Originari di Goteborg, furono tra i primi a "certificare" quel sound conosciuto da tutti come melodic death metal che, più che essere melodico, era meno: violento e iconoclasta.GLI INIZILa band, inizialmente comprendente il futuro vocalist degli
In Flames, era stata fondata con la dicitura
Septic Broiler dal duo chitarristico Mikael Stanne & Niklas Sundin. A cui si aggiunsero presto il bassista Martin Henriksson, lo stesso Fridén e un altro Anders: Jivarp, come batterista.
Nel 1991, dopo aver registrato un paio di demo
(Enfeebled Earth e il secondo che andrà a "confluire" nel primo a nome Dark Tranquillity), decidono di farsi chiamare come tutti ora li conosciamo.. Sempre nel marzo dello stesso anno registrano il demo
Trail of Life Decayed e, giusto un anno dopo, il 7" stampato dall'evaporata Slaughter Records
A Moonclad Reflection..entrambi inclusi, poi, in una musicassetta distribuita in Polonia con il titolo "Tranquillity"! Questi serviranno, poi, a far conoscere la band alla finlandese Spinefarm Records, etichetta che s'impegnerà a distribuire il loro primo album.
SkydancerSkydancer venne registrato tra maggio e giugno del ’93 nei già collaudati Soundscape. Dopo questo lavoro - in cui è possibile sentire anche Mikael cantare - Fridén lascia il gruppo per unirsi ai
Ceremonial Oath di un certo Jesper Strömblad che, nel frattempo, formerà prima gli
In Flames e, poi, gli
Hammerfall con gli stessi fondatori di questa stessa band..parlo dei
Dark Tranquillity! Come chitarrista ritmico, quindi, viene reclutato Fredrik Johansson e si torna in studio per registrare un promo di 3 pezzi da far girare alle case discografiche.
Il quel nastro son già presenti due delle più celebri composizioni del prossimo album..
The GalleryDa contratto, però, la Spinefarm richiede un'altra pubblicazione: sarà l'EP
Of Chaos and Eternal Night. In cui, come ultima traccia, verrà riproposta quella "Alone" che chiuse il primo full-length della band..qui presente con la voce di Stanne "appiccicata" sopra! Ingaggiati dalla label francese Osmose - a seguito di questa uscita - sei mesi dopo si torna negli studi Fredman del mitico Fredrik Nordström per registrare quello che verrà riconosciuto da tutti come il loro masterpiece:
The Gallery.
Questo è l'album con cui la band dovrà confrontarsi per tutto il resto della propria carriera.
The Mind's ILa fama accresce e, nei primi mesi del ’97 sono attesi al varco da tutti quelli che avevano idolatrato il precedente disco. Decidono che la cosa migliore da fare sia prendere tempo facendo uscire un altro EP..ma, questa volta, registrato durante le sessioni dell'album di prossima uscita! Quando
The Mind's I viene pubblicato il gruppo si era già promesso alla Century Media e, con questi presupposti, si capisce il perché tutta la "cattiveria" rimasta in corpo sia ancora presente in questo parto. Pare quasi(?) che il gruppo sappia che d'ora in poi niente sarà più lo stesso e che tutto cambierà/sarà diverso..
Nel frattempo circola la VHS
Zodijackyl Light, contenente anche il videoclip della successiva - in track-list - "Hedon".
LA SVOLTA ELETTRONICACome detto, la band (o chi vuole comandare..) decide che è venuto il momento di cambiare. Viene preso un tastierista/campionatore, si da un taglio più melodrammatico e, soprattutto, Mikael lascia da parte il growl (come altri del periodo) per farci sentire la sua toccante voce.
Tutte queste "modifiche" portano un po' allo sfascio di quello che era stato il precedente regno. Tant'è che la band ci tiene a riportare sul booklet del prossimo album
Music and arrangements by DARK TRANQUILLITY 1996-1998..così come a voler dire a tutti che si è chiusa un'era! Ovvero, quella che va dal rientro di Jivarp "a pieno regime" a quella che vede l'abbandono dell'ultimo arrivato: Johansson, che lascia il ruolo di chitarrista ritmico a Henriksson (comunque "suonatore" acustico della band). Il posto di bassista verrà occupato per dieci anni da Michael Nicklasson..già gravitava attorno alla band come voce addizionale!
