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TRAFFIC CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

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ANGRA + DRAGONHAMMER
TRAFFIC CLUB - ROMA

Gotthard - Bang!
( 4019 letture )
Ci sono band nella storia della musica rock, che hanno una importanza superiore e la cui influenza continua ad essere talmente profonda e feconda di ispirazione da risultare assolutamente imprescindibili e superiori a quasi tutte le altre. Una di queste band, per banale che possa apparire, sono i Deep Purple. La loro ombra lunga si riverbera su centinaia di band e continua tutt’oggi a ispirare e regalare una continua fonte di ispirazione. Così, se gli Europe con Bag of Bones hanno riscoperto il gusto per il blues e un hard rock più sanguigno nel quale il confronto tra chitarra e organo hammond riveste un ruolo importante e se, partendo da altre basi, anche gli Spiritual Beggars con Earth Blues hanno finito per saccheggiare in lungo e largo il bagaglio della band di Blackmore e Lord, oggi tocca ai Gotthard riscoprire questo immenso patrimonio e attingervi per i propri brani. Intendiamoci, da una band dell’importanza e dalla lunga storia come quelle degli elvetici, ci si aspetta qualcosa di più che un semplice compitino ben fatto e, d’altra parte, l’identità del gruppo ormai ha un suo radicamento così profondo che l’ispirazione deve essere intesa appunto come suggestione e non come un comodo approdo da cui saccheggiare quello che c’è, senza lasciare nulla di proprio. Questo è esattamente quello che la band di Leo Leoni realizza con il presente Bang!, seconda prova da studio con Nic Maeder nel ruolo che fu di Steve Lee.

Rispetto al precedente Firebirth e in generale rispetto alla precedente discografia del gruppo, Bang! non si pone quindi come punto di rottura. Troppo il peso specifico dell’identità del gruppo per stravolgerlo tentando un’improbabile sortita verso territori inesplorati. Ma che il disco riservi una qualche sorpresa è indubbio e questo non può che essere un bene per una band che arriva al suo undicesimo album. Innanzitutto, c’è da precisare che l’album appare più riuscito e in generale più bilanciato rispetto al suo predecessore. Non tanto per questo parziale aggiustamento di rotta, quanto piuttosto per una coesione indubbiamente superiore della line up, che vede nella roca vocalità di Maeder un punto di riferimento imprescindibile, che finisce inevitabilmente per influenzare anche la scrittura dei brani, donando un’impronta leggermente più sofferta e dura al sound del gruppo. In secondo luogo, si nota come lungo lo scorrere dei brani la chitarra di Leoni tenda a prediligere riff di un certo peso specifico, cadenzati e ruvidi, ben esaltati da una produzione eccellente sotto ogni punto di vista. Infine, l’evidente maggior presenza proprio dell’organo hammond negli arrangiamenti del gruppo dona alle canzoni un feeling classico e antico che ben contrasta con la ruvidità della musica. Detto questo, i Gotthard sono i Gotthard e, ad esempio, l’evidente impronta americaneggiante dei refrain come dei cori resta un marchio di fabbrica anche in questa release, così come il gusto per canzoni apparentemente semplici, ma ottimamente bilanciate tra melodia, impatto e ottime prestazioni strumentali, sempre funzionali al brano. Infine, la proverbiale prolificità del gruppo in tema di ballate non viene meno anche in questo nuovo album, ma assume un ruolo leggermente meno pesante nell’economia del disco, oltretutto con delle composizioni degne di questo nome e non soltanto come momento necessario e obbligatorio di ogni disco dei Gotthard. L’impronta della band inglese si staglia sin dal primo episodio, la titletrack, classico brano di apertura ritmato e potente, dominato dalla dualità chitarra/organo hammond e da un refrain corale e scanzonato, facile facile, eppure appiccicoso come colla. Altro tuffo nel songwriting di Ritchie Blackmore con la seguente Get Up ‘N Move, scatenato hard blues che è impossibile non immaginare intonato da Joe Lynn Turner. Si ritorna su territorio più tipici della band con l’ottimo pop rock/AOR di Feel What I Feel, riuscito antipasto che rallenta i ritmi aprendo la strada alla prima ballad Ces’t La Vie. Emozionante e sentita ballata acustica giocata in tutto sull’atmosfera e sulla sentita interpretazione di Maeder, conferma che in questo tipo di composizione la band svizzera davvero conosce pochi rivali. Messi via i fazzoletti, ecco arrivare il riffone di Jump the Gun, classico pezzo da sparare a mille e dall’invidiabile tiro, senza che in realtà il gruppo pesti poi molto sull’acceleratore. Per fortuna, i nostri non hanno troppa intenzione di tirare il freno e così Spread Your Wings è ancora un grande hard blues molto sostenuto con