Quanto tempo che non aprivo un topic.
L'idea risale a qualche settimana fa, credo; mentre riflettevo su questa cosa, mi veniva voglia di aprire questo thread. Probabilmente ci sarà già qualcosa di simile in giro, ma come scrivo io non scrive nessuno quindi 'sti cazzi.
Mi sono messo a pensare a quali album, nel corso del mio breve periodo di passione musicale, hanno cambiato il mio modo di fruire la musica stessa; che mi abbiano permesso di apprezzare certi generi, certe sperimentazioni strumentali, vocali, eccetera eccetera eccetera. E, come detto, mentre ci pensavo avevo voglia di condividere lo spunto di riflessione e scoprire quali fossero quelli altrui (oltre che di soddisfare il mio ego e parlare dei miei "album evolutivi" *).
Per chiarire cosa intendo, libero il mio ego e mi metto a parlare di quelli che hanno cambiato il mio percorso musicale. Probabilmente tralascerò qualcosa ma se farà successo mi rimetterò a pensarci e rincarerò la dose.
Altra cosa per prima: includerò anche roba che col tempo ho rivalutato in negativo, ma che sul momento ha avuto un'importanza notevole. Poi capirete.
Metallica - Master of Puppets
Forse sarebbe più corretto se parlassi singolarmente della title track del disco, che dopo centinaia di ascolti di ballad o semiballad come Nothing Else Matters, Fade to Black, One, The Unforgiven (che comunque tuttora rimane il mio pezzo preferito dei Metallica) mi ha veramente aperto al mondo del metal, della chitarra distorta, della velocità, della rabbia sputata tramite note musicali. A questo pezzo di oltre 8 minuti hanno seguito Welcome Home (Sanitarium), The Thing That Should Not Be, Battery (tutte dal meraviglioso live a Seattle dell'89), poi Leper Messiah, ascoltata tramite un amico, Orion, che da bassista principiante leggevo essere bellissima, Damage, inc., che arrivava da un altro live (non ricordo quale), Disposable Heroes, molto interessante da ascoltare mentre approfondivo il significato sociale dei loro testi, e tante altre naturalmente.
I pezzi che vi ho citato, a parte ovviamente quelle 4 ballad, per me funzionavano singolarmente, non avevo l'idea di insieme; ma sappiamo benissimo che queste canzoni citate compongono la tracklist dell'album Master of Puppets. Una volta scoperta questa cosa, cominciai a sentirlo tutto di fila, ordinando le canzoni come le avevano ordinate quei quattro nel 1986. Prima ascoltare un album era una cosa quasi impossibile per me, una roba a cui a malapena pensavo. Sì, qualche LP lo avevo sentito nella mia vita, ma era sempre un ascolto parziale, spesso erano Greatest Hits, e questi ascolti terminavano comunque con una selezione naturale dei pezzi e un mandare avanti compulsivo verso le mie tracce preferite. Ascoltare Master of Puppets (l'album) mi permise di capire il senso dei dischi, opere che vanno oltre il concetto di traccia singola per creare un'esperienza più lunga di 4-5 minuti, per metter su un'atmosfera coerente e sensata, che potrà sembrare strano ma non è una prerogativa limitata ai concept album o a certi generi; pubblicare 30-40 minuti di musica che non risultino un banale succedersi di canzoni, ma un preciso percorso unitario, che nel suo insieme acquisisce un senso più profondo del singolo pezzo di 3-4 minuti, è un obiettivo che le band e i produttori hanno (quasi) sempre durante tutto il periodo che precede la pubblicazione dall'album, non solo nella fase del missaggio, ma anche in quelle di registrazione o persino di composizione.
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Ok. Punto della situazione. Pensavo che in questo primo post avrei parlato di molti altri album, anche per chiarire cosa intendo per "album evolutivi" *, ma devo andare a giocare a Fifa quindi devo lasciarvi. Poi se continuassi, ora che ci penso, verrebbe veramente troppo lungo il post. Già così lo è.
Potete nominarli e basta o spiegare in cosa vi hanno evoluto; l'album che per primo vi ha fatto amare il rock, l'album che vi ha aperto gli occhi verso il progressive, il jazz, lo psichedelico, l'album che vi ha fatto piacere le tastiere quando prima non potevate ascoltarle insieme a chitarra elettrica, basso e batteria, abituati alle sole Whole Lotta Love e Immigrant Song; l'album che vi ha permesso di comprendere l'elettronica, l'album che vi ha fatto apprezzare il growl, gli inserti folk nella musica metal. Lo spazio è ampio penso.
Potreste anche trovarvi più a vostro agio nel nominare pezzi singoli; ci rimarrò un po' male, ma potete farlo dai.
*Metto le virgolette perchè tuttora, dopo settimane, ogni tanto mi suona bene e ogni tanto mi suona male questo titolo. Album evolutivo. Ora suona bene.