ProjectorQuello che viene fuori è un album sicuramente più ispirato del precedente..ma, profondamente diverso da tutto quello che era stato composto in precedenza! Difatti, qui non abbiamo le solite cavalcate senza respiro tipiche dello swedish death. La nuova direzione viene ben vista dalla critica (sia per la qualità che per il coraggio..) ma non dai vecchi fan. Il "problema" di
Projector risiederebbe nella mancanza della voce roca e, quindi, di una certa voglia di commercialità venuta col passaggio alla ben più accessibile Century Media.
Ah, da ora in poi la grafica sarà a cura di Niklas Sundin..la "Cabin Fever Media"!
HavenPer rimediare, già nel 2000 si decide di tornare a pestare un pochino lasciando le clean vocals a qualche sporadico accenno.. Purtroppo - come spesso accade - quando si da ragione a chi giudica male una scelta ragionata si crea un "danno" maggiore: questo è
Haven. In apparenza un mix tra il vecchio e il nuovo corso, nella realtà un disco realizzato con poca convinzione e privo di idee..e, soprattutto
quelle poche presenti amalgamate pure male! Tutto questo solo per accontentare chi era rimasto deluso dal precedente.
Qui "torna" Anders Fridén come ingegnere del suono..scambio di favori per la traduzione dei suoi testi a cura di Sundin?!
SGUARDO AL FUTURO/RITORNO AL PASSATOIn piena crisi creativa (come tutti quelli che "comandavano" nemmeno cinque anni prima), nel 2002 s'intravede quella che sarà una nuova rinascita per il gruppo. Una volta inglobato finalmente l'ultimo arrivato Martin Brändström (anche se abbondantemente considerato da tutti già durante la fase precedente..), i nostri arrivano ad un punto di svolta.
Il dilemma è: continuare a sperimentare oppure suonare all'antica con sopra le tastiere ad "appesantire" l'atmosfera?
Si decide per la seconda scelta. In apparenza più semplice ma, sicuramente più remunerativa.. E, difatti, i nostri ritornano senza neanche accorgersene (oppure facendo finta..) in auge come ai bei vecchi tempi! Il tutto sarà condito da uscite secondarie atte a celebrare la rinnovata immagine dei nostri: ora riconosciuti quasi come "paladini del nuovo metal". Durerà per ben tre album e sempre sotto le veci dell'etichetta tedesca che, una volta concluso il ciclo, si prodigherà di ristampare i tanto bistrattati album del periodo ’99-00.
Damage DoneLa prima prova di questo ciclo corrisponde all'album più minimale - fin dalla grafica di copertina - delle tre "nuove" uscite..intitolato
Damage Done! Qui la band parrebbe proprio non preoccuparsi affatto del giudizio altrui..tant'è che, non abbiamo nemmeno il tempo di respirare tra una traccia e l'altra! Tale è, però, il successo di questa pubblicazione che viene rilasciata la loro prima testimonianza Video dal vivo, intitolata "celebrarmente"
Live Damage! Incluso, poi, come secondo disco Audio della compilation di "scarti" e rarità del primo periodo
Exposures - In Retrospect and Denial..
Il video di "Monochromatic Stains" è ispirato al film
Il gabinetto del dottor Caligari.
CharacterCon il successivo
Character prosegue quella certa evoluzione/involuzione: qui gli effetti delle tastiere serviranno, più che altro, a scandire le diverse accelerate. Anticipato da un EP (praticamente un singolo!) che servirà a trainare l'album grazie all'irruenza della title-track
Lost to Apathy.. Anche questo viene accolto abbastanza bene, soprattutto per la ritrovata verve di un tempo. La stessa che li portò alla ribalta proprio 10 anni prima! È proprio in questo periodo che vengono celebrati un po' da tutti come nuovi alfieri da mandare avanti per abbattere le barriere del metal estremo..
Una coincidenza: questo è il primo album da
The Gallery che non viene interamente registrato ai Fredman.
FictionFiction, pur essendo una summa di quanto già fatto in tutta la loro carriera, riesce ad essere allo stesso tempo fresco & potente come mai prima d'ora si era sentito tutto quello riportante la sigla Dark Tranquillity sulla cover.. Il merito può essere dato sia al caro Brändström che al nuovo produttore dei nostri: Tue Madsen. Oppure
forse perché, semplicemente, l'album non è più made in Fredman?! Fatto sta che qui funziona tutto al meglio: sia le vecchie cavalcate di una volta che le "moderne" soluzioni adottate durante il periodo di declino(?) della band.
Un'altra coincidenza è che qui Sundin è tornato a scrivere un testo dopo 10 anni..