un ritornello ruffiano ma non troppo, che non smorza l’impatto del brano. Nuova incursione in territorio Deep Purple/Led Zeppelin con il riff spezzato di I Won’t Look Down, per uno dei picchi dell’album; davvero un gran pezzo. Altro riff di peso per My Belief, per quella che è una tripletta rovente a metà album, condita da un gran bell’assolo. Si tira un po’ il fiato con la piacevole e molto americana Maybe, che presenta un bel duetto tra Maeder e la cantante Melody Tibbits, ma il gruppo non ha intenzione di fare passi indietro su quello che è l’andamento del disco e Red on a Sleeve è una nuova mazzata dal riff monumentale condita da organo hammond e refrain da urlare al cielo; quando i sintetizzatori aprono What You Get sembra quasi che sia tempo di rallentare di nuovo i ritmi, ma sono solo pochi secondi e di nuovo il gruppo gioca tutto sull’impatto e sull’alternanza tra una strofa leggermente più vuota a cui fa seguito un refrain potente e corale che non concede arretramenti. Altrettanto veemente Mr. Ticket Man e viene quasi il dubbio che i Gotthard si divertano un sacco e puntare per questo disco su un impatto decisamente più diretto che in passato. Chiude Thank You, ballata dall’accento soul che sembra preludere a un trionfo di buoni sentimenti proprio in chiusura, con tanto di cori gospel che sfumano in lontananza, quando improvvisamente verso metà brano, Leoni e Scherer tirano fuori le unghie e una lunga sezione infuocata di assoli che porta il pathos del brano a livelli altissimi. Sicuramente il punto più emozionante e riuscito del disco per un gran finale.

Il nuovo corso inaugurato dai Gotthard con Firebirth trova quindi una nuova conferma della solidità della scelta effettuata a suo tempo, quando si trattò di decidere se andare avanti o accettare quanto era accaduto e chiudere la porta, lasciando che il nome della band restasse confinato al ricordo di Steve Lee. Una scelta che nessuno vorrebbe dover fare e che Leoni e compagni hanno avuto la forza e la convinzione di tentare, trovando in Maeder un valido nuovo cantante, capace di entrare senza forzare nelle scarpe di qualcun altro e al contempo forte della propria individualità al punto da spingere la musica del gruppo verso influenze pur sempre presenti nella sua musica, ma ora decisamente più protagoniste. Bang!, come detto, è un album che regge dalla prima all’ultima traccia, coeso ed omogeneo a livello qualitativo, che porta qualche novità al sound del gruppo ma ne mantiene inalterata l’identità. Un traguardo non facile, raggiunto come sempre con duro lavoro e passione, per una band che non ha inventato nulla e non sarà mai tra quelle che rivoluzionano il mondo della musica dura, ma sanno come si compongono delle grandi canzoni, classiche e al contempo ispirate, destinate a durare nel tempo e forti della loro radicata identità. Chi ama l’hard rock non può non amare i Gotthard anche in questa loro incarnazione. Quindi avanti, non fatevi pregare e abbiate fiducia in loro.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
77.24 su 25 voti [ VOTA]
Aceshigh
Venerdì 9 Marzo 2018, 13.01.57
20
Per me è il migliore dei tre che hanno fatto con Maeder alla voce. C'è qualche filler purtroppo, se fossero rimasti su un lotto di 10 canzoni il risultato complessivo sarebbe stato più alto; ma la carica di pezzi come Get Up 'N Move e What You Get, la "talismaniana" Spread Your Wings e soprattutto la spettacolare Thank You (che per lunghezza da sola pesa quanto 3 canzoni) valgono l'acquisto. Voto 82
Fox Dreamer
Mercoledì 7 Ottobre 2015, 15.34.16
19
Penso di essere tra i pochi in Italia ad avere ascoltato i Gotthard sin dai loro esordi. Possiedo la loro intera discografia nonostante il mio genere preferito sia il prog (ma proprio per questo ascolto tutti i generi). Credo di poter affermare con tranquillità che la perdita di Lee sia difficilmente colmabile. Detto ciò il nuovo cantante almeno come timbrica lo ricorda molto e quindi ci sta nel nuovo corso. Leo Leoni da persona intelligente qual è ha capito che continuare sulla scia di intrapresa con Lee alla voce sarebbe stato deleterio e quindi proprio in questo "Bang" si notano qua è la delle direzioni diverse pur rimanendo nell'ambito dell'hard Rock. Detto questo la discografia con Lee alla voce è perfetta... ed è a parer mio di gran lunga più valida degli ultimi due album... ma in particolare quest'ultimo a mio avviso è peggio del predecessore. Un album sicuramente valido ma rispetto al predecessore è meno riuscito. Concordo con chi dice che in questo album ci sono 5/6 canzoni massimo ben riuscite... il resto non vale la pena manco sentirlo. In particolare "bang" "c'est la vie!" che mi sembra una ballata moscia senza appeal ... insomma un album che arriva alla sufficienza.... anche un pò per stima.
