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Sonata Arctica - Pariah`s Child
( 7290 letture )
Un nuovo album dei Sonata Arctica, di per sé, è già di suo un evento: la band finlandese, difatti, ha fatto breccia fin dagli inizi della propria carriera nei cuori di molti metallari sparsi per il mondo, grazie alla sua efficace mistura di power e symphonic metal ed a melodie sognanti; in molti si sono avvicinati per la prima volta a sonorità metal grazie al gruppo di Tony Kakko e, se non sempre i nostri si sono mantenuti sui livelli eccezionali degli esordi, ciò nonostante continuiamo in gran numero ad essergli grati; le aspettative, dunque, già alte autonomamente, non possono che essere schizzate alle stelle quando il buon Tony ha annunciato che il nuovo album, intitolato Pariah’s Child, avrebbe visto un ritorno della band alle sonorità dei primordi, che negli ultimi anni erano state parzialmente abbandonate in favore di un sound più marcatamente operistico e progressive. A corredare questa operazione nostalgica, non certo nuova, troviamo anche il ritorno in copertina del lupo, uno dei totem della band.

Sappiamo tutti che non sempre dichiarazioni come quelle di Kakko corrispondono al vero e, anche in questo caso, ascoltando il disco possiamo parzialmente rettificare le parole del frontman dei Sonata Arctica: se da un lato è indubbiamente vero che i finlandesi rispolverano il loro classico power melodico, è altrettanto vero che lo stile abbracciato negli ultimi anni non viene affatto abbandonato; ci troviamo dunque di fronte ad un lavoro fatto, come si suol dire, per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, per richiamare i fan nostalgici, ma anche per rassicurare quelli che si sono avvicinati al gruppo in epoche più recenti. Naturalmente ciò non vuole essere una critica alla band, dato che un’operazione del genere è molto comune e pienamente comprensibile e, alla fine, a parlare sono sempre e comunque le canzoni, indipendentemente dalle scelte stilistiche. A maggior ragione, dopo questo breve, ma doveroso excursus sull’atmosfera musicale che permea Pariah’s Child, possiamo dare uno sguardo più da vicino ai brani che ne fanno parte: The Wolves Die Young rientra pienamente fra le canzoni power del disco, con una serie di bei riff portanti, non velocissimi ma comunque energici, una interessante parte di basso ad opera della new entry Pasi Kauppinen ed un classico ritornello catchy, che però non è stucchevole; in sostanza, nulla di nuovo sotto al Sole (anzi!), ma la canzone funziona decisamente bene, per quanto possano essere necessari più ascolti per convincersene appieno. Running Lights parte in modo sorprendentemente rapido con una cavalcata del batterista, prima di conoscere un improvviso rallentamento e poi una nuova accelerazione, che sicuramente farà gioire i fan della vecchia ora: anche qui siamo alle prese con del classico, immarcescibile power e, per quanto a tratti l’eccessiva diversificazione delle parti veloci e lente rischi di disorientare un po’ il fruitore dell’album, anche Running Lights è promossa a pieni voti. Ma, proprio quando pensavate di essere davvero di nuovo nel 1999, ecco che Take one Breath ci riporta nel presente, con un’alternanza di stili che ricorda più da vicino le recenti produzioni dei Sonata Arctica: in questo caso, però, la diversificazione è davvero eccessiva e la traccia sembra non possedere una propria precisa identità. Peccato, perché il pezzo iniziale di piano ed alcuni riff di chitarra avrebbero potuto essere sfruttati in maniera sensibilmente migliore! Va meglio con Cloud Factory, trascinante tanto grazie alle linee vocali di Kakko, quanto soprattutto alle tastiere di Henrik Klingenberg, che qui congegna un sottofondo semplicemente perfetto. Magari il finale un po’ cacofonico poteva essere risparmiato, ma non rovina il tiro del brano.Blood si candida un po’ a sorpresa come uno dei brani migliori del lotto, grazie ad