Bob Dylan

Volete parlare discutere di una band che col metal e col rock non centra proprio nulla? Questo è il posto giusto per farlo!

Bob Dylan

Messaggiodi -Cobray il dom feb 03, 13 21:02

E' da un po' di settimane che sento il bisogno di approfondire questo poliedrico artista, senza averne mai trovato il modo/tempo.
Diciamocelo, oltre alle sue canzoni stra-conosciutissime di lui so poco e niente.

Potete darmi qualche dritta? Da quale album dovrei iniziare? Qual è il periodo d'oro di Dylan?
I suoi musicisti migliori? I suoi testi più importanti da punto di vista "storico" e culturale?

Grazie a chi volesse perdere un po' di tempo per insegnarmi qualcosa! :roll:
"Tutto è successo quando siamo andati in Islanda. Era una di quelle sere dove c'era ancora la luce del giorno... sai, 24 ore su 24 senza dormire. Il cielo aveva una tonalità incredibile! Quella fu una delle cose che mi ha fatto pensare ai vichinghi, alle grandi navi ed allo stomaco di John Bonham. Così eccola qui, Immigrant Song."

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Re: Bob Dylan

Messaggiodi LAMBRUSCORE il dom feb 03, 13 22:13

Per me lei potrebbe andare a giocare a bocce, c'è un mio zio che forse apprezzerebbe il tale....mo no dai, ti presento un mio amico che ci piace quella musica lì, non offenderti eh?????? però siete un po' depressi hehe....
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Re: Bob Dylan

Messaggiodi The Delirious Nomad il dom feb 03, 13 22:34

Ti chiamo mio padre, lui ha tutto di Dylan :lol:
Penso che il suo apice stia tra Highway 61 revisited e Blonde On Blonde, ma non sono un esperto né un appassionato. É comunque un grande.
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Re: Bob Dylan

Messaggiodi vecchio peccatore il lun feb 04, 13 17:59

Un grande artista, sicuramente.

Parti con "The freewheelin' Bob Dylan", un buon album ancora acustico, con la celebre "Blowin' in the wind" e qualche altra bella canzone, il tutto coronato da un capolavoro come "A Hard-Rain's-a-gonna fall".
Il Dylan del primo periodo però non mi piace troppo perché lo considero troppo bacchettone e politicizzato.

Passa quindi al Dylan "elettrico", che diede una sberla incredibile alla scena musicale mondiale pubblicando tre dei 10 album più importanti per il Rock tutto, a mio modo di vedere. A dire il vero non si trattava ancora di "Rock" nel vero senso del termine, quello nascerà solo nel 1967, pochissimo dopo dunque, le influenze Folk e Country sono ancora molto evidenti... Tuttavia, Dylan riuscì a dare una carica alle sue composizioni, a rendere adulta una musica sino ad allora da ballo come il Rock'n'Roll, cosa non da poco. Della sua "trilogia elettrica", il disco che preferisco è il primo, "Bringing it all back home" (1965), con canzoni per i tempi (e per certi versi anche adesso) al fulmicotone, tipo l'opener.
C'è ancora un'ampia presenza acustica, che sarà superata nel successivo disco sempre del 1965, altro capolavoro assoluto, cioè "Highway 61 revisited", praticamente Blues-Rock dal forte impatto emotivo. Il terzo capolavoro di fila è il disco più blasonato della trilogia, ovvero il primo doppio album della storia del Rock, cioè "Blonde on blonde" (1966), dove addirittura si intravedono tracce psichedeliche.
Il tema della trilogia elettrica è per me, anche guardando i testi, il raggiungimento della libertà rispetto ad un mondo omologante. Libertà agognata nel primo, raggiunta nel secondo, e di cui si osservano le conseguenze nel terzo.

Dopo questa fase dorata c'è un periodo di declino, che termina con l'uscita del grande "Blood on the tracks" (1975) e del buono "Desire" (1976).

