gusto o conoscenza?

Sono meglio i Testament o gli Slayer? Chi è più bravo tra Malmsteen e Brian May? Non siate timidi: aprite un sondaggio e chiedetelo alla community!

gusto o conoscenza?

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gusto o conoscenza?

Messaggiodi tosaerba il ven mag 11, 18 12:44

sono ispirato (oltre a non essere a lavoro oggi)... topic filosofico-spirituale 8)

probabilmente più di una volta, leggendo recensioni e commenti degli utenti, vi sarete imbattuti in questa frase:

"non ha senso giudicare un album se il genere musicale di tale album non è affine al proprio gusto"

siete d'accordo con questa affermazione?

io personalmente no, per un motivo preciso: è proprio il fatto di esaltare un determinato genere (o un artista) che ci fa vedere quell'album, quella carriera, quella canzone per più di quel che effettivamente è. un conto è la passione per un genere, un conto è la conoscenza. faccio un esempio molto terra terra.

io (io generico) sono una persona che ha ascoltato quasi ed esclusivamente heavy metal tradizionale. ascolto per la prima volta un album death metal e ne sono schifato. automaticamente sono portato a pensare che il death metal faccia cagare.

mettiamo però che sono anche una persona molto curiosa (e un po' masochista), e che non voglio fermarmi alla prima apparenza. ascolto 10, 20, 30, 50, 100 album death metal, e dato che il mio gusto è sempre legato all'heavy tradizionale, mi fanno tutti cagare. cosa succede però? sicuramente mi sono fatto l'orecchio, e sono comunque in grado di dire quale album tra quei 100 sia il migliore e quale quello più inascoltabile. ecco che quindi il fatto di non apprezzare il death non mi ha affatto impedito di elaborare un giudizio. ed ecco perché, tra un recensore che ama il death metal (ma ne ha ascoltato solo qualche decina di dischi) e uno che lo disprezza (ma ne ha ascoltati parecchi di più) preferisco decisamente il secondo :ok: anche perché, se il primo recensore affibbia 70 all'album più brutto che ha ascoltato, e 90 a quello migliore, poco cambia se il secondo recensore affibbia 40 al più brutto e 60 al più bello... la differenza è sempre la stessa. un giudizio va pur sempre rapportato al contesto, un numero in sé non dice nulla.

voi che ne pensate? il fattore determinante per una buona recensione dovrebbe essere il gusto o la conoscenza?

(non vale la risposta "una media tra i due" perché altrimenti sarebbe troppo facile :lol: )
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Fabio Yaaaaaaaahhhhh il ven mag 11, 18 12:54

assolutamente la seconda per due motivi.
- ovviamente si è portati maggiormente verso certi tipi di sonorità quindi ci piacciono più facilmente, allo stesso tempo è vero che si può abituare l'orecchio e quindi si scoprono sonorità diverse ma che ci sono affini per altri motivi. Oltre al fatto che se un conto è se ti piace un genere o due perchè ascolti solo quello, un altro conto è se hai ascoltato di tutto. Continuo ad essere grandissimo fan dei Korn o di tanti altri gruppi scoperti una quindicina di anni fa, ma allo stesso tempo so che non avessi ascoltato gli Emperor o i Death mi sarei perso un mondo di altra roba

-si evitano figure di merda mondiali basate sul fatto di non aver sentito certe cose e quindi dettate da ignoranza, cosa che mi è capitato di sentire da altre persone e per cui mi sono sentito in dovere di dire la mia
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Galilee il ven mag 11, 18 13:09

Di solito la passione unita alla cultura fa nascere grandi cose.
Se tu non apprezzi il death metal puoi ascoltarlo quanto vuoi ma non capirai mai un cazzo.
Da cuoco e pastaio ti dirò... se non sei un appassionato di cucina potrai studiare quanto vuoi, ma il buon gusto non saprai mai cos'è. Insomma la conoscenza senza la passione è il nulla.
Il fatto che la passione depisti la soggettività è una fesseria. Chi non è soggettivo non lo è di suo.
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Silvia il ven mag 11, 18 14:01

Galilee ha scritto:Di solito la passione unita alla cultura fa nascere grandi cose.
Se tu non apprezzi il death metal puoi ascoltarlo quanto vuoi ma non capirai mai un cazzo.
Da cuoco e pastaio ti dirò... se non sei un appassionato di cucina potrai studiare quanto vuoi, ma il buon gusto non saprai mai cos'è. Insomma la conoscenza senza la passione è il nulla.
Il fatto che la passione depisti la soggettività è una fesseria. Chi non è soggettivo non lo è di suo.