un utilizzo nuovamente azzeccato delle tastiere e ad un’atmosfera costruita in modo efficace attorno alla voce del frontman, in taluni punti effettata a dovere. What Did You Do in The War, Dad? ci riporta su lidi power, pur sempre nello stile melodico ed infarcito di tastiere e, a parte il ritornello cantato ad alta velocità quasi come fosse uno scioglilingua e l’ennesimo mutamento di stile in corso d’opera, un po’ fuoriposto, è un brano ben congegnato e riuscito; l’idea generale è che a tratti Kakko e soci si facciano un po’ prendere la mano dalla composizione ed aggiungano troppa carne al fuoco; non a caso, abbiamo visto come i brani complessivamente più lineari e meno ricolmi di mutamenti di fronte improvvisi siano i migliori del disco; Half a Marathon Man ci mostra un Kakko sorprendentemente graffiante ed un andamento più hard rock che mai, faccia eccezione per intro ed outro, più atmosferiche ma di cui sinceramente si fa fatica a comprendere il senso, quantomeno se accostate ai riff del brano. Ci avviciniamo verso la fine e, inspiegabilmente, i Sonata Arctica decidono di riservarci alcuni fra i brani meno riusciti dell’album: X Marks the Spot, difatti, è divertente ma non irresistibile, mentre Love vorrebbe ricalcare le orme delle varie Tallulah e Letter to Dana, senza riuscirci. Un discorso a parte merita infine la conclusiva Larger than Life, che simboleggia tutto il meglio ed il peggio di Pariah’s Child e, come tale, costituisce un cartina di tornasole degli attuali Sonata Arctica: si tratta infatti di un brano di circa dieci minuti nel quale i nostri infondono tutti gli stili ed i generi che hanno affrontato finora nel corso della loro carriera, dal power al prog sinfonico, passando per momenti di pura melodia ed alcuni con linee vocali schizofreniche. E’ una bella suite, ma, ancora una volta, l’eccessiva dispersione del sound non ne aiuta la godibilità.

Non è semplice dare un giudizio finale su Pariah’s Child ed il voto numerico, mai come in questi casi, rischia di essere semplicemente fuorviante e non sufficiente ad offrire una panoramica riguardante il lavoro. Come abbiamo sottolineato, Kakko e soci si sono dati da fare per riscoprire le proprie radici, senza tuttavia rinnegare quanto fatto negli ultimi anni: ne è derivato un album con alcuni brani indubbiamente di qualità superiore, dove oltretutto vanno segnalate prestazioni maiuscole dei musicisti coinvolti, mai tanto a loro agio con partiture anche complesse dal punto di vista tecnico; dall’altro lato, tuttavia, troviamo anche brani che sembrano tagliati con la forbice tanto sono incoerenti e disomogenei, quasi come se i nostri avessero voluto condensare in dieci tracce una serie di idee che avrebbero potuto sfruttare per comporne una quindicina. Si potrebbe obiettare che in quel caso avremmo parlato di album eccessivamente lungo e forse è così, ma qui stiamo parlando di fatti reali ed il fatto reale è che diversi brani, per come i Sonata Arctica li hanno congegnati, risultano eccessivamente dispersivi. Pariah’s Child, dunque, è un buon album, forse anche un pelo migliore del suo predecessore, ma costituisce anche un’occasione persa (l'ennesima) di tornare finalmente a sentire Tony Kakko comporre un grande album.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
65.07 su 80 voti [ VOTA]
VALERIO
Sabato 19 Marzo 2016, 19.10.42
60
SI RITORNA ALLA MUSICA DEI PRIMORDI: QUALCUNO DEVE AVER FINALMENTE DETTO A KAKKO CHE GLI ALBUM DA UNIA IN POI FANNO TUTTI SCHIFO!!! ABBIAMO FINITO CON LE SONORITA' DI QUEI CULATTONI DEI QUEEN? COSA C'ENTRA IL POWER METAL SCANDINAVO, TRADIZIONALMENTE VIRILE, CON QUELLE SONORITA' E VOCINE DA DONNETTE? QUEST'ALBUM COMUNQUE NON L'HO SENTITO E NON LO VOGLIO NEMMENO COMPRARE, NON SI PUO' FARE SCHIFO PER 10 ANNI E POI DIRE "SCUSATE, CI SIAMO SBAGLIATI". HO LETTO POI IL COMMENTO DI STE E GLI CREDO: ORMAI I SONATA SI SONO SNATURATI, INDIETRO NON S TORNA PIU', DOVEVANO PENSARCI PRIMA...
