori alla media e le idee non mancavano. Contiene episodi di elevato spessore (tra i miei preferiti), quali Kiss Of Death, Damnation, Misfit, Soldier Boy, Night on Brocken e la strumentale Shadowfax. La voce di Arch, molto tecnica ma sempre espressa su tonalità molto acute, può non piacere, ma personalmente l'adoro. Le parti soliste sono da urlo, per quanto mi riguarda.
Il secondo album, The Spectre Within (1985), è un lavoro di transizione, nel quale iniziano a prendere forma strutture più complesse, nonostante l'anima del gruppo si mantenga ancora legata all'heavy. La ricerca di soluzioni più raffinate era notevole per il periodo, ma quello che a me personalmente piace è che i brani non risultano per nulla appesantiti dal percorso di crescita dei musicisti. Rispetto al debutto richiede qualche ascolto in più per essere apprezzato, ma episodi quali Orphan Gypsy, The Apparition, Kyrie Eleison e Without a Trace sono dei classici intramontabili.
Il terzo album, Awaken The Guardian (1986) è secondo me il capolavoro dei Fates Warning, senza se e senza ma. La raffinatezza nelle composizioni si spinge ancora oltre, senza però mai essere fine a se stessa. L'ispirazione è evidente e si mantiene omogeneamente distribuita nella durata dell'intero lavoro. Non cito alcun brano, poichè sono tutti meritevoli in egual misura. Va ascoltato bene, perché non è così immediato, ma una volta entrato non te ne libererai più: uno dei migliri albums metal di sempre, a mio modesto parere.
Iil successivo Non Exit (1988) senza Arch e assai meno efficace in quanto a risultato finale, non è neanche lontanamente paragonabile, nonostante contenga diversi spunti degni di nota.