In realtà ho fatto un super bleffone, non potevo proprio lasciarli fuori perchè sarei stato proprio un infame e mi avrebbero fatto bruciare giù da basso. Per cui ne aprofitto per fare un sondaggio a parte sugli Emperor, ovvero sia fare una classifica dei loro album dal migliore al peggiore, o dal peggiore al miglliore per essere precisi. Considerando che si tratta solo di quattro album, direte, che dfifficoltà c'è? scegliere dal migliore al peggiore sarà una boiata. Proprio per il cazz, qui sta la fregatura, perchè gli Emperor sono uno di quei rarissimi gruppi che non solo non hanno cannato un album ma hanno avuto la bruttissima idea di farne uno più bello dell'altro, che obiettivamente ottimo quando li si ascolta, ma uno schifo se si tratta di stilare classifiche. Fanno parte quindi di quella categoria di band "morte da eroe" visto che hanno pensato di sciogliersi quando erano ancora all'apice. Direi quindi che un bel sondaggione sui loro album se lo meritano, che sia una classifica standard o oppure potete anche motivare le vostre scelte in base a come più vi aggrada. Esempio esempissimo
4. IX Equilibrium
Si so che molti se lo aspettavano almeno sul podio e vedero relegato all'ultimo posto sembra una blasfemia, ma per giusto per dare un'idea secondo me sarebbe comunque un album da almeno 85- 86
Bello l'intro alla Hercules. Riprende quello che era già stato fatto con il precedente, aumentando a componente sinfonica ma non perdendo agressività, avvicinandosi maggiormente agli standard tipici del symphonic black così come lo si conosce, tanto che a volte sembra di sentire i Dimmu Borgir, o per dirla meglio molti gruppi symphonic masterizzeranno la formula che viene usata qui. Perde però qualche guizzo che rendeva i primi due album unici nel loro genere, sebbene Ihsahn ampli ancora di più il suo range tanto da potersi permettere degli acuti spaventosi come al minuto 20.55.
3.Prometheus, The Discipline of Fire e Demise
L'addio di una leggenda, perchè l'evoluzione della band raggiunge il suo picco, riassume tutto ciò che ha reso grandiosa la triade iniziale, ma si aggiungono elementi nuovi, gli assoli sono distinguibili anche da chi non bazzica il genere, ci si tecnicizza ulteriormente e si aggiungono pure un sacco di parti in pulito, alla faccia di chi dice che sono urletti a cazzo e basta. Per non parlare dei blast beat che non si potevano assemblare meglio di così alle sfarfallate sinfoniche. A voler fare un paragone azzardatissimo si potrebbe definirlo il loro "Sound of Perseverance", ma c'è la possibilità sia una coglionata. Resta comunque il fatto che non si poteva rendere quest'album ancora più innovativo, nemmeno inserendo un Ukulele
2. Anthems To The Welkin At Dusk
Secondo posto per l'album con la copertina verde che sembra un'illustrazione di Gustave Dorè. Qui la formula degli Emperor suvisce già la sua prima evoluzione, mantenendo sì la matrice maligna ed oltranzista dei primi esordi, ma spostandola da un'atmosfera spettrale e gelida ad una più sulfurea e diretta, sempre accompagnata da un incedere maestoso, con una produzione più pulita.
Marcia in più sono anche gli intermezzi misticheggianti e l'intro malefico che si sviluppa poi in un tripudio medievaleggiante, anche festaiolo se vogliamo, molto strano per il black metal quindi se voglliamo innovatori anche in questo.
1:In the Nightside Eclipse
Qui non servono spiegazioni, quando si pensa al black metal questa è sicuramente una delle quattro immagini che vengono in mente. Inventa il symphonic black rimanendo comunque accostabile al black metal norvegese, e come se non bastasse ci viene presentato con un minuto di componente simil industrial. Più roba di così in un album non si poteva far stare