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10/05/21
CORROSION OF CONFORMITY + SPIRIT ADRIFT
LEGEND CLUB - MILANO
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Queensryche - Operation: Mindcrime II
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( 11923 letture )
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Credo che ci siano sostanzialmente due modi per recensire il sequel di quella pietra miliare che fu Operation: Mindcrime, il primo consisterebbe nel tracciare un parallelismo con quel lavoro del 1988, sviscerando nei particolari la storia di quel disco, partendo magari da quanto fatto in precedenza dalla band, per poi raccontare la storia narrata in quel concept e riguardante Nikki, il Dr. X e Sister Mary (ma senza dilungarsi troppo, dato che tutti quelli che seguono il genere dovrebbero conoscerla almeno per sommi capi) raccontare poi del successo di Empire, del successivo declino di un gruppo che è da considerare fondamentale nel panorama metal rock; ed alla fine giungere a questo Operation: Mindcrime II trattando ogni nota in esso contenuta come da paragonare al primo capitolo della storia, per poi giungere inevitabilmente a dire che “una volta erano meglio”. Tuttavia io ho scelto decisamente il secondo modo, che consiste nell’evitare accuratamente l’approccio di cui sopra, per trattare O:M2 come lavoro a sé stante, senza paragonarlo al suo epigone. La cosa sarebbe del resto fuori luogo anche per i diciotto anni intercorrenti tra le due realizzazioni, solo le mummie infatti non mutano in un arco di tempo simile, e Tate & C., per inciso, non sembrano affatto incartapecoriti. Come dichiarato da Geoff, il disco verte sulle tematiche della vendetta e della successiva redenzione, e se già prima Nikki era disceso agli inferi, in questo capitolo la sua discesa sarà negli abissi dei gironi più immondi dell’ID. Dopo l’overture iniziale le porte si spalancano ed una guardia annuncia al protagonista che è libero, parte dunque I'm American, invettiva anti governativa semplice ed efficace, che riporta, come tutta la prima parte di O:M2, alle atmosfere di tanti anni fa (ovviamente trasportate in questo inizio di terzo millennio), eseguite con tale classe da sembrare semplice, ma sono proprio queste le composizioni più difficili da rendere senza scivolare sulla buccia di banana della commercialità. Le atmosfere si mantengono su questo tono per tutta la prima parte, con brani veloci densi di esecuzioni aggressive e tirate come nella migliore tradizione Queensrÿche, per poi virare in una seconda parte più intimista e varia musicalmente, che indaga approfonditamente nelle pieghe della psiche dei personaggi della storia, e con le tastiere molto più presenti, con un uso più vario delle chitarre, ed infarcita di influenze che vanno ben al di la del metal, seguendo il dipanarsi della storia ed assecondando gli stati d’animo dei personaggi, ben evidenziati dai testi. Ed è proprio questa parte quella più convincente, a dispetto dell’impatto minore, con le punte di diamante rappresentate da Re-arrange You, The Chase e dalla superlativa If I Could Change It All. Impossibile non citare R.J. Dio nella parte del Dr. X, che offre una prestazione sui suoi soliti livelli, che nobilita un lavoro che già ha molti meriti di suo, e quella di Pamela Moore nella parte di Sister Mary, veramente efficace specialmente in quella All the Promises in coppia con Tate che chiude il CD. Non mi dilungo troppo in particolari sulla svolgersi della storia perché credo che sia più bello per voi gustarla mentre ascoltate O:M2, musicalmente devo sottolineare che i Queensrÿche sono in gran forma, Tate è sempre una delle voci principali del movimento, ma gli altri suonano al meglio delle loro possibilità, evidenziando classe, gusto nelle esecuzioni e raffinatezza compositiva. Non è necessario infatti sparare nelle orecchie degli ascoltatori raffiche continue di decibel, ma si può risultare almeno altrettanto pesanti puntando sul songwriting e sul phatos sprigionato dalle architetture sonore proposte. Ed è proprio questa la direzione scelta dai Queensrÿche. Chi non conosce Operation: Mindcrime dovrebbe prenderli tutti e due, assicurandosi così il possesso di un rock concept completo degno del paragone con le opere d’altri tempi. La puzza di operazione commerciale era giunta alle narici di molti all’annuncio di questa operazione, ma si tratta invece di odore di vero rock, di quello buono; i Queensrÿche sono tornati.
