Ian Gillan è stato il cantante che ho più idolatrato in gioventù. Per me quello che fa lui nei Live del Mark II non l'ha fatto mai più nessuno (facile dire Child in time, ma i duelli con Blackmore in Strange kindnof woman? O i crescendo di Highway star o la magia di When blind man cries o l'istrionismo di Anyone's daughter?). Il suo era l'urlo primordiale. Puro istinto senza troppe impostazioni e studi. Ma è, purtroppo, anche il più chiaro esempio di come ci si possa rovinare le corde vocali in breve tempo. Ciò detto visto tutti i soldi che ho speso per lui anche da solista (Cherazoo è un gioiellino inestimabile) lo prenderò. Ma magari aspetto che vada in economico. |