L'AMMODERNAMENTOQuasi come a voler chiudere un'altra era, Michael Nicklasson abbandona in favore di un altro "ex-chitarrista" (proprio come lo fu lui in altre band..). Daniel Antonsson rimase per un quinquennio: forse, artisticamente, il periodo peggiore! Si era già visto nei Soilwork più deboli e alla corte di un paio di progetti del caro vecchio Strömblad..
Si sono ammodernati quasi per poter combattere contro gli acerrimi "rivali" di sempre? Anche se mai sono arrivati ai loro "livelli"..in tutti i sensi! Oppure, semplicemente, si erano stufati di essere tout-court? Chi lo sa?! Sappiamo solo che, ad un certo punto, prima di tornare a registrare qualcosa in studio, la Century Media chiederà a Niklas i vecchi nastri per poter celebrare al meglio il ventennale dai primordi.. Questa compilation, stampata nel 2009, prende il titolo al
plurale del Lato B del primo EP della band:
Yesterworlds. Così come arriva la seconda testimonianza dal vivo:
Where Death Is Most Alive, registrato proprio a Milano nel giorno di Halloween del 2008.
We Are the VoidNel 2010
We Are the Void lascia di stucco sia i vecchi fan che quelli nuovi: questo disco porta la band in territori ai limiti del metalcore, quasi a volersi misurare proprio con quelli che li osannano dall'altra parte dell'oceano. L'idea di base è pure buona ma, il risultato è scarso. Così come lo suono i "nuovi" suoni..la cosa strana è che il team è lo stesso del precedente album! Nel frattempo viene rilasciato un EP digitale come singolo promozionale della traccia "Zero Distance", trattasi però di b-side già apparse nelle edizioni limitate dell'album del 2010. Zero senso..
In attesa del "rinnovo" la band si mette in stand-by!
ConstructMollati un'altra volta da un bassista, tornano nei Rogue Music per la terza volta..ma, stavolta come quintetto! L'altra novità è il cambio di logo: addirittura come acronimo e bello evidente in copertina. Stranamente per gli U.S.A. (e per l'edizione in vinile) viene utilizzato un disegno artistico.. A parte questi "piccoli" cambiamenti, quello che ne risente maggiormente è lo stile: abbastanza mainstream, rispetto ai canoni della band. Non che questo sia sempre un difetto ma, in questo caso,
alla lunga lo potrebbe anche diventare.
Delle linee di basso se n'è occupato proprio quello originario: Martin.
LA PRESA DI COSCIENZAE proprio come a chiudere un cerchio sarà lo stesso Martin Henriksson, una volta riunitisi, a lasciare la formazione! Lui dice di aver perso la passione.. Forse, però, quello che ha notato è la disgregazione dei componenti della band. Comunque, subito dopo l'abbandono, sarà Niklas a sobbarcarsi "entrambe" le chitarre!
Durante le registrazioni il nome del futuro bassista non verrà mai svelato..almeno fino a poco prima dell'uscita dell'album! In cui, a figurare come produttore è il tastierista Martin Brändström. E, al solito, la batteria verrà registrata in un altro studio..così come le chitarre, la batteria e la voce nei soliti Rogue Music! Alla fine, a ricoprire quel ruolo è stato chiamato Anders Iwers (il fratello di Peter), già noto nel giro perché facente parte anch'egli del giro: chitarrista dei primissimi
In Flames e di quei
Ceremonial Oath e
da un ventennio pure il bassista dei
Tiamat. Insomma, uno che non possa scombussolare troppo l'ambiente..
AtomaPer l'ultimo
Atoma si avvalgono ancora dell'aiuto di un certo Jens Bogren ma, dell'album del 2016, quello che colpisce di più è la varietà delle composizioni. Come se, arrivati ad un certo punto, i musicisti capiscono che quello su cui possono contare sempre sono le influenze che hanno avuto agli inizi della propria carriera. Quasi come se ogni componente voglia ricorrere a quello che lo ha influenzato maggiormente.. Tant'è che, in quelle rimaste fuori - firmate entrambe dal batterista - suonano un genere totalmente diverso: più pacato.
All'inizio del 2017, proprio quelle ("The Absolute" e "Time Out of Place") comporranno il 7" che porta il titolo della prima..
In questi giorni passeranno proprio dall'Italia ma, senza Sundin che ha preferito rimanere a casa con la famiglia. Al posto suo (e di quello ancora vacante..) i chitarristi Christopher Amott e Johan Reinholdz!
Proprio il momento giusto per fare un ripasso!