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Secondo me invece questo è proprio il degno successore di quel concept della madonna uscito 18 anni prima..... Ok, manca DeGarmo....ma Wilton c'è e si sente.....il disco è variegato, elegante, ragionato ma orecchiabile..... Non oserei mai metterlo sullo stesso piano del 1° ma lo trovo come la giusta prosecuzione delle vicende di Nikki di due decadi dopo con tutte le conseguenze incluse.... Per me merita un buon voto.... Ossequi! |
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Come si possa definire cagata un lavoro così raffinato e sublime non me ne capacito. Questo è il vero sound dei Queensryche, Heavy venato di prog, ma mai troppo violento. |
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Come direbbe Fantozzi...per me O.M.2 è una cagata pazzesca!!!
La partenza è buona con I'm American, ma per il resto l'album è pieno di canzonette scialbe e poco ispirate, complice anche una produzione a dir poco pessima che non riesce a mascherare una totale mancanza di idee e di passione da parte della band. Adoravo i Ryche e mi piange il cuore doverli bistrattate così, ma qui siamo di fronte ad una vera e propria operazione commerciale messa in atto per fare leva sui vecchi fans come me. Non c'entra niente la chiusura mentale, semplicemente questo disco è un pessimo lavoro e lo si capisce anche senza paragonarlo al primo Mindcrime...... Purtroppo Tate ha progressivamente distrutto i vecchi Ryche, anche se qui non avevano ancora toccato del tutto il fondo.... qualcuno ha detto dedicated to Chaos? |
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E' stato a suo tempo un lavoro ambizioso, ma i risultati sono altalenanti. Forse se i Ryche avessero partecipato tutti assieme coesi, i risultati sarebbero migliori...col senno di poi abbiamo anche saputo che i nostri non ci hanno neppure suonato o quasi...assente Rockenfield (batteria a dir poco banale, se non ricordo male addirittura campionata in certi brani!)...poco presente Wilton (assoli suonati da turnisti)... Un OM2 si doveva fare solo con le migliori circostanze, mentre qui abbiamo un solista di Tate con buoni testi, accompagnato da un produttore nemmeno troppo brillante (anzi). Prima parte sottotono in cui si salvano solo i rimasugli di vecchie composizioni a firma Wilton/Jackson, meglio la seconda parte, quella più riflessiva e con i duetti (Dio e Moore), che va ad alzare alza un po' il giudizio. Ma non si va oltre la sufficienza. |
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I Queensryche, una delle mie band preferite di sempre, con questo disco cercano semplicemente di tirare in ballo il nome di Mindcrime per risalire la china dopo che hanno fallito i dischi del dopo Promise land, il problema è che si tratta di un lavoro noioso che pure senza quel nome che è un fardello insostenibile sarebbe da sufficienza stiracchiata. I'm American illude, il resto una serie di canzoni modeste, pure il pezzo con Dio non è un gran ché. L'assenza di DeGarmo è pesante e si sente. 60 politico. |
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Non capisco l'avversione nei confronti di questo lavoro. Basterebbe The chase per spedirlo nell'Olimpo del prog metal.