Straquoto! :yeah:
Pero' se non hai conoscenza come puoi recensire correttamente? Cioe', supponete di recensire un disco recente di death tecnico ignorando le basi come (esempio) Unquestionable Presence degli Atheist o altre pietre miliari.. magari penseresti che il disco sia originalissimo senza sapere che la strada era in realta' tracciata anni prima. In questo caso la recensione secondo me cambierebbe totalmente F:- .

Non ho votato quindi perche' secondo me la conoscenza senza gusto porta altrettanto fuori strada come dice @Gals e credo che una recensione vada fatta da chi apprezza e conosce il genere. Non ha senso far valutare un disco a chi non ama il genere, vengono fuori orrori che ridicolizzano il gruppo e purtroppo ce ne sono un paio anche sul sito (cose che ho segnalato in calce alle recensioni).

Mamma mia @Gals, la cucina e' una delle mie grandi passioni :love:
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi tosaerba il ven mag 11, 18 14:21

Galilee ha scritto:Di solito la passione unita alla cultura fa nascere grandi cose.
Se tu non apprezzi il death metal puoi ascoltarlo quanto vuoi ma non capirai mai un cazzo.
Da cuoco e pastaio ti dirò... se non sei un appassionato di cucina potrai studiare quanto vuoi, ma il buon gusto non saprai mai cos'è. Insomma la conoscenza senza la passione è il nulla.
Il fatto che la passione depisti la soggettività è una fesseria. Chi non è soggettivo non lo è di suo.

Il ragionamento potrebbe filare, ma secondo me soffre di un'intima contraddizione. Mettiti nei panni di un recensore metal nella seconda metà degli anni '80. Stando a questo ragionamento nessuno all'epoca poteva dare un giudizio efficace su un disco dei Possessed o dei Death, in quanto il death metal era ancora un genere abbozzato, non esisteva di certo ancora la concezione di 'death metal' con quel nome e con quelle caratteristiche, non poteva essersi fatto un gusto al riguardo. Molto probabilmente era inteso più come un heavy metal estremo e basta. E quindi ragionava con gli stilemi in testa dell'heavy metal :)
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Silvia il ven mag 11, 18 14:29

tosaerba ha scritto:
Galilee ha scritto:Di solito la passione unita alla cultura fa nascere grandi cose.
Se tu non apprezzi il death metal puoi ascoltarlo quanto vuoi ma non capirai mai un cazzo.
Da cuoco e pastaio ti dirò... se non sei un appassionato di cucina potrai studiare quanto vuoi, ma il buon gusto non saprai mai cos'è. Insomma la conoscenza senza la passione è il nulla.
Il fatto che la passione depisti la soggettività è una fesseria. Chi non è soggettivo non lo è di suo.

Il ragionamento potrebbe filare, ma secondo me soffre di un'intima contraddizione. Mettiti nei panni di un recensore metal nella seconda metà degli anni '80. Stando a questo ragionamento nessuno all'epoca poteva dare un giudizio efficace su un disco dei Possessed o dei Death, in quanto il death metal era ancora un genere abbozzato, non esisteva di certo ancora la concezione di 'death metal' con quel nome e con quelle caratteristiche, non poteva essersi fatto un gusto al riguardo. Molto probabilmente era inteso più come un heavy metal estremo e basta. E quindi ragionava con gli stilemi in testa dell'heavy metal :)

Beh ma i generi non spuntano fuori all'improvviso, c'e' sempre una sorta di innovazione lenta che in qualche modo anticipa i tempi. es. prima del death in senso stretto c'erano gia' elementi che facevano pensare alla sua nascita di li' a poco e c'erano bands limite death/thrash come gli Obituary (es) che proponevano qualcosa di estremo ma non ancora etichettato (che io ricordi) o gli stessi Atheist che ho citato prima o album come Scream Bloody Gore (altro esempio, ovviamente gli Obituary sono successivi :) )
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Fabio Yaaaaaaaahhhhh il ven mag 11, 18 14:46

Va anche detto che in caso di album "innovativo" o mai sentito prima, che quindi essere esperti del genere non conta, a quel punto lì entra in gioco anche "l'apertura mentale" del recensore, cosa che secondo me comunque si sviluppa con la conoscenza che si ha acquisito ascoltando vari generi.
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Silvia il ven mag 11, 18 14:53

Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:Va anche detto che in caso di album "innovativo" o mai sentito prima, che quindi essere esperti del genere non conta, a quel punto lì entra in gioco anche "l'apertura mentale" del recensore, cosa che secondo me comunque si sviluppa con la conoscenza che si ha acquisito ascoltando vari generi.

