X Shock
Appena finisce il disco di quella "buttata" qua sopra gli do una chance!
nonchalance ha scritto:Beta ha scritto:Luglio 2019:
Black Sails at Midnight - Alestorm
Lo fai apposta?
Li hai sentiti, poi, i maestri..?!
Beta ha scritto:noncha: sarà fatto
Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:nonchalance ha scritto:Beta ha scritto:Luglio 2019:
Black Sails at Midnight - Alestorm
Lo fai apposta?
Li hai sentiti, poi, i maestri..?!
Quando l'ho letto penso di non aver mai "scrollato" la pagina così in slow motion.
"questi c'è bisogno di dirlo di chi sono i cloni"
uuuuh, questi non sanno a cosa rischiano di andare incontro, qualcuno li avvisi
"eh bella la copertina...gia da lì si capisce tutto"
chiunque sia quello che sta là sopra, fa in modo che resista alla tentazione di scrivere e non si faccia sgamare
"Alestorm"
ecco là, fatta la frittata ormai
nonchalance ha scritto:Beta ha scritto:noncha: sarà fatto
In tempi brevi, però.
Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:nonchalance ha scritto:Beta ha scritto:Luglio 2019:
Black Sails at Midnight - Alestorm
Lo fai apposta?
Li hai sentiti, poi, i maestri..?!
Quando l'ho letto penso di non aver mai "scrollato" la pagina così in slow motion.
"questi c'è bisogno di dirlo di chi sono i cloni"
uuuuh, questi non sanno a cosa rischiano di andare incontro, qualcuno li avvisi
"eh bella la copertina...gia da lì si capisce tutto"
chiunque sia quello che sta là sopra, fa in modo che resista alla tentazione di scrivere e non si faccia sgamare
"Alestorm"
ecco là, fatta la frittata ormai
nonchalance ha scritto:LUGLIO
Il mio di luglio è il quarto album dei Mephorash..
Formatisi in Svezia il giorno 24 luglio del 2010, vede come principali compositori il chitarrista (anche bassista e voce addizionale) Mishbar Bovmeph e il cantante Mashkelah M'Ralaa. Coadiuvati fin dall'inizio dal chitarrista ritmico Ayram Etaumiel.. Dal ’14 compare alle pelli Tephra Brabeion e, a collaborare con loro il paroliere Endless (Loqatzov Baasmu). Mentre, dall'album precedente sono affiancati dal vocalist Nebiros dei Malign..e, ora, anche da Alitha Phelileh al basso!
In questo capitolo discografico il gruppo riesce a creare un unico tappeto sonoro in cui chitarra solista & cori, riaffiorando spesso, formano un fil rouge che ci conduce fino alla fine del concept in questione (Shem Ha Mephorash), il quale è stato ispirato dai riti e dagli scritti di Gilles de Laval, barone di Rais. Nota a margine: le liriche dell'ultima traccia, quella che da il titolo al disco, sono proprio tratte da un'opera del noto torturatore di infanti morto a Nantes il 26 ottobre 1440.
Faccio notare che, agli inizi erano dei semplici emulatori del black più becero..ora la proposta segue più un rituale!
Ah, un paio di curiosità: l'artwork dovrebbe rappresentare il "protagonista" della storia Gilles de Montmorency-Laval, colui che combatté sì al fianco di Giovanna d'Arco ma condannato per le sue pratiche occulte.
Pezzo preferito > Sanguinem
No Fun ha scritto:nonchalance ha scritto:LUGLIO
Il mio di luglio è il quarto album dei Mephorash..
Formatisi in Svezia il giorno 24 luglio del 2010, vede come principali compositori il chitarrista (anche bassista e voce addizionale) Mishbar Bovmeph e il cantante Mashkelah M'Ralaa. Coadiuvati fin dall'inizio dal chitarrista ritmico Ayram Etaumiel.. Dal ’14 compare alle pelli Tephra Brabeion e, a collaborare con loro il paroliere Endless (Loqatzov Baasmu). Mentre, dall'album precedente sono affiancati dal vocalist Nebiros dei Malign..e, ora, anche da Alitha Phelileh al basso!
In questo capitolo discografico il gruppo riesce a creare un unico tappeto sonoro in cui chitarra solista & cori, riaffiorando spesso, formano un fil rouge che ci conduce fino alla fine del concept in questione (Shem Ha Mephorash), il quale è stato ispirato dai riti e dagli scritti di Gilles de Laval, barone di Rais. Nota a margine: le liriche dell'ultima traccia, quella che da il titolo al disco, sono proprio tratte da un'opera del noto torturatore di infanti morto a Nantes il 26 ottobre 1440.
Faccio notare che, agli inizi erano dei semplici emulatori del black più becero..ora la proposta segue più un rituale!
Ah, un paio di curiosità: l'artwork dovrebbe rappresentare il "protagonista" della storia Gilles de Montmorency-Laval, colui che combatté sì al fianco di Giovanna d'Arco ma condannato per le sue pratiche occulte.