stratovision
Mercoledì 13 Maggio 2015, 7.56.44
59
Meno male un'inversione di rotta che fa ben sperare....da Unia in avanti una delusione continua intervallata da qualche buon pezzo qua e la. Comunque penso che ai livelli di Silence non ci arriveranno più..
Ste
Mercoledì 25 Febbraio 2015, 17.59.52
58
Premetto, parlo per me, coi Sonata dei primi 3 dischi ci ho passato alcuni anni della mia adolescenza e anche i dischi successivi avevano un loro perchè e tutto sommato non erano infami come si diceva; The days of the Grays per esempio l'ho apprezzato, non è un capolavoro o un disco rivoluzionario ma comunque interessante, il penultimo Stones grow.. purtroppo non ho avuto ancora modo di sentirlo. Ma veniamo a Pariah Child, l'ho ascoltato, ho letto varie recensioni giusto per farmi un idea, anche per capire se la mia fosse odio gratuito o altro, onestamente -spiace dirlo- ma questo lavoro è di un indecenza pazzesca, ma sono riusciti a far anche di peggio con la ri-registrazione del loro esordio. Peggio di loro quest'anno solo gli Hammerfall. L'intero disco è all'insegna della nullità musicale, le canzoni ti si scivolano addosso senza lasciarti nulla, indifferente, apatico, menomato mentalmente chiedendoti come dei musicisti esperti e con una carriera avviata siano consapevolmente riusciti a fare un disco così..così..bho...inutile? Seriamente, mi volete dire che The Wolves die young è un opener power decente, che Love è una gran ballad, che Cluod factory ha armonie fantastiche e che X Marks the spot è un bell'esperimento musicale? Per me, ripeto, per me, questo disco è brutto brutto da lasciar basiti anche a uno che il power piace(va), ho poche parole per dar voce allo sconforto e all'insulsità di Pariah Child (il titolo poi...) e non mi dilungo nelle critiche per non sembrar gratuito e offensivo. Però, però ragazzi, dire ch'è bello e ch'è addirittura una "rinascita della band" mi sembra pura tracotanza. O sono io che 'sto genere non lo capisco più, o chi ha scritto la recensione e -i vari aedi che gli stanno appresso- o sono stati pagati dalla Nuclear Blast o hanno davvero le orecchie foderate di prosciutto, o, ancor peggio, ritengono questo disco davvero bello. Se questo album è bello allora siamo giunti al fatto che l'indecenza e il brutto di una volta sono il nuovo bello. Io comunque orgogliosamente schifo questo disco, per me vale anche meno di un 40/100. Da evitare come la peste.
Pietro
Martedì 18 Novembre 2014, 10.57.49
57
Mi è piaciuto. Non amo il power ma loro mi esaltano, Unia per me resta il migliore.
Matyen
Giovedì 15 Maggio 2014, 12.21.24
56
A me son piaciuti tutti i loro dischi, l'unico che mi ha deluso è Stones grow her name (che a distanza di un annetto riesco ad apprezzare un po' di più), e Pariah's child lo sento davvero come una rinascita, non ai livelli dei primi 4, ma un piacevole misto tra il prima e il dopo Liimatainen, in un certo senso ho la fortuna di averli scoperti nel 2007, perciò non ho i pensieri da "vecchio fan", come con altri gruppi che seguo. In definitiva credo che il voto sia giusto, e ritengo Love al pari di altre ballad.
melkor
Mercoledì 7 Maggio 2014, 15.51.07
55
confermo quello detto un mesetto fa, anzi mi correggo, l'abum mi piace prorio . piu' lo sento, piu' mi piace. larger than life è un capolavoro e anche la bons track non è inferiore. le uniche note stonate sono la ballad love ..... non mi va giu' e la parte " parlata " in " x markx the spAt ". bravi sonata !
