Siccome ora ho anche io Neflix, e l'ho pagato io, nonostante gliene abbia dette di tutti i colori, mi son messo a usarlo come si deve
Bella sicuramente, ma mi aspettavo molto di più. Nella parte centrale si arena molto con le varie "esperienze" dei protagonisti, troppo quadrate e mai intrippose, in stile Inception, anche se la serie per la verità è in sé uno stranissimo mix delle idee di Eternal Sunshine of the Spotless Mind nel mondo di Blade Runner e 2001. Gli attori comunque sono eccezionali, Jonah Hill e Emma Stone ovviamente su tutti, e Fukunaga dimostra ancora di essere un re della messa in scena (peccato per quel piano sequenza che sembra molto meno contestualizzato di quello capolavoro in True Detective). Non da sottovalutare le non banali implicazioni anti-psicoterapeutiche della serie. Per ricapitolare quindi, molto bene l'inizio e la fine, deludente invece la parte "visionaria", che annoia e non ha nulla di visionario. E la parte comica della serie non mi ha fatto particolarmente ridere
ma questo non è un grosso problema, semplicemente non mi ha fatto destare molto interessa ad una storyline
Le parti amorose sono gestite abbastanza a cazzo, e alcuni concetti psicologici vengono spiattellati con dialoghi abbastanza irrealistici, ma Mindhunter 1 ha un crescendo incredibile, una costruzione precisissima che negli ultimi 2-3 episodi porta a dei conflitti durissimi di tutti i tipi, dal lato tecnico e burocratico fino a quello etico e morale. E a parte qualche uscita retorica ed eccessivamente esplicativa accennata sopra, i dialoghi sono pazzeschi, senza dubbio il centro e il punto forte della serie. Buonissime anche le interpretazioni dei protagonisti, quasi sconosciuti, di una grande Anna Torv e dei FANTASTICI (chi più chi meno) seial killer. Dispiace solo che Fincher non si impegni particolarmente alla regia televisiva (nemmeno negli episodi di House of Cards da lui diretti si vedeva particolarmente la sua mano), ma almeno da questo punto di vista non c'è quasi mai la voglia di strafare, anzi, c'è una bella ricerca dell'invisibile spesso e volentieri.
Molto hyppato per la seconda stagione che vedrà due episodi in meno (8 e non 10) e Andrew Dominik alla regia in un paio di occasioni.
Appena iniziata, promette bene, ma non mi pronuncio troppo per ora.
E intanto mi stuzzica l'idea di recuperare tutto Mad Men, mentre ancora non ho avuto voglia di cominciare la quarta di Better Call Saul
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