Esatto oppure il gusto... cioè la cosa ti piace perché ti cattura anche se non hai mai sentito nulla di simile.
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi nonchalance il ven mag 11, 18 14:54

Visto quello che ho scritto sulla recensione dell'ultimo degli Sleep, mi contraddirei dicendo che NON va giudicato in base al gusto.. :D

Però, ritengo molto importante la conoscenza che si ha della materia: questa diventa fondamentale quando si vuole avere credito su quello che si dice.


P.S.: Ma come mai scrivi tuuuuutto in minuscolo..?! :teeth:
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Silvia il ven mag 11, 18 15:02

nonchalance ha scritto:Visto quello che ho scritto sulla recensione dell'ultimo degli Sleep, mi contraddirei dicendo che NON va giudicato in base al gusto.. :D

Però, ritengo molto importante la conoscenza che si ha della materia: questa diventa fondamentale quando si vuole avere credito su quello che si dice.

Infatti anche secondo me una recensione diventa molto più di un parere (che tutto possiamo dare) ed è invece una sorta di "guida all'acquisto" che solo gli esperti possono fare...
ed è il massimo quando si leggono recensioni di appassionati che sanno quello che dicono appunto :yeah:
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Galilee il ven mag 11, 18 15:16

Come dice Fabio Yah, se un genere non è ancora nato cosa c'è da sapere? Basta avere una certa apertura mentale e una buona conoscenza su ciò che già c'e.
Difatti comunque, spesso le novità vengono stroncate.

X Silvia. Allora passa nel mio negozio 8)
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Beta il ven mag 11, 18 16:43

Bel sondaggio, molto interessante ;)

Dunque, verrà fuori uno dei miei soliti panegirici, cerco di scriverlo nel modo più chiaro possibile (male che vada consiglio da subito il Moment a tutti :rotfl: ).

Io non sono completamente in disaccordo con Gals: la passione genera conoscenza. Secondo me il gusto porta ad approfondire un determinato argomento (non parlo necessariamente di musica, parlo in generale), fino a diventarne degli esperti. Per questo motivo io, personalmente, preferisco un recensore che sia appassionato di un genere e, per tal motivo, si è fatto un'ottima conoscenza di tale genere, piuttosto che uno che normalmente non ascolta un certo genere e recensisce un disco appartenente a quel genere. Specifico però alcune cose. Io dico ciò perché, generalmente (proprio come diceva Gals) è la passione che ti spinge ad approfondire; se invece un recensore dovesse ascoltare (recupero l'esempio fatto da tosaerba) 100 o più dischi death, pur continuando a schifare il genere, trovo che possa essere perfettamente in grado di capire se un disco death è fatto bene o è fatto male (quindi leggerei una recensione fatta da lui/lei), ammesso però che (e questa è condicio sine qua non) sia in grado di scindere gusto da conoscenza. Mi spiego: se continua a schifare il genere e pensare che sia solo un ammasso di sbidonamenti, tenderà a bocciare tutto quello che ascolta; se, invece, è in grado di fare un ragionamento del tipo "a me non piace, ma ne capisco il valore" allora, molto probabilmente, i suoi giudizi avranno indubbiamente un qualche valore, quindi leggerei molto volentieri le sue recensioni.
Bisogna valutare però anche il rovescio della medaglia: esattamente come uno che ascolta tanti dischi di un genere che continua a non piacergli rischia di bocciare tutto, uno che ascolta tanti dischi di un genere perché gli piace è a rischio di promuovere tutto per una questione di gusto personale.
Dovessi dare una risposta secca, direi, perciò, conoscenza; ma il discorso è che penso che non sia proprio possibile ridurre così tanto all'osso la risposta. Secondo me l'ottimale è avere una conoscenza dettata dalla passione (o dal gusto, che dir si voglia), che poi deve però essere scissa dal gusto personale. Una persona obiettiva, infatti, è perfettamente in grado di dire se un disco, seppur appartenente ad un genere che piace, non è ben fatto (anzi, probabilmente una persona che ama un genere potrebbe, potenzialmente, essere molto più in grado di dire se tal disco è fatto bene o fatto male, proprio perché sente qualcosa che "stona" con il genere in questione ... ovviamente rimane il discorso che serve un minimo di obiettività). Ugualmente, è in grado di fare un ragionamento di questo tipo: "A me questo disco piace, ma non è nulla di che"; quindi, ancora una volta, di scindere il gusto personale da un giudizio che poi andrà propinato a terzi.

