nonchalance ha scritto:Ti do il benvenuto qua, và..
Avevo notato anch'io che il secondo - "poverino" - non se lo cagava nessuno..e, mi pareva pure strano! Però, tant'è..
Vabbé, su Perdition City sarò l'unico che lo trova bello ma non troppo..
La raccolta dei due EP, è vero contiene ottimi spunti..così come A Quick Fix of Melancholy e anche Metamorphosis! Il fatto è che, tutt'al più danno più l'idea di "prove" per l'evoluzione! Però, ci sta: anche a me soddisfano.
Sugli altri, se posso, ti consiglio il bellissimo album di cover..in cui finalmente torna una bella batteria! Forse l'interpretazione non è quella che ci si aspetta ma, le canzoni rendono bene! Messe, volendo, merita..così come l'improvvisato ATGCLVLSSCAP! Questo, mentre l'ascoltavo, mi ha fatto "godere" parecchio!
Blood Inside è, nella sua pazzia, tra i miei preferiti..
Anzitutto grazie per il benvenuto.
L'album di cover l'ho ascoltato a suo tempo ma non è riuscito a catturarmi, più avanti proverò a concedergli un'altra occasione.
Giusto in questo momento mi sto, intanto, riprendendo in mano Blood inside che come detto ormai lo avevo anche dimenticato. Devo dire che, effettivamente, non lo ricordavo così affascinante. Un disco davvero "pazzo" e degno di merito.
Come dicevo ho due lacune nella loro discografia: devo ancora ascoltare Messe (di cui tutti parlano bene) ed il disco col nome impossibile da scrivere (e figurarsi da pronunciare). Più avanti li ripescherò.
Invece, negli ultimi giorni sto ascoltando la loro nuova uscita, l'assassinio di Giulio Cesare. Mi hanno sorpreso, non pensavo che gli Ulver finissero col suonare Synth-pop. Ma la vera sorpresa è che sono stati in grado di sfornare un disco synthpop di qualità davvero elevata, l'ispirazione c'è e si sente. Tuttavia, nonostante il mio parere sull'album sia senz'altro positivo, devo dire che gli Ulver in questo genere non ce li vedo molto. Loro sono maestri dell'ambient, in qualsiasi forma e modo vogliano affrontarlo. A questo punto viene comunque da chiedersi, abbattuta ormai con questo disco pop ogni barriera, dove vogliano arrivare e quale genere suoneranno nel prossimo lavoro.