Celtic Warrior
Sabato 26 Aprile 2014, 11.31.43
54
Kakko*
Celtic Warrior
Sabato 26 Aprile 2014, 11.04.33
53
Commento il cd senza nessun confronto coi lavori precedenti , considero questo nuovo album del' ottima power band Sonata Arctica un buon disco , atmosfere avvincenti che mutano durante i vari pezzi lo rendono un album vario e mai stucchevole , la voce di Kato mi ha tratti sorpreso (nel senso positivo) con delle tonalità di voce veramente ottime , pure la ballata che suona un pò troppo di già sentito alla fine non mi è dispiaciuta , per me è da 80.
lux chaos
Domenica 20 Aprile 2014, 10.15.03
52
Ok, stiamo parlando di un gruppo che ho praticamente idolatrato coi primi 4 dischi + l'ep successor (quello con cui li ho conosciuti, come rada)....gli ultimi 3 dischi, dopo molti ascolti, mi hanno sempre più o meno provocato irritazioni cutanee multiple, pessimi, pallosi, ridondanti, mancanti di quella immediatezza non banale che presenziava nelle prime opere....ora, questo disco l'avevo distrutto ai primi ascolti...delusione totale...poi come spesso capita con alcune opere c'era qualcosa che mi spingeva a rimetterlo su, e infatti non avevo ancora commentato....dopo 6/7 ascolti devo dire che mi posso avvicinare ai commenti di mariamaligno e heroofsand, non è una rinascita vera e propria, ma sicuramente a mio gusto il disco migliore (o il meno peggio) dopo Reckoning....a volte ancora un po troppo strambi, ma alcuni pezzi entrano in testa e lì rimangono incollati....è un buon album, chissà, li avevo dati per morti e mi hanno piacevolmente sorpreso...per me 70/75
Nightfall's Dream
Mercoledì 16 Aprile 2014, 15.12.12
51
Raptus sono d'accordo con te, soprattutto nell'ultima frase...A me per esempio UNIA non è dispiaciuto affatto, gli album seguenti decisamente sì...I Sonata secondo me non sono ad esempio gli Opeth che tecnicamente possono permettersi di cambiare genere a produrre comunque musica di livello (poi come hai detto te è una questione di gusti) ma se capissero che forse il meglio lo danno con le classiche cavalcate power anzichè degli esperimenti pseudoprog che con loro hanno poco a che fare, potremmo tornare ad ascoltare quei Sonata di Silence che tanto sono stati apprezzati
raptus
Mercoledì 16 Aprile 2014, 8.57.23
50
Si, certo nessuno li scambierebbe con i primi 2 album. Ma c'è anche da dire che trovo un po' sotto tono tra tutti solo gli ultimi 2 cd... ogni tanto qualche sprazzo di genio ce lo mettono dai. Poi è questione di gusti come tutto e di condividere certe scelte, come quelle (a mio avviso assurde) che hanno compiuto dopo unia. Non è mai un bene ostentare la maturità.
Nightfall's Dream
Mercoledì 16 Aprile 2014, 0.04.04
49
Ma non è una questione di far storie, mi pare innegabile che i Sonata da almeno 5/6 anni a questa parte stiano producendo lavori decisamente sottotono rispetto al passato, poi ovvio se si vuole cercare qualcosa di buono è ovvio che lo si trova (facendo un parallelo anche io salvo dei tratti degli ultimi due album dei Metallica ma non per questo significa che per me non siano morti dal punto di vista della produzione di nuovo materiale) ma il declino artistico è innegabile...su 100 persone vorrei vedere chi scambierebbe i Sonata di questo album o del precendente con quelli di Silence
boh
Martedì 15 Aprile 2014, 1.49.34
48
ma cosa tutto mi tocca leggere..
