di fasanez il sab nov 10, 18 16:00
Io ho vissuto sia un USA sia nei paesi del MO e posso dire che:
Si dovrebbe giudicare i fatti Americani in generale, non pesando le situazioni con i nostri metri i giudizio, credetemi, è veramente un altro mondo, pensate a:
Si è quasi fatto cadere un presidente (ruolo tra i più importanti del mondo) per qualche "pipa" fatta sotto l'ovale. Pensate cosa sarebbe successo da noi...
Quando la procura patteggia con un criminale, la famiglia della vittima deve essere daccordo. Pensate ai nostri "pentiti".
Critichiamo il sistema sanitario? Però da noi tanti siciliani o campani vengono a curarsi nel nord italia e molti fanno viaggi della "speranza" magari proprio in USA, come mai?
Non dimentichiamoci che certe cose che a noi possono non piacere, alla fine, "le vogliono loro stessi".
Non vediamo sempre e solo i lati negativi... criticando gli altri e ignorando che noi facciamo ben peggio.
Per il MO, beh, dico solo che bisogna esserci stati, li è molto ma molto diverso, la vita ha un valore completamente opposto che da noi, i problemi sono veramente "altri". Mi limito a dire che:
"Esportare la democrazia" è veramente un cazzata.... ci si arriva con un percorso fatto anche di sangue (rileggere i libri di storia italiana), deve essere una conquista e non un'imposizione, con quest'ultima si arriva al caos in certi paesi.
Gli attentatori di Parigi, e soprattutto di Londra, erano francesi e inglesi, da diverse generazioni.
Pensate a chi arriva da noi su una barca oggi, ci raccontano "non sono terroristi", ed è vero, ci credo.
Come vorrei farvi riflettere sul fatto che qualsiasi condizione gli offriamo, anche la peggiore, mantenuto con una miseria di euro al giorno da una cooperativa a dormire sotto un albero, sarà sicuramente MEGLIO di come vivevano nei loro paesi.
Ma pensate ai loro figli e nipoti, nati in Italia, pensate a quando si renderanno conto che non potranno MAI arrivare ad avere mediamente le stesse possibilità di sucesso di un "italiano", per motivi culturali, di "conoscenze", di background, ecc... ecco che loro si sentiranno veramente diversi pur essendo italiani.
La cittadinanza, l'appartenenza, non sono un documento, non si conquistano con un timbro o con dei "percorsi di integrazione" che mi fanno letteralmente ridere perchè fatti da persone che magari non hanno mai messo piede per esempio in Africa.
Sarà su loro che il radicalismo potrà attecchire e tanto.
Quando sento dire che l'Italia non viene attaccata per X motivi, penso che basti attendere 20 o 30 anni, e si vedranno i risultati.
Semplicemente Francia e Inghilerra sono più avanti di noi nell'"integrazione". Ovviamente IMHO.
Poi, oggi si chiama pippo, domani pluto, il radicalismo è un problema che c'è sempre stato in quel mondo, ma che deve essere quel mondo a affrontare e sconfiggere, non farlo significa giustificarlo e/o in qualche modo appoggiarlo.
Se non si parte da qui, non resta che aspettare, contare e piangere le prossime vittime.