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Bellissimo disco, pochi cazzi. Confermo il voto. Chi lo considera brutto evidentemente ha dei pregiudizi senza manco averlo ascoltato. Ma nel metal si sa, il sequel di un'opera storia e' sempre mediocre, vero? Come per il bellissimo Keeper the legacy delle Zucche. Ma quanti limiti ci poniamo? Quanta chiusura mentale? |
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Non dico che bisogna farlo ora! Il fatto è che, tu stesso potresti confermarlo che: non è la prima volta che accade. |
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SI, Infatti. Anche io scrivo sperando che poi uno modifichi la mia valutazione, certo. |
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Bè, basterebbe alzare i voti di quelli là..  |
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Che sono di recensori diversi. |
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Sono sempre il Max di post fa, casualmente mi è scappato l'occhio sul voto dato e noto con raccrapiccio che SOLO 4 punti in meno di RFO o TH!!! Non ho parole, vabbè che la musica è soggettiva ma qui...siam messi male!! |
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Io, ogni tanto, sì! Ovviamente non è da paragonare minimamente al primo..difatti, anche quando li hanno proposti entrambi dal vivo, le emozioni provate nella seconda parte di concerto erano meno! Però, tutto sommato, non è da buttar via. Anzi! |
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Non ho mai capito come quest'album abbia potuto prendere un voto così alto. Ma veramente, a parte "The Hands", c'è ancora qualcuno che lo ascolta? |
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Ma, è uno dei dischi che sento di meno dei Q , e viste le nefandezze prodotte dopo Promised Land e fino allo split siamo messi molto male . Anonimo, piatto e insipido..questo mi viene in mente e con la patetica parentesi del duetto con RJD. Il suicidio definitivo, visto anche il titolo dell'album!! |
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Lo riascoltavo l'altro giorno, che disco di classe. C'è chi ne ha proprio di più artisticamente parlando, e un disco cosi lo dimostra in pieno. Peccato che Tate si sia completamente fuso il cervello. |
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Bell'album con alcuni picchi da non sottovalutare ( The Hands , The Chase , Re-arrange You, A Junkie's Blues ) |
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oh oh, mi sa che ho parlato troppo presto, gli ho concesso un altro ascolto (dopo aver assaggiato per la prima volta quel capolavoro di OM I) ed è cresciuto.. repentino cambio di opinione_disco più che valido, d'accordo con il recensore!!! |
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Ah Raven, recensione molto bella ma che noia immane questo disco... P.S. scopro che Tate se le era date anche con Degarmo ai tempi di Tribe (ignoravo), prima di fare a cazzotti con i suoi bandmates in Brasile per aver deciso all'unanimità di licenziare la moglie manager e di far causa agli altri per il nome. Tra l'altro oltre ad avere la moglie come manager, le figlie che compaiono come guest singer in almeno due dischi (American Soldier e questo OMII), pare anche che abbia imposto una virata stilistica piuttosto pop/AOR (vedansi gli ultimi due dischi prima della dipartita)... Un bel tipo sembrerebbe non c'è che dire, ma colpa anche degli altri se glielo hanno permesso - forse per paura di prenderle eheheh |
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Alcuni brani meritano, sopratutto il duetto con Ronnie james dio o brani come MUrder e la parte finale più operistica. Nel suo insieme però mi lascia indifferente e lo trovo insipido. |
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Alcuni brani meritano, sopratutto il duetto con Ronnie james dio o brani come MUrder e la parte finale più operistica. Nel suo insieme però mi lascia indifferente e lo trovo insipido. |
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Disco non d'impatto immediato: solo oggi ho interiorizzato la prima metà, e lo trovo suonato superbamente e composto ancor meglio. Mi riservo di ri-commentare a metabolizzazione ultimata!  |
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Un disco non memorabile, ma sicuramente piacevole. |
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mah... non mi convince molto... dal vivo quando l'hanno riproposto insieme al primo è stata una figata ma a me personalmente stanca alla svelta... |
