Nick Drake

Volete parlare discutere di una band che col metal e col rock non centra proprio nulla? Questo è il posto giusto per farlo!

Nick Drake

Messaggiodi Theo il mer ott 23, 13 18:27

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Nicholas Rodney Drake (meglio conosciuto come Nick Drake) è stato un cantautore inglese e chitarrista inglese, morto a soli 26 anni.
Un eclettico genio.
Dedito ad un Folk poetico, incredibilmente intimista, introspettivo e malinconico.

Da ascoltare.

Discografia:

1969 - "Five Leaves Left"
1970 - "Bryter Layter"
1972 - "Pink Moon"

Pubblicate a suo nome inoltre delle raccolte postume, data la sua purtroppo brevissima carriera.

:hello:
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Re: Nick Drake

Messaggiodi SambalzalzaL il mer ott 23, 13 18:54

Theo ha scritto:Immagine

Nicholas Rodney Drake (meglio conosciuto come Nick Drake) è stato un cantautore inglese e chitarrista inglese, morto a soli 26 anni.
Un eclettico genio.
Dedito ad un Folk poetico, incredibilmente intimista, introspettivo e malinconico.

Da ascoltare.

Discografia:

1969 - "Five Leaves Left"
1970 - "Bryter Layter"
1972 - "Pink Moon"

Pubblicate a suo nome inoltre delle raccolte postume, data la sua purtroppo brevissima carriera.

:hello:


Grazie per l'averlo ricordato Theo@ è uno di quegli artisti che da lungo tempo ho messo in lista di approfondimento. Stavolta mi ci metto seriamente! Anni ed anni fa un amico mi copiò su nastro Bryter Layter e lo ascolto ancora spesso e volentieri! Un peccato che se ne sia andato così giovane, poveretto.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Theo il mer ott 23, 13 18:59

SambalzalzaL ha scritto:Grazie per l'averlo ricordato Theo@ è uno di quegli artisti che da lungo tempo ho messo in lista di approfondimento. Stavolta mi ci metto seriamente! Anni ed anni fa un amico mi copiò su nastro Bryter Layter e lo ascolto ancora spesso e volentieri! Un peccato che se ne sia andato così giovane, poveretto.


Fgurati, hai ragione Samba... Un vero peccato, il mio preferito è sempre stato "Five Leaves Left", magico... Però sono bellissimi tutti e tre, approfondisci sul sicuro dato che ti è piaciuto "Bryter Layter"!

Diciamo che l'ultimo è oltre la musica, lì dentro c'è proprio il Drake "persona" oltre all'artista... Insomma, capirai ascoltando, in questi casi le parole servono a poco.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Unia il mer ott 23, 13 19:17

Ho già detto la mia, sicché.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Theo il mer ott 23, 13 20:02

Unia ha scritto:Ho già detto la mia, sicché.


Copia/incolla la tua recensione dell'ultimo suo lavoro qui, se vuoi, era molto bella e potrebbe essere molto utile a qualcuno nel caso gli sfuggisse l'altro topic :)
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Unia il mer ott 23, 13 20:26

Evvabbe', visto che me lo chiedi... Se proprio devo... Gnègnègnè...

Unia ha scritto:
Spoiler:
Nick Drake – Pink Moon (1972)

Immagine

1. “Pink Moon” (2:00)
2. “Place to Be” (2:39)
3. “Radio” (1:58)
4. “Which Will” (2:56)
5. “Horn” (1:19)
6. “Things Behind the Sun” (3:23)
7. “Know” (2:23)
8. “Parasite” (3:30)
9. “Ride” (2:57)
10. “Harvest Breed” (1:00)
11. “From the Morning” (2:25)

Etichetta: Island Records

Alto, magro, capelli lunghi e fascino da poeta maledetto… Se questa vi può sembrare la perfetta descrizione di Jim Morrison, siete fuori strada.
Non è del “re lucertola” che stiamo trattando, bensì di un certo Nick Drake, giovane cantautore inglese attivo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, epoca in cui il folk-rock si diffondeva in tutte le stazioni radio, aprendo le porte della fama a nomi quali Roy Harper e Neil Young.
Quest’oggi vorrei concentrare l’attenzione su una piccola perla per molti appassionati del genere: Pink Moon, ultimo sforzo psicologico – nonché fisico dell’artista, ma prima credo sia doveroso fare un breve excursus biografico del personaggio.