The End
Lunedì 14 Aprile 2014, 22.19.34
47
Non è proprio pattume come dite voi, ma non è nemmeno bellissimo. Voto 68
raptus
Lunedì 14 Aprile 2014, 11.14.32
46
Adesso... quante storie, RIP addirittura ma va... semplicemente meno ispirazione di altri ma da qui a dire che son morti ce ne passa... Diamogli tempo e speranze, anche perchè al loro pari, nel bene o nel male, non ce ne son rimasti molti.
Nightfall's Dream
Lunedì 14 Aprile 2014, 10.02.17
45
Non ascolto power da un pò di tempo ma per la nuva uscita dei Sonata Arctica ho fatto un'eccezione...Per me è il definitivo crollo di quella che una volta era una delle migliori realtà nel panorama del power sinfonico. Lo ho trovato parecchio pacchiano e scontato, per non parlare dei due video che personalmente trovo orrendi. Non sono un purista e la sperimentazione in un gruppo l'ho sempre accolta positivamente ma qui non si tratta più di toccare nuovi lidi musicali, purtroppo è perdita di ispirazione. RIP Sonata Arctica
andrea
Venerdì 11 Aprile 2014, 21.47.21
44
la realtà è semplicemente che i sonata hanno cambiato indirizzo musicale rispetto alle origini...queste canzoni sono meno metal. il risultato(che ho visto concretamente) è che gente che ama solo il genere metal storce il naso mentre a gente che non fa del metal il genere preferito è possibile apprezzi queste canzoni... e successo cosi con parecchi che conosco
Le Marquis de Fremont
Venerdì 11 Aprile 2014, 13.03.23
43
Well, si sente nettamente che il songwriting è calato e che Kakko fa fatica a trovare nuove idee. Pezzi come Love sono chiaramente dei filler e altri pezzi di stampo cabarettistico, sono alquanto patetici, in un album power metal. Sottolineo anche io che la partenza di Jani Liimatainen non ha giovato al sound della band. Prodottino poco convincente, quindi e probabilmente nato dalla necessità di uscire con qualcosa e forse dalla pressione della business unit che sta dietro. O ritrovano la freschezza (e le idee) dei primi quattro album, o avremo sempre questo tipo di compitini con il lupo in copertina. Au revoir.
Radamanthis
Venerdì 11 Aprile 2014, 11.37.06
42
Ecco fatto...
Daniele 68
Venerdì 11 Aprile 2014, 11.21.55
41
Ok. Grazie
Radamanthis
Venerdì 11 Aprile 2014, 11.16.00
40
@Daniele68: ti ripsondo sotto la news del nuovo video degli Edguy che è più attinente rispetto che qui, ok?
Vandengreat
Venerdì 11 Aprile 2014, 11.11.14
39
Ma' dico io ragazzi miei questo album e' un aborto pensando cosa erano i sonata ad inizio carriera !!! Con i within temptation ed i nostrani lacuna coli siamo caduti veramente nel ridicolo, quello che cortesemente chiedo alla redeazione e quello se' possibile la recensione del MEGAGALATTICO ultimo album dei progsters VANDEN PLAS - The Chronicles Of The Immortals - un album che dire meravigioso e' il minimo !!! Cari ragazzi aspetto un vostro riscontro, grazie e saluti a tutta la redazione.
andrea
Giovedì 10 Aprile 2014, 22.38.03
38
blood,larger than life e wht did you do ottimi pezzi
Daniele 68
Giovedì 10 Aprile 2014, 22.15.58
37
Ciao Rada!!! Dammi un tuo parereecondo me Sammet da parecchi anni e' l'artista piu' completo nella scena power/ hard. Con questo non dico che totto quello che fa sia il mio preferito,pero'....mi sembra uno che possa fare e disfare a suo piacimento. Che dici?
HeroOfSand_14
Giovedì 10 Aprile 2014, 14.18.55
36
@Rada: beh, allora non so proprio come convincerti E per l'album di Sammet non sto più nella pelle, spero sarà una bomba come annunciato! @inflames69: figurati, era solo per chiarire! Alla prossima!
