Allora, come ho scritto nel topic degli ascolti, in realtà è meno "copia" di quello che pensavo. Purtuttavia lo posto perché ci sono dei pezzi che veramente potrebbero essere usciti da Theatre of Dimension degli Xandria, che a sua volta ha pezzi che potrebbero essere usciti da Century Child o Wishmaster. Il tutto perché Morten Veland ha avuto la brillante idea (da leggere con tono sarcastico) di prendere (non si sa se per scelta o per mancanza di alternative) una cantante lirica (tale Emmanuelle Zoldan, che in precedenza era parte del coro dei Sirenia) come vocalist. Ora, mettere nel 2016 (quando è uscito il precedente Dim Days of Dolor) un soprano lirico drammatico su dei pezzi praticamente symphonic metal significa rischiare il clonaggio e, dal momento che Morten bazzica nell'ambiente praticamente da sempre, non credo proprio che non se ne sia accorto. Da quando è entrata Emmanuelle i pezzi si sono pericolosamente avvicinati al sound del symphonic metal di maniera scopiazzato dai Nightwish, anche perché è sparita quella componente gothic che caratterizzava i pezzi, seppur sinfonici, degli album con Ailyn (ascoltare Perils of the Deep Blue per credere). Purtuttavia, il clonaggio è solo a tratti (quindi non sono ancora del tutto persi come lo sono gli Xandria o i Leaves' Eyes), in parte perché Morten si dimostra, come sempre, un ottimo compositore che ha saputo usare diverse influenze e diverse idee nel disco, in modo da creare una varietà non indifferente (ci sono dei pezzi veramente bellissimi, come Love Like Cyanide o Desire, che sono i primi che mi vengono in mente) ed in parte perché Emmanuelle non utilizza costantemente il suo timbro lirico, ma spesso usa il pulito. I pezzi meno riusciti e più "clonati", a mio avviso, sono proprio quelli in cui la Zoldan canta tout court in lirico, e cioè:
- In Styx Embrace;
- Queen of Lies (stucchevolissima);
- The Twilight Hour.
Clone sfiorato in Into the Night, che comunque, a mio avviso, ricorda troppo i Nightwish per convincere del tutto. Senza contare il vocalizzo iniziale della Zoldan, puro esibizionismo lirico in stile Tarja Turunen. Non brutto, ma già sentito miliardi di volte.
Poteva andare peggio, ma un parziale clonaggio c'è e, da una band che ha fatto dischi importanti per il filone gothic/symphonic, era lecito pretendere una maggior personalità. Anche perché Veland ha fondato i Tristania e ha portato avanti per anni il progetto Sirenia in modo personale (seppur con alti e bassi), quindi le possibilità di fare le cose con la propria testa senza copiare Holopainen e senza buttarsi sul symphonic di maniera come fanno i novellini o compositori di calibro inferiore ce le ha tutte, perciò le canzoni che ho citato prima, anche se la minoranza nel disco (che è buono), non sono scusabili.