Tutto il resto è prescindibile, vi sono poi una valanga di bootleg se ti interessa sentire come suonava live nel suo periodo migliore. Tieni anche presente che Dylan, trilogia elettrica a parte, può risultare indigesto (e a me un po' questo effetto lo fa) per il "Politicizzato e bacchettone" di cui ti parlavo prima, due caratteristiche che emergono in certi album.

Il suo migliori musicista è stato Michael Bloomfield, per me, spero di aver esaurito la tua curiosità ;)
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Re: Bob Dylan

Messaggiodi -Cobray il lun feb 04, 13 18:05

vecchio peccatore ha scritto:Un grande artista, sicuramente.

Parti con "The freewheelin' Bob Dylan", un buon album ancora acustico, con la celebre "Blowin' in the wind" e qualche altra bella canzone, il tutto coronato da un capolavoro come "A Hard-Rain's-a-gonna fall".
Il Dylan del primo periodo però non mi piace troppo perché lo considero troppo bacchettone e politicizzato.

Passa quindi al Dylan "elettrico", che diede una sberla incredibile alla scena musicale mondiale pubblicando tre dei 10 album più importanti per il Rock tutto, a mio modo di vedere. A dire il vero non si trattava ancora di "Rock" nel vero senso del termine, quello nascerà solo nel 1967, pochissimo dopo dunque, le influenze Folk e Country sono ancora molto evidenti... Tuttavia, Dylan riuscì a dare una carica alle sue composizioni, a rendere adulta una musica sino ad allora da ballo come il Rock'n'Roll, cosa non da poco. Della sua "trilogia elettrica", il disco che preferisco è il primo, "Bringing it all back home" (1965), con canzoni per i tempi (e per certi versi anche adesso) al fulmicotone, tipo l'opener.
C'è ancora un'ampia presenza acustica, che sarà superata nel successivo disco sempre del 1965, altro capolavoro assoluto, cioè "Highway 61 revisited", praticamente Blues-Rock dal forte impatto emotivo. Il terzo capolavoro di fila è il disco più blasonato della trilogia, ovvero il primo doppio album della storia del Rock, cioè "Blonde on blonde" (1966), dove addirittura si intravedono tracce psichedeliche.
Il tema della trilogia elettrica è per me, anche guardando i testi, il raggiungimento della libertà rispetto ad un mondo omologante. Libertà agognata nel primo, raggiunta nel secondo, e di cui si osservano le conseguenze nel terzo.

Dopo questa fase dorata c'è un periodo di declino, che termina con l'uscita del grande "Blood on the tracks" (1975) e del buono "Desire" (1976).

Tutto il resto è prescindibile, vi sono poi una valanga di bootleg se ti interessa sentire come suonava live nel suo periodo migliore. Tieni anche presente che Dylan, trilogia elettrica a parte, può risultare indigesto (e a me un po' questo effetto lo fa) per il "Politicizzato e bacchettone" di cui ti parlavo prima, due caratteristiche che emergono in certi album.

Il suo migliori musicista è stato Michael Bloomfield, per me, spero di aver esaurito la tua curiosità ;)
The Delirious Nomad ha scritto:Ti chiamo mio padre, lui ha tutto di Dylan :lol:
Penso che il suo apice stia tra Highway 61 revisited e Blonde On Blonde, ma non sono un esperto né un appassionato. É comunque un grande.


Grazie ad entrambi, specialmente al "vecchio peccatore" :D
Inizierò quanto prima ad approfondirlo allora, viva la musica!
"Tutto è successo quando siamo andati in Islanda. Era una di quelle sere dove c'era ancora la luce del giorno... sai, 24 ore su 24 senza dormire. Il cielo aveva una tonalità incredibile! Quella fu una delle cose che mi ha fatto pensare ai vichinghi, alle grandi navi ed allo stomaco di John Bonham. Così eccola qui, Immigrant Song."

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