Ultima nota: seppur la mia risposta sarebbe, come dicevo sopra, conoscenza, la quale, come dicevate voi, impedisce di dire castronerie (non penso si possa dare un giudizio ragionato in sede di recensione su un disco dei Leaves' Eyes, tanto per dirne una, se non si è mai ascoltato il symphonic metal ... restando in esempio, potrebbe venire promosso perché sembra un disco estremamente innovativo quando poi si scopre che dietro ci sono 20 anni di carriera di altre band che hanno fatto dischi simili, quindi, alla fine, tale disco risulta solo uno scopiazzamento di altre band), la musica non è fatta di sola conoscenza. Per motivi anatomo-fisiologici che non è il caso di star qua a spiegare (se no divento antipatica ... noiosa lo sono già :rotfl: ), la musica è indissolubilmente legata alle emozioni, quindi al gusto personale. La conoscenza da sola può permettere di dare giudizi tecnici, ma non potrà mai dirci se un disco comunica qualcosa oppure no; per quello serve la passione e il gusto (che, comunque, resta sempre personale, quindi è un po' il gatto che si morde la coda).
Comunque io non voglio leggere recensioni fatte sul gusto personale, quindi, visto che non si può rispondere "un mix dei due" ( ;) ) dico conoscenza, la quale, verosimilmente, deriva dalla passione e dall'amore per un genere.

Mi eclisso O=O
"Molti vogliono insegnare ad altri ciò che loro stessi non conoscono" - Cicerone
"Posso credere a tutto, purché sia assolutamente incredibile" - Oscar Wilde
"Mi hanno chiamato folle, ma non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell'intelletto" - Edgar Allan Poe
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi tosaerba il ven mag 11, 18 17:31

Galilee ha scritto:Come dice Fabio Yah, se un genere non è ancora nato cosa c'è da sapere? Basta avere una certa apertura mentale e una buona conoscenza su ciò che già c'e.
Difatti comunque, spesso le novità vengono stroncate.

proprio qui volevo arrivare... se io fondassi un nuovo genere chiamato 'pasticcere metal' (metal mescolato a suoni di krapfen ripieni alla crema che esplodono, tubetti di panna spruzzata, iconografia legata alla pasticceria, eccetera, tutto rigorosamente in tempi inusuali) come la prenderebbe un recensore? con cosa potrebbe eseguire il paragone? il suo fattore gusto è legato inevitabilmente a categorie musicali affini. e nel caso del pasticcere metal a cosa dovrebbe rifarsi?

nonchalance ha scritto:P.S.: Ma come mai scrivi tuuuuutto in minuscolo..?! :teeth:


perché sono pigro :rotfl: se scrivo in minuscolo sono al pc (come ora), se scrivo le maiuscole è perché c'è il correttore automatico del cellulare

Beta ha scritto:Per motivi anatomo-fisiologici che non è il caso di star qua a spiegare (se no divento antipatica ... noiosa lo sono già :rotfl: ), la musica è indissolubilmente legata alle emozioni, quindi al gusto personale. La conoscenza da sola può permettere di dare giudizi tecnici, ma non potrà mai dirci se un disco comunica qualcosa oppure no; per quello serve la passione e il gusto (che, comunque, resta sempre personale, quindi è un po' il gatto che si morde la coda).

