Ricordo come se fosse ieri quel giorno in cui - mentre aspettavo il corriere alla finestra - mia madre mi mandò a prendere qualcosa all'edicola..e, una volta tornato, mi chiese il perché avessi ordinato un pacco!
Da quel giorno in poi (non so per quanti mesi..) ascoltai solo questo disco. Anche se, fin dall'inizio, era chiaro che non erano né i primi
Sentenced né gli ultimi: quelli di
Down e
Frozen, per intenderci.
Già la copertina (come tutte quelle di Niklas Sundin!) non aveva un soggetto ben chiaro. Aggiungiamoci che, il produttore scelto - Hiili Hiilesmaa - era arrivato alle luci della ribalta per aver donato agli
HIM quel suono "duro ma romantico".
In ogni caso, tutto questo non inficerà minimamente sulla caratura della band..che, anche qui, si conferma essere una delle più personali (non originali!) di quel periodo! Difatti, sia le parti di chitarra che quelle di batteria rimangono ispirate come sempre. Magari un po' più striscianti..così come la voce "scartavetrata" accenna un certo ammiccamento!
Più che un pezzo rappresentativo 'sta volta scelgo "Broken": perché ha un intermezzo bello tosto in cui si sente che la band vuole rimanere all'interno di un contesto metal.
Poi, vabbé, come non citare l'assolo quasi-blues di "The River"!
Non sono mai riuscito a capire il perché non acquistai
a scatola chiusa il successivo
The Cold White Light..probabile la troppa risonanza avuta da questo, però!