Anonimo
Mercoledì 10 Dicembre 2014, 21.29.18
18
Bello cazzo! Bello! Grande band, che è riuscita a rialzarsi anche dopo la morte di un grande Frontman
clizeiro
Lunedì 20 Ottobre 2014, 20.25.44
17
ah dimenticavo quando ho provato ad ascoltare la canzone che da il titolo all'album ricordo cioè bang mi è venuto da vomitare, così cm quella cacata in francese ahahahahaha cmq peccato perchè il precedente album l'ho apprezzato!
clizeiro
Lunedì 20 Ottobre 2014, 20.19.28
16
bleah! che orribile schifezza questo ultimo cd ); e pensare che aspettavo gloria questa uscita, ci ho messo entusiasmo nell'ascoltarlo ma nn sn arrivato alla fine ); si salvano al massimo 5 pezzi tra cui il singolo che è molto valido il resto è spazzatura!
Steelminded
Giovedì 22 Maggio 2014, 0.57.14
15
mi sembra meglio del precedente, ma ancora non mi convince pienamente: 65?
Capitan Andy
Domenica 27 Aprile 2014, 14.25.09
14
...ma siete anche qua a fare del caos angelorock e gianni????...vorrei spezzare comunque una lancia nei confronti dei Gotthard...magari bang non sara' uno dei loro migliori album ma 4 0 5 brani molto validi ci sono...fin ora ci avevano abbituati troppo bene ragazzi!...soprattutto nell'incredibile era Steve Lee!!!...una nota critica nei confronti di metallized...guardando le recensioni qui a fianco secondo voi domino effect sarebbe inferiore a questo bang???? ma se date 78 a questo nuovo album domino meritava almeno 95!!!!...non c'e paragone!!!! Domino era perfetto!!!!!
angelorock
Venerdì 18 Aprile 2014, 19.23.34
13
Gianni benvenuto per il tuo dubbio non farci caso del consiglio che ti ho dato per il nuovo gotthard ripeto io non lo comprerò a me non piace tu segui il tuo cuore i gusti variano vai tranquillo
gianni
Venerdì 18 Aprile 2014, 8.29.36
12
ho sentito 4-5 pezzi sul tubo e devo dire che tutto questo scandalo legato a questo cd non lo trovo..i pezzi sono emozionanti e ho ascoltato anche delle bombe melodic rock come What you get e Feel what i feel..sto ancora decidendo se comprarlo,certo ascoltando i consigli di un caro amico come Angelorock non dovrei farlo..pero' sto valutando l'acquisto..i veri Gotthard sono morti e sepolti con Steve lee pero' il nuovo cantante mi piace abbastanza e l'ultimo Firebirth era stato un album riuscito a meta',temo che anche questo sara' cosi'.. per i pezzi ascoltati il mio voto e 7,5,se ascoltero' l'album per intero tornero' con la mia valutazione completa! scusate il mio post ripetuto ma era pieno di errori!
gianni
Venerdì 18 Aprile 2014, 8.27.50
11
ho sentito 4-5 pezzi sul tubo e devo dire che tutto questo scandalo legato a questo cd non lo trovo..i pezzi sono emozionanti e ho ascoltato anche dell bombe melodic rock come What you get e Feel wht i feel..sto ancora decidendo se comprarlo,certo ascoltando i consigli di un caro amico come Angelorock non dovrei farlo..pero' sto valutado l'acquisto..i veri Gotthard dsono morti e sepolti con Steve lee pero' il nuovo cantante mi piace abbastanza e l'ultimo Firebirth era stao un album riuscito a meta',temo che anche questo sara' cosi'.. per i pezzi ascoltati il mio voto e 7,5,se ascoltero' l'album per intero tornero' con la mia valutazione completa!