l'emozione fa parte della sfera dell'irrazionale e del personale. un recensore serio (a mio parere) non dovrebbe tirare in ballo quello che gli ha fatto provare una determinata canzone, perché a lui può aver fatto commuovere comfortably numb dei pink floyd, ad altri fa semplicemente sbadigliare. c'è chi si emoziona con justin bieber e chi no (dato soggettivo). di contro la musica di justin bieber è abbastanza banale, e quello è un dato oggettivo
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Beta il ven mag 11, 18 18:11

tosaerba ha scritto:proprio qui volevo arrivare... se io fondassi un nuovo genere chiamato 'pasticcere metal' (metal mescolato a suoni di krapfen ripieni alla crema che esplodono, tubetti di panna spruzzata, iconografia legata alla pasticceria, eccetera, tutto rigorosamente in tempi inusuali) come la prenderebbe un recensore? con cosa potrebbe eseguire il paragone? il suo fattore gusto è legato inevitabilmente a categorie musicali affini. e nel caso del pasticcere metal a cosa dovrebbe rifarsi?

Secondo me la valutazione dovrebbe essere riguardo la capacità di dire qualcosa, perché trovo che, alla fine, tutta l'arte abbia come scopo quello di comunicare, non tanto di esibirsi in manierismi (a parte alcuni casi specifici ... ma, dopotutto, anche il semplice manierismo può essere un obiettivo, vedere arte barocca e rococò). Quindi penso che un recensore dovrebbe giudicare questo genere (che io seguirei assolutamente :rotfl: era per spezzare un po' la serietà ;) ) in base agli scopi prefissati e al raggiungimento di essi. Se il tuo obiettivo è fare qualcosa di divertente, il disco sarà bello se è divertente; se il tuo obiettivo è criticare la cucina inglese e dire che gli italiani sono più bravi, il disco sarà bello se ci riesce (mentre non lo sarà se è solo un'accozzaglia di suoni). Se l'obiettivo è un'accozzaglia di suoni senza senso, il disco è soltanto un'accozzaglia di suoni. Per esempio: i Rumatera non li puoi valutare esclusivamente per le loro capacità tecniche (son bravi, ma fanno 4/4 e tre accordi, niente di stratosferico), ma li apprezzi perché fanno ridere. Una canzone come Venenglish, in cui la musica del ritornello è composta con la registrazione dello starnazzare di galline (giuro) e il testo sono espressioni venete scritte in inglese, non puoi valutarla tanto perché "è bella", ma per l'inventiva di sbatterci dentro le galline e di scrivere "when I'm in vinegar I drink a shadow" o "party party party ... che te vegnemo drio!" ;) spero si sia capito F:- :rotfl:

tosaerba ha scritto:l'emozione fa parte della sfera dell'irrazionale e del personale. un recensore serio (a mio parere) non dovrebbe tirare in ballo quello che gli ha fatto provare una determinata canzone, perché a lui può aver fatto commuovere comfortably numb dei pink floyd, ad altri fa semplicemente sbadigliare. c'è chi si emoziona con justin bieber e chi no (dato soggettivo). di contro la musica di justin bieber è abbastanza banale, e quello è un dato oggettivo

Giustissimo. Infatti è per questo che ho detto che è meglio la conoscenza, però bisogna sempre tenere in conto che la musica ha quella componente emotiva che è differente in ognuno di noi. Questo si ripercuote nel saper usare l'intelligenza anche da parte di chi legge, quindi non infierire sui recensori perché magari hanno dato qualche punto in più o in meno ad un disco rispetto a quello che avrebbero dato loro; probabilmente il gap è dovuto ad un divario emotivo, e lì non ci si può fare niente. Però, come dicevo prima, un bravo recensore sa separare le due cose: sa dire se un disco è brutto o bello anche indipendentemente dal suo gusto, però bisogna sempre tenere in conto la variabile emotiva che non può mai del tutto essere eliminata, solo molto ridotta. Chiaro che se leggessi una recensione in cui si capisce palesemente che uno ha bocciato o promosso un disco solo per gusto personale e senza argomentazioni valide, non la prenderei minimamente in considerazione ;) ma questi sono gli estremi, io penso che un bravo recensore sappia lavorare nella zona grigia in mezzo ;)
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Re: gusto o conoscenza?

Messaggiodi Muki97 il ven mag 11, 18 19:45

Beta, mia cara, mi mancavano i tuoi papiri!! :D
Comunque non so dare una risposta, mi limiterò a citare una frase del grande padre lemmy: "i gusti musicali sono soggettivi, la qualità no".
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