Ci troviamo all’università di Cambridge, in Inghilterra, ed è qui che un giovane visionario dal corpo esile e dalla voce tiepida come il tè delle cinque fonda le basi della propria cultura letteraria e musicale.
Infatti dopo aver assaporato le note di maestri come Van Morrison e Buckley, Drake dà il via alla propria autoformazione, passando dal blues melancolico di Leadbelly, al folk dolce e smielato di Cat Stevens, uniti all’amore incondizionato per i poeti romantici, tra cui William Blake.
Trascorsi gli anni di studio, ma soprattutto di prime composizioni, fu durante un concerto per la pace nel ‘69 che Drake venne notato per la prima volta. Un produttore discografico di nome Joe Boyd, affascinato dal suo lirismo e dalle sue capacità melodiche, gli propone un futuro nell’ambiente rock, dando alla luce, sotto l’etichetta Island Records, due dischi di inestimabile valore: Five Leaves Left (1969) e Bryter Layter (1970).
Ma Drake non si è mai interessato al mero successo commerciale.
Ciò che cercava non era la popolarità o un posto nella hall of fame, solo qualcuno che lo compatisse. Qualcuno che provasse le sue stesse emozioni, le stesse sofferenze.
Drake è il classico ragazzotto di provincia. Troppo timido e incapace di confrontarsi con il mondo esterno, trova il sostegno fra le corde della sua chitarra, aiutandolo ad esprimere ciò che prova nella sua anima inquieta. La passione, il tormento e il bisogno irrefrenabile di compagnia lo portarono a molteplici crisi di nervi, incidendo pesantemente sulla sua breve ma intensa carriera.
Tuttavia Drake non è ricordato esclusivamente per il suo mal di vivere. Ha anche apportato delle novità in termini tecnico-stilistici, prendendo spunto da vari artisti, tra cui l’uso personale del cluster chords per dare un senso di cromatismo poetico negli arrangiamenti, facendo percepire nell’ascoltatore l’idea di una circolarità e armonia pacifica. Musica del sentimento, appunto.

Passiamo ora all’oggetto della recensione.
Pink Moon è il terzo ed ultimo lavoro di Drake, concepito durante un soggiorno in Spagna nel ’71, e registrato in due sole ore notturne assieme al tecnico del suono John Wood.
L’autore esausto della solitudine - ma più probabilmente della vita stessa, decide di lasciare ai postumi un simbolico testamento di note, in omaggio a tutti coloro che hanno tentato, inutilmente, di aiutarlo a superare quella brutta malattia chiamata depressione. Una raccolta di pezzi struggenti e di gioie andate in frantumi.
Anche la cover di Michael Trevithick è aperta a molteplici interpretazioni. Di stampo surrealista-metafisica, una luna rossa domina il centro dell’artwork, segno di malaugurio secondo molteplici tradizioni antiche. Nella parte mediana spiccano dei semplici oggetti d’uso comune, la più inquietante tra queste è la maschera di un clown in lenta agonia, probabilmente l’immagine dello stesso Drake: un ridi pagliaccio senza speranza.
Dopo aver esposto in sintesi l’involucro esterno, concentriamoci sul suo interno.
L’album apre con l’omonima “Pink Moon”, unica traccia realizzata in base piano sovrainciso .Tutti i pezzi sono molto semplici e lineari nel descrivere lo status psichico dell’autore, miscelando il proprio vissuto con l’autorassegnazione. Non c’è bisogno di tanti giri di parole per catturarne il disagio esistenziale:

I saw it written and I saw it say,
pink moon is on its way.
And none of you stand so tall,
pink moon gonna get you all…


Chiunque può avere una “luna rosa”; chiunque può essere afflitto da brutti periodi, e nessuno vi può scampare.
Altra particolarità sta nella seconda traccia, “Place to Be”, quasi ad anticipare la triste fine dell’artista. Un addio all’infanzia e a tutto ciò che di bello non è mai riuscito ad assaporare appieno:

I was green, greener than the hill,
where the flowers grew and the sun shone still…
Now I'm darker than the deepest sea,
just hand me down, give me a place to be…


Il richiamo ad una natura amica si trasforma in un’agonia senza riscatto. Un mare byroniano “profondo e oscuro” dove il naufragar non è poi così dolce.
Successivi all’intermezzo strumentale “Horn”, vi si ritrovano pezzi già noti ai più, come ad esempio “Free Ride” e “Know” – con un giro di chitarra molto simile a quello di “Roadhouse Blues”, fino all’ultimo scorcio d’alba di “From the Morning”:

And now we rise,
and now we are everywhere,
and now we rise from the ground…


Dopo il rilascio avvenuto l’anno successivo, Drake non inciderà più un disco e il 25 Novembre del 1974 morirà nel suo letto a causa di un’eccessiva dose di antidepressivi, mentre nell’aria della sua stanza riecheggiano i Concerti Brandeburghesi di Bach, e tra le sue dita scorrono le pagine de’ Il Mito di Sisifo di Albert Camus...

Be’, questo di certo non è un disco per “true metallers”, ma ho ritenuto comunque opportuno recensirlo, in primo luogo per ampliare le proprie conoscenze musicali – visto che sempre di musica si tratta, in secondo luogo perché ritengo sia un disco stupendo e di forte impatto emotivo, specialmente per quanto riguarda la storia dell’autore.
In sostanza, ideale per gli inguaribili sognatori: pink moon gonna get you all...