Radamanthis
Giovedì 10 Aprile 2014, 13.22.21
35
@mariamaligno: Caspita, dopo heroofsand anche con te sono in disaccordo su un disco, noi che solitamente abbiamo similissimi gusti e valutazioni...quindi mi chiedo se ho sbagliato io l'approccio al disco dei Sonata. A sto punto dovrò approfondire gli ascolti poichè la cosa mi puzza... X gli Edguy beh, che dire...io ho spasmodica attesa e spero bene...manca veramente poco dai!
inflames69
Giovedì 10 Aprile 2014, 12.37.13
34
HeroOfSand_14 No problem! Abbiamo solo punti di vista differenti tutto qui. Ciao e alla prossima!!
mariamaligno
Giovedì 10 Aprile 2014, 12.18.33
33
Premetto che i primi 4 dischi restano irraggiungibili (ma questo è un discorso che vale per il 90% delle band metal e non metal in circolazione) e ammetto anche che, un pò per il ritorno al vecchio logo e alla vecchia iconografia un pò per certe dichiarazioni del gruppo stesso, era lecito aspettarsi qualcosina in più. Detto questo però il disco a mio avviso è promosso e concordo col voto. Ci sono almeno due pezzoni da novanta degni dei primi album quali Blood e Dad, più altri brani molto riusciti come Running, Cloud e l'ultima track. In realtà, nella loro bizzaria, non mi dispiacciono neppure Marathon e X entrambe con bellissimi ritornelli. Riconosco invece la bruttezza del lento e dell'opener. Poi a costo di venir tacciato di blasfemia mi vien da dire, da adoratore dei due Keeper, che di pezzi stile sigla cartone animato (vedi la bellissima Dr. Stein) e idiozie tipo la risatina di bèbè a metà di Future World ce ne han regalate anche gli Helloween senza per questo parlare di band per ragazzini.. @rada: sale l'attesa per gli Edguy, spero che almeno su di loro ci troveremo d'accordo nel parlare di un disco riuscito!
raptus
Giovedì 10 Aprile 2014, 8.53.41
32
@Radamanthis: concordo, sembra un album coi "fermi" stile motorino... ma il motivo sapete qual'è? E' molto semplice, poca ispirazione. Quando avevano più ispirazione creavano perle (white pearls black oceans qualcuno se la ricorda? ) e non avevano nessuna paura di "urlare". Adesso sembra quasi vogliano ostentare la maturità, quasi si sentano in debito coi tempi passati... speriamo riacquistino coraggio e originalità. Ci manca tanto una nuova Fullmoon o anche solo una Paid in Full fatta bene...per non parlare delle vecchie ballad, inarrivabili in confronto alle recenti, e se ci pensate erano pure "tecnicamente" più semplici... meditate gente
Radamanthis
Mercoledì 9 Aprile 2014, 19.37.26
31
Grazie Northcross, @Heroofsand: io è difficile che valuto così casualmente e tendo ad ascoltare un pò di volte un disco prima di esprimere un parere (vedi ad esempio il mio post di ieri dopo un fugace ascolto - post 3). Stamattina ho avuto una mattinata libera da vari impegni e, così come oggi in auto, ho avuto modo di asocltarlo più e più volte riscontrando più o meno gli stessi difetti di produzione innanzitutto (soprattutto di chutarre troppo mosce e tastiere troppo evidenti) ma anche di alcune scelte un pò troppo smileate nelle linee vocali (Kakko sa fare di meglio, le sue linee avvincenti erano un vero punto di forza dei primi dischi: melodia al potere certo ma con una certa dose di coinvolgimento nell'espressività che ora ha lasciato spazio a tecnica raffinata e migliorata ma un pò freddina...). Alcuni brani sono certamente migliori di altri (le prime due su tutte ma anche Blood) ma è veramente un pò troppo timido il tutto...troppo vorrei ma non posso, si ma non troppo, ok ma fai piano....ahahahah messo giù così sembra altro ma spero si sia capito cosa intendo...