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io seguo e amo i Queesryche da una vita, ma da quando se ne è andato Chris x me nn sono piu i veri Queensryche.... e siccome le minestre riscaldate non sono buone hanno sbagliato a rilasciare OM2 (come i metallica con reloaded etc etc...) |
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quanto ho amato questo gruppo! Rage for Order gronda classe,OM1 é storia. Empire,meraviglioso,sembra quasi un sigillo che pone fine ad un periodo unico per la band.Giustamente Raven si pone all' ascolto del cd ,evitando il paragone(cristo che autocontrollo!!) con il passato e credo ci sia riuscito, vista la rece.Io,causa persa e persona poco equilibrata,nu gnea faccio e piango in solitudine.Scherzi a parte,il lavoro mi sembra discreto se paragonato alle loro uscite recenti. |
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E poi hanno l' età che hanno: continuino pure a dare quello che possono, come fanno anche gli Iron Maiden ed i Judas Priest. A proposito, considero i Ryche gli Iron Maiden americani, sia per la loro importanza nel panorama metal sia per il loro stile maideniano o comunque NWOBHM compatibile (o almeno lo era al tempo del loro esordio: consigliatissimo il loro demo omonimo, è bello da matti!!). |
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Concordo con il "modesto modo di vedere" di habcore: riesumare i concept del passato, secondo me, denota una mancanza di fantasia che, se ci fosse, inventerebbe qualcosa di nuovo; i Ryche lo hanno sempre fatto negli '80, quando sfornavano capolavori degni di essere usati come testi didattici da chi insegna a suonare il metal (i musicisti metal avranno pure imparato da qualcuno, no?). Ma non mi preoccupo: nella loro discografia non c' è un album che somigli agli altri e questo non fa eccezione. |
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6
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Ottimo, il degno successore del primo (Che rimane comunque inarrivabile). Non c'è ricerca di un sound elaborato ma il condensato di 20 anni di esperienza. Penso che era il disco che ci aspettavamo nel 1990. |
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5
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Un gran bel disco se avesse avuto un altro titolo...Mindcrime 1 è semplicemente uno tra i dieci dischi fondamentali della storia del metal. Non sono daccordo con la scelta di riesumare tempi gloriosi (e lo stesso vale per Keeper vol.3 degli Helloween), 18 anni si sentono ed oggi i Queensryche sono un'altra band (anche se sempre immensa). Avrei preferito che seguissero il loro nuovo corso, Tribe è stato un album eccellente e lo sarebbe anche questo se il titolo, le tematiche e le intenzioni non proponessero un inevitabile confronto col passato, confronto insostenibile a mio modesto modo di vedere. |
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4
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Non l'ho ancora sentito, ma sono curiosissimo. OM1 è uno dei miei dischi preferiti... |
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3
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Nel loro genere un gran bel cd |
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2
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Gran bel disco, con canzoni a tratti fantastiche come nel duetto tra Tate e Dio. Ma in generale tutta la band e' in gran forma dopo alcuni passi falsi del recente passato. |
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1
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Curiosissimo di sentirlo, lo farò quanto prima. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Freiheit Ouvertüre
2. Convict
3. I'm American
4. One Foot in Hell
5. Hostage
6. The Hands
7. Speed of Light
8. Signs Say Go
9. Re-arrange You
10. The Chase
11. Murderer
12. Circles
13. If I Could Change It All
14. An Intentional Confrontation
15. A Junkie's Blues
16. Fear City Slide
17. All the Promises
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Line Up
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Geoff Tate - vocals
Michael Wilton - guitars
Mike Stone - guitars, vocals
Eddie Jackson - bass guitar, vocals
Scott Rockenfield - drums
Additional musicians
Jason Slater - bass, additional drums, backing vocals
Mitch Doran - guitars, additional drums, backing vocals, MIDI programming on "I'm American"
Ashif Hakik - orchestration, keyboards, guitars
Matt Lucich - drums
Miranda Tate - backing vocals on "The Hands"
Cast
Ronnie James Dio - Dr. X
Pamela Moore - Sister Mary
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RECENSIONI |
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