Partendo dal presupposto che, negli ultimi sei - tre prima e tre dopo la rifondazione - non sono più gli stessi e, che nei primi due non erano ancora loro..se la giocheranno in otto! Ecco il motivo per cui 4 dovrebbero bastare..
Quindi, detto che i primi due (
Gates to Purgatory e
Branded and Exiled) sono dei dischi validi ma, comunque, piuttosto acerbi..passiamo direttamente al primo di carattere "piratesco": quel
Under Jolly Roger che
a parere del sottoscritto è un autentico must. Già nel successivo
Port Royal lo stile si fa più caratteristico ed entra in pianta stabile quel Jens Becker che passerà, in futuro, nei redivivi
Grave Digger.
Dopodiché è il turno di
Death or Glory (l'ultimo con Majk Moti alla chitarra), per molti il capolavoro della band. Per altri l'ultimo veramente degno di nota..mah?! Probabile che, d'ora in poi il trademark sarà sempre lo stesso e, quindi, alcuni considerino questo uno stallo compositvo. Per me no.. Anche perché arriva un grande chitarrista: tale Axel Morgan, che andrà a firmare alcuni tra i migliori assoli del gruppo. Quelli dei successivi
Blazon Stone e
Pile of Skulls, grandi album anche questi!
Con
Black Hand Inn viene rivoluzionata, in parte, la formazione..eccetto per il solito Rock 'n' Rolf! Ma, la sostanza non cambia! Anzi sì: aumenta il ritmo. Il successivo
Masquerade si fa più cupo ma, conferma l'ancora ottima forma della band. Per molti il "vero" canto del cigno..anche perché, arriva il cambio di etichetta: dalla Noise alla GUN!
Invece no,
The Rivalry - benché non all'altezza dei precedenti - contiene ancora delle buone songs.. Quelle che inizieranno a latitare
veramente nel successivo
Victory! Che, al contrario del titolo stampato in copertina, sarà proprio l'album che affosserà la band definitivamente. Insieme a
The Brotherhood e alla pietra tombale
Rogues en Vogue.
Questi ultimi tre registrati con l'ausilio della famosa batteria "finta".
I dischi recenti, in fondo, sono considerabili da party-power..nel senso che: il tutto non risulta più credibile! Basti pensare al rockeggiante
Shadowmaker, al "metallaro"
Resilient e al festaiolo
Rapid Foray.
Essendo talmente ardua la scelta, darò un ri-ascolto anch'io e, come direbbe Rock 'n' Rolf: uayeah!!!