Concertone!
Apertura dei Next To None, la metal boy band dove suona Max Portnoy, che non mi ha per niente convinto, con una performance funestata da un volume atroce che distorceva tutto in maniera cacofonica.
Voci (scream specialmente) coperte completamente dalla sezione ritmica, con un Portnoy Jr. che si atteggia come il babbo ma ha una lunga strada davanti a sé ancora da percorrere... bravo invece il chitarrista.
A seguire il duo Francese The Algorithm, che è stata la vera sorpresa della serata con tanto di ovazione finale del pubblico.
Un'ora scarsa di musica trascinante e tecnicamente appagante, con stacchi elettronici e djent che denotavano, oltre che una gran tecnica, anche un notevole gusto melodico.
Mostruosa la performance del batterista Jean Ferry che non ha mancato un colpo.
Poi sono entrati gli Haken, che hanno eseguito questa scaletta:
Affinity.exe
Initiate
In Memoriam
1985
The Mind's Eye
Portals
Shapeshifter
Red Giant
Aquarius (Medley)
As Death Embraces
Atlas Stone
Cockroach King
The Architect
The Endless Knot
Encore:
Visions
La prova del sestetto inglese è stata convincente e trascinante, dimostrando una grande padronanza del palco da parte del gruppo e interpretazione da parte del frontman, che ha risfoderato il growl nel medley dell'album Aquarius, mentre ha ceduto il palco al giovane ospite frontman dei Next To None per la parte scream di The Architect, originariamente cantata dal singer dei Leprous.
Qualche piccola sbavatura nella sezione ritmica (parte introduttiva di Endless Knot specialmente) e nei controcanti non proprio intonatissimi da parte del bassista non hanno inficiato più di tanto una performance convincente e che è valsa pienamente il prezzo del biglietto.