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CIRCOLO DEV , VIA CAPO DI LUCCA 29/3G - BOLOGNA

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Ethersens - Your Wandering Ghost
( 2456 letture )
Ad ogni relazione personale, ad ogni amore vissuto, disperso nel vento o disperatamente cercato seguono uno o più eventi. Sono così potenti nel loro intimo da modellare la vita di una persona fin tanto da farla sentire in qualche modo perseguitata, dispersa nei meandri di un'ipotetica relazione che avrebbe potuto essere meravigliosa, ma alla fine risulta il chiaroscuro delle sue intime speranze. Un alone grigiastro rimane nella vita del perseguitato, lasciando strascichi di paure ed incertezze, timori ed abitudini mutano diventando legge quotidiana fautrice dell'inconsapevole percorso che ognuno di noi ha già intrapreso fin dall'atto della propria nascita. Riflettendoci bene, esaminando l'accadimento in quanto tale, ci si ritrova seguiti, le ombre del passato si intrecciano con il presente creando fantasmi che indirettamente modellano le decisioni, le volontà, le nostre azioni. Questa deve essere stata probabilmente l'analisi che Laurent Mora, cantate e nuovo membro degli Ethersens, ha cercato di far emergere attraverso le sue parole. Your Wandering Ghost è uno splendido concept sui rapporti umani, sulle storie d'amore finite e su come in parte queste ci seguano per il resto della nostra vita, volenti o nolenti. Tutti i testi creati da lui sono intimi e di difficile decifrazione; se questo materiale fosse usato per un libro, potrebbe benissimo essere la base di partenza per un'autobiografia così profonda che ad uno psicanalista non servirebbero dieci minuti per arrivare ad una diagnosi: cuore infranto.

Molto, troppo si è parlato d'amore nei testi musicali, generi e sottogeneri, autori ed autrici hanno espresso questo pensiero in molteplici sfaccettature, riuscendo sempre a trovare qualcuno che potesse immedesimarsi dentro una storia tragicamente vissuta, piena di sofferenze e tagli profondi. La parte più difficile di tutto questo è sempre rimasto l'aspetto musicale, il quale spesso e volentieri non è mai andato a braccetto con i temi trattati; un vero peccato, visto il potenziale che ricopre tale argomentazione. Ora, Your Wandering Ghost non è perfetto, ma ha il pregio di essere riuscito a calibrare perfettamente queste due entità che si maltrattano a vicenda da anni, cattura in pochissime canzoni tutta l'intimità che necessita il racconto di un amore finito. Dalle mie parole potrebbe sembrare di essere di fronte ad uno smielato e zuccheroso ammasso di strofe composte allo scopo di riconciliarsi con la propria amata, rea dell'essersi persa l'occasione della vita; così non è fortunatamente perché qui c'è sostanza, ci sono atmosfere e pathos trasmessi sotto forma di note musicali e vibrazioni delle corde vocali. I paragoni sono a volte sgradevoli, spesso è più consono porsi l'obiettivo di fornire elementi di paragone più che di impostare dei paragoni diretti con altre band ma, per una band giovane come questa, dopo un cambio così radicale rispetto al precedente Ordinary Days, ciò risulta quasi doveroso. Prendete i The Ocean, prendete le parti di clean, in cui la voce di Rossetti viene accompagnata dalle orchestrazioni lugubri e sognatrici di Robin Staps; lì troverete la fonte da cui parte questo disco. Immaginate un'ora con quelle atmosfere oniriche. Non si tratta di un plagio, di un copia e incolla delle musiche dei tedeschi; tutt'altro, perché questa è solo la base di partenza da cui fuoriescono sprazzi di Pain of Salvation (periodo The Perfect Element), dei mai dimenticati e sempre incompresi Burst ed un briciolo dei semisconosciuti The Alchemist (R.I.P.) nelle parti più violente. Qui si fermano le contaminazioni da cui il tutto scaturisce per diventare suono, musica, pensiero, ispirazione, dunque arte.

Canzoni splendide come l'indimenticabile Same Goodbye, la catchy This is Where You and I Part Ways e la potente Waking Disorder (dove risiede la frase che dona il titolo all'album) sono potenziali hit da palcoscenico, immacolate nella loro cristallina sincerità compositiva. Attimi di riflessione che si contrappongono a sfuriate di frustrazione per esplodere nella ratio intima dell'essere umano. Sono pochi invece gli echi di rabbia fine a stessa, che possono essere riscontrati nella singolare e probabilmente decontestualizzata Reflect. Si tratta di una scelta in fin dei conti voluta che va a contrapporsi alla precedente Mourning Light: otto minuti con moltissimi richiami al gothic di un tempo ora svanito, lenta, con le sue tinte sulfuree sprigiona lacrime a cielo aperto ed è sostanzialmente da applausi. La produzione è perfetta, potente al punto giusto per donare ai giochi di chiaroscuro il giusto pathos che viene a crearsi ad ogni ascolto. Non ci tengo a dilungarmi, bisogna ascoltare per apprezzare, ora è il vostro turno, a me non resta che l'ultimo paragrafo per sintetizzare il mio pensiero.