Pezzo preferito > Sanguinem
Gilles de Rais!!! Non sapevo parlasse di lui!
Prima pensavo di farci un pensierino, ma adesso...
Bruce Scotto 456 ha scritto: Come già era stato il caso a febbraio, il disco del mese è un cd da edicola
Bruce Scotto 456 ha scritto:Il disco di Settembre è Il poliedro di Leonardo, degli Effetto notte.
La copia in mio possesso non è il vinile originale del 1989, ma la ristampa CD+DVD del 2014.
Copertina originale:
Copertina della ristampa:
Nei post dei mesi passati ho sempre evitato di mettere note biografiche o che spieghino il retroterra del “disco del mese”. Questa volta però si tratta di un progetto abbastanza particolare e allora farò un’eccezione.
Mia ricostruzione: ispirato dalla visione della pellicola Alpha Tau! (1942), Gil Rossellini concepisce un progetto multimediale: un mediometraggio musicale intitolato Il poliedro di Leonardo.
La parte cinematografica consiste in un film di circa 45 minuti, per la regia di Filippo Mileto e Vittorio Giacci (batterista degli Effetto notte). Per sommissimi capi, diremo che racconta le vicende sentimentali e belliche di un sommergibilista ai tempi del secondo conflitto mondiale.
Da menzionare il contributo di Carlo e Vittorio Rambaldi agli effetti speciali. È stato presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 1989.
La parte musicale è affidata agli Effetto notte di Gaio Chiocchio (Pierrot Lunaire), la cui formazione rispetto al 7” dell’anno precedente vede numerosi innesti: lo stesso Rossellini, Massimo Altomare (Loy & Altomare), Pericle Sponzilli (The Fholks, Reale Accademia di Musica, etc) e davvero tanti ospiti, ad esempio in un due brani ascoltiamo Roberto Gatto alla batteria. Non si tratta di una colonna sonora, ma di una rappresentazione in musica della “trama” del film, tanto che anche limitandosi al solo ascolto del disco si riuscirà a ricostruire il concept. Anzi, direi che la visione del film assolutamente non offra ulteriori elementi utili alla comprensione…
La musica mi pare abbia retto bene al passare del tempo: un pop a tratti funkeggiante a tratti più pacato, con dissonanze, sprazzi jazzati e qualche ingrediente world music (sitar, mandolino, voci etniche…). Molto curati suoni e arrangiamenti. Esecuzione al servizio dei brani, senza spazio per virtuosismi. Numerosi gli effetti sonori (olofonici).
Tra i pezzi cito Dal Comando Supremo Della Regia Marina Italiana, Sommozzatori e la conclusiva Due Volte Nel Tempo che -la butto là- nei momenti più rock mi ricordano un po’ i Demon del periodo Heart of Our Time/Breakout.
Il filmato invece si mostra fortemente datato: tra immagini di repertorio, estratti dal film del ‘42, criptocitazioni di Odissea nello Spazio e delle avanguardie storiche, e un tripudio di computer graphic, dissolvenze, sovrimpressioni e effetti laser da videoclip primi anni ‘80, la visione diviene un’esperienza para-archeologica... o allucinatoria, quando assistiamo al disfacimento psichico del protagonista (viaggio nell’aldilà/spazio-tempo e svelamento dei misteri cosmici?) nella seconda metà del video.
Screenshot, scelti evitando i momenti più kitsch:
[moderazione: se pensate possano causarvi problemi per questioni di copyright, eliminateli pure]
E il dolore mi prese d’improvviso
come un faro d’antiaerea sul mio viso
nonchalance ha scritto:SETTEMBRE
Il mio di settembre è il quinto album dei Tool..
Uscito a distanza di 4872 giorni dal precedente 10,000 Days, si tratterà probabilmente dell'ultimo album in studio per la Volcano Entertainment (etichetta che esordì proprio con Ænima e con cui, gli stessi Tool, intentarono una causa legale nel 1998). Il processo di scrittura di Fear Inoculum è durato all'incirca dieci anni..mentre, per la gestazione c'è voluto un anno intero! Questa affidata prima al produttore Joe Barresi e, poi, alle sapienti mani del tecnico del suono Bob Ludwig.
Il disco - suddiviso in 7 tracce - può essere interpretato come un palindromo. Ovvero, inizia di fatto con una sorta di intro strumentale nella title track e si conclude con un outro nella traccia che chiude il disco: "7empest". Al centro un brano (non a caso intitolato "Descending"..) che pare, come accade sovente nelle composizioni della band, prendere e capovolgere quanto sentito prima riproponendolo sotto una veste diversa ma con lo stesso effetto..
Faccio notare che, compare spesso il sintetizzatore..una grossa novità per la tavolozza del gruppo!
Ah, un paio di curiosità: sia la patina che l'interno e il retro del cofanetto della "Deluxe Edition" ha quattro varianti, non di meno la cover del disco - sotto la Lampada di Wood (o lampada UV/luce nera) - offre un bello spettacolo.
Pezzo preferito > Descending
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