angelorock
Venerdì 18 Aprile 2014, 3.38.41
10
album da buttare nel immondizia mi aspettavo che dopo firebirth sfornavano un album convicente e invece che fanno calano di brutto nel songwriting devo essere sincero a parte un paio di song il resto e da buttare lee era un altra cosa con la sua morte i Gotthard sono finiti che dio li abbia in gloria amen delusione del 2014
Francesca
Sabato 12 Aprile 2014, 22.20.56
9
Non ce l'ho fatta, come l'ho messo, ho dovuto farlo andare per sei ore!!!!!! Bellissimo albulm!!!!! E ieri la band al Volkshaus ha spaccato di brutto!!!!
Er Trucido
Sabato 12 Aprile 2014, 13.00.38
8
Non sei d'accordo? benissimo, non c'è problema. Ma dare del ridicolo al lavoro di persone che sono qui solo per passione è una porcheria. Poi parli di prosciutto sugli occhi, recensioni idiote, cazzate, dall'alto del tuo pulpito di obiettività... beh direi che puoi abbassare la cresta. La verità in tasca non ce l'abbiamo noi e nemmeno te, si tratta di opinioni. Se poi non ti andiamo bene ci sono un sacco di siti in giro, nessuno ti obbliga a leggerci.
Lizard
Sabato 12 Aprile 2014, 12.57.47
7
Clauds: grazie per la tua seria, approfondita e pacata riflessione, di cui sicuramente terrò conto e delle cui motivate critiche farò tesoro.
clauds
Sabato 12 Aprile 2014, 12.51.15
6
e poi questo sito mi dispiace dirlo ma si è dimostrato ridicolo in molte occasioni ); ho letto dare voti molto più bassi ad album che meritavano molto di più ); se si deve andare in base alle preferenze o a scrivere da fan con il prosciutto sugli occhi è bn nn prendersi la bega di scrivere recensioni totalmente idiote e piene di cazzate ); bisognerebbe essere obiettivi!
clauds
Sabato 12 Aprile 2014, 12.44.25
5
78???? dico solo che è un cd in cui si salvano 5 pezzi ma vorrei ricordare che ci sn 14 canzoni! ho provato ad ascoltarlo ma nn sn riuscito ad arrivare alla fine ); e dire che prima di procurarmelo ero abbastanza entusiasta );
susy
Giovedì 10 Aprile 2014, 21.02.52
4
Lo ascolto da alcuni giorni ed e' fantastico, melodico e anke molto hard rock, direi davvero ke i ragazzi hanno fatto Bang ed auguro loro tantissima fortuna x il loro tour appena uniziato, non vedo lora di sentirli dal vivo, braviiii!!!!!Kiss
Steelminded
Giovedì 10 Aprile 2014, 12.06.04
3
sono contento che sia stato valutato bene e spero di poter condividere... l'ultimo mi era sembrato piuttosto loffio, il primo senza Lee.
D. T.
Giovedì 10 Aprile 2014, 11.45.22
2
Numeri 1 e basta. Sempre.
Andrew Lloyd
Martedì 8 Aprile 2014, 14.11.45
1
Da sempre ho un debole per loro e la morte di Steve Lee per me fu uno shock ( sono andato anche sulla sua tomba a Porza per commemorarlo). Il precedente Firebirth non era male, anche se lontano dai loro standard e dal loro tipico sound. Visti anche al Firefest e mi sono sembrati in ottima forma. Ho appena sentito la title track e l'ho trovata convincente. Vediamo il resto di questo full lenght...
INFORMAZIONI
2014
PIAS Recordings
Hard Rock
Tracklist
1. Bang!
2. Get Up ‘N Move
3. Feel What I Feel
4. Ces’t la Vie
5. Jump the Gun
6. Spread Your Wings
7. I Won’t Look Down
8. My Belief
9. Maybe
10. Red on a Sleeve
11. What You Get
12. Mr. Ticket Man
13. Thank You
Line Up
Nic Maeder (Voce)
Leo Leoni (Chitarra, Tastiera, Organo, Cori)
Freddy Scherer (Chitarra)
Marc Lynn (Basso)
Hena Habegger (Batteria)

Musicisti Ospiti
Melody Tibbits (Cori su tracce 4 e 13, Voce principale su traccia 10)
 
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