Il pensiero parla da solo, non viene forzato o mutato; sin dal primo ascolto di Your Wandering Ghost ho sentito battere forte la sensazione di avere qualcosa di speciale tra le mani e, a conti fatti, l'inconscio aveva ragione. Esistono porzioni inesplorate ed incontaminate nelle foreste del metal moderno in cui gruppi con un briciolo di credibilità in corpo riescono a creare musica personale e suonata con carattere; gli Ethersens ne fanno parte. Questi giovani francesi hanno fatto il balzo necessario per diventare probabilmente "The next big thing" nell'ambiente prog; dar loro una possibilità non costa nulla, perché quando un giorno i mammut saranno estinti qualcun'altro dovrà prendere il loro posto per riempire le arene. Cercare di guardare lontano, oltre i fantasmi del passato, non costa nulla.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
82.33 su 6 voti [ VOTA]
The Obscure Solstice and The Dusk in Us
Lunedì 19 Giugno 2023, 17.08.43
11
I francesi mi stanno altamente sui coglioni, ma devo dire che in ambito metal sono tra i migliori al mondo, basti pensare ai Gojira, Alcest, Klone, Deathspell Omega, Igorrr, Peste Noire, Celeste e tanti altri... Diciamo che hanno sempre tenuto un occhio nella realtà e uno nell\'abisso, in tutti gli ambiti artistici e letterari. Questo è un ottimo album che si destreggia tra il prog e il gothic... nulla di eclatante, ma molto intenso e perfettamente confezionato; sicuramente rappresenta qualcosa di diverso rispetto alle classiche uscite moderne in ambito prog, le quali risultano essere abbastanza monotone, eccessivamente barocche, con un cantato molte volte a dir poco stucchevole e votate soprattutto all\'esercizio di stile (specialmente negli ultimi 7-8 anni). Un po\' di sentimento in più e meno manierismo non guastano mai, visto che in questi tempi difficili, intrappolati nella matrice, avremmo bisogno dell\'arte intesa come conforto per l\'anima, non come mera esibizione. Ultima traccia in risalto. Voto 77
Buddy ProgMetal
Martedì 12 Ottobre 2021, 20.59.54
10
Album molto bello che propone un prog metal "diverso" dal solito, con molte influenze alternative e gothic, senza sembrare minimamente derivative di gruppi come Katatonia.
Prometheus
Giovedì 6 Marzo 2014, 14.28.38
9
Not bad!
Graziano
Mercoledì 5 Marzo 2014, 10.49.04
8
E' la prima volta che sento definire i Threshold patetici.... Ma li hai mai ascoltati, tipo più di 2 minuti su youtube, intendo?
diamond
Martedì 4 Marzo 2014, 23.04.29
7
Finalmente un nuovo gruppo che suona prog metal modernocome si deve,non come altri patetici gruppi come threshold e circus maximus con le loro pacchiane melodie aor
Malleus
Martedì 4 Marzo 2014, 20.21.25
6
E aggiungo che continua a crescere con gli ascolti, veramente una grande scoperta, penso proprio che rientrerà tra i miei prossimi acquisti ;> EVRIFIIIIIIIINGCOMSTUANEEEEND
Ad Astra
Lunedì 3 Marzo 2014, 20.58.42
5
@ malleus... si probabilmente è il momento con più pathos dell'intero concept,come darti torto? @ Graziano pensa che il precedente lo comprai a scatola chiusa quando uscì, venduto dopo 2 mesi... questa volta, probabilmente han fatto il passo giusto!...
Malleus
Lunedì 3 Marzo 2014, 20.01.25
4
Io avrei anche leggermente alzato il voto a dirla tutta, l'ultima canzone è qualcosa di epico
Christian
Lunedì 3 Marzo 2014, 18.52.05
3
Beh il voto se lo merita (punto più punto meno), il disco è molto piacevole e certe parti rimangono impresse senza difficoltà.
Cipmunk
Lunedì 3 Marzo 2014, 16.22.11
2
Mah ..!! decisamente sopravalutati............
Graziano
Lunedì 3 Marzo 2014, 14.27.39
1
Ho il disco precedente e sono incuriosito. Li ho apprezzati senza gridare al miracolo, ma ne ho sempre intravisto le potenzialità. Dovrò recuperare il nuovo platter.
INFORMAZIONI
2014
Scarlet Records
Prog Metal
Tracklist
1. Two For One Mind
2. Same Goodbye
3. This Where You And I Part Ways
4. Livin' Memory
5. Mourning Light
6. Reflect
7. Waking Disorder
8. To Live Is To Forget
Line Up
Laurent Mora (Voce)
Johan Bourrut (Chitarra)
Mickael André (Chitarra)
Rémy Boyer (Basso)
Stéphane Nestiri (Batteria)
 
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