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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Rage of South - I See, I Say, I Hear
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( 2332 letture )
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Disco d'esordio per i siciliani Rage Of South, fautori di un nu metal moderno e aggressivo ma anche fortemente melodico, oltre che caratterizzato da testi di forte impatto sociale. La band di Agrigento sfida i tabù e parla di rabbia sociale, omertà e storie di vita, condendo il tutto con un'incoraggiante e coinvolgente prova musicale; il frutto meritato di tanti anni di gavetta, essendo la band tricolore attiva ormai da 14 anni ed avendo pubblicato in passato anche un EP.
Il sound dei Nostri è malato e disagiato, molto corposo e ricco di groove; le vocals sono aggressive ma costruite su refrain più melodici nella loro indole lamentosa, mentre la base ritmica sulla quale viene edificato il tutto è solida e massiccia. Sheep è uno degli episodi migliori del lotto, un esempio valido dello stile dei quattro siciliani: non il solito nu metal trito e ritrito, freddo e privo di feeling, dunque, ma qualcosa di molto più gradevole ed elaborato, con passaggi veloci ed altri episodi invece cadenzati e ossessivi (Silence, Stay Down, Let Me Die), figli di un approccio pesante e soffocante. Così come le vocals ed i refrain, malinconici e gradevoli, anche le sezioni di chitarra denunciano un buon fatturato tecnico ed una spiccata indole melodica, oltre che una buona duttilità stilistica: ecco dunque anche brani più dinamici -come Prayer- ed una serie incoraggiante di pezzi vincenti nel corpo centrale del platter (That Fear About Me, Reflection, The Falling Down, Theme Of Juliet), contraddistinti da ambientazioni surreali, riffoni granitici da headbanging lento e tanto groove in bell'evidenza. Let Me Die sfoggia i picchi di cruenza più marcati, ma nel complesso il disco manifesta un azzeccato bilanciamento tra furia e melodia.
La registrazione è ottima e nitida, l'ideale per esaltare i suoni corposi della band nostrana; lo stile è permeato da una forte personalità e quindi riconoscibile, genuino e verace, tanto che l'album si lascia ascoltare piacevolmente e senza annoiare nonostante la forte omogeneità delle composizioni. E' difficile individuare qualche brano-trainante, ma questo è conseguenza dell'equilibrio qualitativo che pervade tutte le canzoni. La grande profondità sociale dei testi, poi, non fa che arricchire lo spettro di un disco interessante anche alle orecchie di chi non è proprio avvezzo al nu metal. Complimenti!
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6
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La mia simpatia è ancora maggiore essendo un gruppo di siciliani...ma la penso esattamente come l'utente qui sotto. Spiacente. |
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5
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Tutta la mia simpatia a chi suona new metal ma a mio modesto parere trovo i nostri amici mediocri e anonimi ben lontani da essere gruppo con personalita' . |
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4
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ascoltato su spotify, bel lavoro veramente |
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3
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Grande disco e grande band: dategli un'occasione. |
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2
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orgoglioso dei miei compaesani saccensi! |
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1
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Curiosissimo! Grande Rino |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. Sheep 3. Silence 4. Prayer 5. Stay Down 6. That Fear About Me 7. Reflection 8. The Falling Down 9. Theme Of Juliet 10. Let Me Die 11. Approved
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Line Up
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Tano (Voce) Leo (Chitarra) Smoke (Basso) Salas (Batteria)
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