Comunque non ho una preferenza, sono tutti e tre molto belli. Forse Bryter Layter il meno sentito da Drake perché ha uno stile leggermente diverso. Ma a parte ciò, bravo, bravo, e ancora bravo.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Theo il mer ott 23, 13 20:38

Unia ha scritto:Comunque non ho una preferenza, sono tutti e tre molto belli. Forse Bryter Layter il meno sentito da Drake perché ha uno stile leggermente diverso. Ma a parte ciò, bravo, bravo, e ancora bravo.


Si, incredibilmente quello è forse il meno bello... Qualità davvero altissima tutti e tre però, nulla da dire... Penso che dire che nel genere ascolto SOLO lui dica già tutto.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Galilee il mer ott 23, 13 21:12

Gran cantautore, molto intimista ma di gran effetto.
Ho due dischi, bryter layter e Pink moon.
Riguardo ai testi non saprei.
Come accade il più delle volte me ne fotto dei testi perchè la mia attenzione si sofferma totalmente sull'aspetto uditivo.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Galilee il mer ott 23, 13 21:17

:-Z
Theo ha scritto:
Unia ha scritto:Comunque non ho una preferenza, sono tutti e tre molto belli. Forse Bryter Layter il meno sentito da Drake perché ha uno stile leggermente diverso. Ma a parte ciò, bravo, bravo, e ancora bravo.


Si, incredibilmente quello è forse il meno bello... Qualità davvero altissima tutti e tre però, nulla da dire... Penso che dire che nel genere ascolto SOLO lui dica già tutto.


Direi forse, visto che la proposta musicale è parecchio differente.
Ci sono molte influenze jazz in BL e anche fusion, assenti negli altri 2 dischi.
Tra i tre è il lavoro nel quale la musica ha un ruolo più da protagonista.
Gli altri profumano molto di più di cantautorato.

Io non ne ho uno preferito.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Theo il mer ott 23, 13 21:26

Galilee ha scritto::-Z
Theo ha scritto:
Unia ha scritto:Comunque non ho una preferenza, sono tutti e tre molto belli. Forse Bryter Layter il meno sentito da Drake perché ha uno stile leggermente diverso. Ma a parte ciò, bravo, bravo, e ancora bravo.


Si, incredibilmente quello è forse il meno bello... Qualità davvero altissima tutti e tre però, nulla da dire... Penso che dire che nel genere ascolto SOLO lui dica già tutto.


Direi forse, visto che la proposta musicale è parecchio differente.
Ci sono molte influenze jazz in BL e anche fusion, assenti negli altri 2 dischi.
Tra i tre è il lavoro nel quale la musica ha un ruolo più da protagonista.
Gli altri profumano molto di più di cantautorato.

Io non ne ho uno preferito.


Vero anche quello che dici tu.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Unia il mer ott 23, 13 21:27

@Theo: Direi che è uno dei migliori. Ci sono molti tipi di folk: quello di Bob Dylan, Simon & Garfunkel, di Dolly e Shirley Collins... Ognuno ha un suo modo di esprimere la musica leggera, sicuramente lui era uno dei migliori. Canzoni come "Place to Be", "Know", "River Man", mamma mia.

@Galilee: appunto, il meno sentito dall'autore. Voleva provare a fare qualcosa di diverso dal precedente, ed è poi quello che lo portò ai primi segni di depressione. Comunque non ho detto che è brutto.
Ultima modifica di Unia su mer ott 23, 13 22:01, modificato 1 volte in totale.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Theo il mer ott 23, 13 21:36

Galilee ha scritto:Direi forse, visto che la proposta musicale è parecchio differente.


Comunque dirai forse, anche perchè ognuno ha i suoi gusti.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Galilee il mer ott 23, 13 22:06

Theo ha scritto:
Galilee ha scritto:Direi forse, visto che la proposta musicale è parecchio differente.


Comunque dirai forse, anche perchè ognuno ha i suoi gusti.


Non ne facevo una questione di gusti.
Personalmente mi piace di più pink moon, ma non ritengo che la proposta musicale di BL sia inferiore o meno ispirata.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi Theo il mer ott 23, 13 22:09

Galilee ha scritto:
Theo ha scritto:
Galilee ha scritto:Direi forse, visto che la proposta musicale è parecchio differente.


Comunque dirai forse, anche perchè ognuno ha i suoi gusti.


Non ne facevo una questione di gusti.
Personalmente mi piace di più pink moon, ma non ritengo che la proposta musicale di BL sia inferiore o meno ispirata.


Nenache io, ritengo che -parer mio, ovvio- sia meno bello degli altri due ma non di qualità inferiore.
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Re: Nick Drake

Messaggiodi SambalzalzaL il gio ott 24, 13 8:07

Ahia, quindi mi dite che BL è quello meno interessante? A me piace parecchio, comunque al più presto cercherò di prendermi gli altri!
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