Silvia ha scritto:Io proprio no, niente di piu' lontano (x me)
Bruce non ha una voce "pulita" come loro, il suo timbro si sporca moltissimo anche negli acuti e questo lo accomuna a Dio anni 80 (imo) e lo differenzia dagli altri operatici che di solito sono cristallini, ed e' il suo punto di forza che fa impazzire i fans . Poi ha un medio molto corposo e profondo (prendi Fear of the Dark, ce la vedi fatta dagli altri due? mentre fatta da Ronnie ci starebbe imo )
ah ma tu dici da un punto di vista di timbro, io mi riferivo più a come emissione dell'aria (petto, maschera, piena, ecc ecc)
Per esempio la roba bella di Brus è che non solo arrivava al do di petto, ma a quanto pare era 100% diaframma...cantando di testa per questo per chi prova a coverizzarlo è un gran generatore di bestemmie
Michael Sweet già sentito ma anche lui devo approfondirlo bene. Comunque sì sì il Ronnie James mi sa che era il più versatile, è quasi ora di votarlo a proposito
Silvia ha scritto:In realta' Tate aveva solo mezzo tono piu' di Kiske (cosi' ho letto).
Ma intendi range o proprio tessitura? perchè conta che, senza andare nel tecnico che sennò si diventa noiosi e sai che due balle, però limitandoci al confronto sezionato entrambi arrivavano al G5, Kiske metti anche A5 con lo yelp mentre Tate la nota più bassa era un Eb2s, oltre ad avere le ottave di medi e bassi più ampie. Poi comunque il range non è tutto e fin là ci siamo, difatti Kiske era sicuramente più d'intensità (altra cosa bella visto che ti piace Brus, lui arrivava all'A5 solo di high pitch senza aiuto del falsetto o di scream vari, e aveva comunque più intensità di tutti. maledetto )
Silvia ha scritto:Comunque si tende sempre a considerare figherrimi gli spaccacristalli ma anche avere un bel timbro sui medio/bassi non e' da poco, e neppure saper fare le voci aggressive...
Poi x me personalmente conta molto il timbro che oggi viene sottovalutato parecchio imo
ah ma assolutamente, diciamo che qui si è parlato principalmente di loro perchè mi sembra che negli anni '80 andassero molto quelli e di solito le note alte sono quelle considerate in teoria più difficili e quindi anche chi si trova per caso a un esibizione appena uno canta una nota alta pensa "elapeppa e la peppina". In realtà neanche secondo me contano solo gli spaccacristalli, basti pensare che tra i miei preferiti ci sono per ovvie ragioni Matt Heafy, ma anche Roy Khan o il tizio dei Volbeat per dire (che insieme a Ivan Moody sono stati utilissimi per farmi ampliare i medi e i bassi, tanto che adesso sono quasi più bravo su quello). Anche il cantante degli HIM, Fernando Ribeiro o Peter Steele sono cosniderati bravi e sì che viaggiano tanto su tonalità basse.
Per quanto riguarda il timbro sai già cosa penso di M Shadows, Chad Gray o di Deris, e là non si scappa perchè il timbro fa tutto (che comunque anche il range di M Shadows o Chad Gray buttali nel cesso)