Northcross1
Mercoledì 9 Aprile 2014, 18.58.56
30
Al solito, ottima mini-rece Rada... Ed al solito sono d'accordo. @Heroofsand: Non sono mai diventato pazzo per i sonata ma ricordo grandi canzoni come fullmoon, san sebastian ecc... Ma qui non trovo nulla con il giusto mordente... Comunque è ovvio che piace a qualcuno
HeroOfSand_14
Mercoledì 9 Aprile 2014, 18.14.57
29
@inflames69: guarda, il mio è stato uno sfogo generale, non era contro il tuo commento preso singolarmente. Tutto quello che ho scritto è puramente personale, e credo, che se questo album viene ascoltato una volta, o vengono ascoltati solo i singoli, non si capisce quella che, per me, è la vera forza del disco. Non volevo essere arrogante o offensivo, solo che leggere commenti in cui i SA vengono insultati o perchè fanno "musica da bambini" o perchè non suonano più il power melodico mi fa incazzare. Come dice @paul, prendeteli per quelli che sono, non sono più quelli di Ecliptica. Poi, se non vi piace ci sta, ma almeno ditelo argomentando o in modo chiaro come fa @Rada. @Rada: hai ragione, secondo me dopo che gli dai altri 6-7-8 ascolti potrebbe piacerti, anche io al primo giro del disco sono rimasto un pò deluso
paul
Mercoledì 9 Aprile 2014, 16.31.59
28
ma sinceramente non capisco tutte queste critiche. I Sonata Arctica dal 2004 non fanno più power metal, perciò fareste meglio a concentrarvi su gruppi del genere anzichè criticare chi col power ormai ha poco da spartire. C'è il lupo in copertina, e allora? L'animale tanto caro a Kakko deve per forza far presagire un ritorno al passato? La forza di questo gruppo, e sottolineo la loro forza, è proprio il fatto di non appartenere a nessun genere preciso e vi posso assicurare che non mi dispiacciono affatto. Tovo ottimi tutti i lavori dopo il cervellotico Unia, compreso quest'ultimo che sto cominciando ad apprezzare sempre più col passare del tempo e degli ascolti. Se a voi fan di vecchia data non vi sta bene e volete le calvalcate power, questi Sonata Arctica non fanno per voi, perciò passate oltre e non buttate fango su un gruppo che con coraggio ha saputo reinventarsi. Voto 77 (per ora)
raptus
Mercoledì 9 Aprile 2014, 16.17.24
27
I "soliti" metallari daranno contro a priori a questo album. Io non sono un purista, non lo stroncherei a priori, canzoni come blood o what did you do.. sono veramente belle, degne di poter essere state inserite nei primi cd. Le altre invece sono il segno dei tempi, delle sbandate pseudo prog (ma dove?) e pseudo hard rock (lasciamo perdere).... i SA DEVONO fare un metal semplicemente complesso. Cosa vuol dire? Che devono tenere ritmi semplici ma composizioni complesse e melodiche, è solo questa la loro chiave di successo. Questo disco sembra proprio senza ispirazione, gli altri pezzi sono facilmente dimenticabili. voto 60 solo per avermi fatto sognare, per poco.
inflames69
Mercoledì 9 Aprile 2014, 15.34.32
26
HeroOfSand_14 con tutto il rispetto mi sembra abbastanza stupido e supponente anche arrogarsi il diritto di scrivere" ascoltato una volta sola o solo il singolo". Scusa che ne sai di quante volte l'ho ascoltato?e non cambia affatto il mio giudizio:tu la chiami evoluzione per me è PARODIA INVOLONTARIA DI UN GENERE!!!!Neanche le giapponesine BABYMETAL riescono a faredi peggio.Poi se a te piace nessun problema .Ciao
Radamanthis
Mercoledì 9 Aprile 2014, 15.07.46
25
Tranqui Heroofsand, ci mancherebbe...ognuno ha le sue idee e i suoi giudizi. Raramente siamo stati in disaccordo su un album power! A presto!
HeroOfSand_14
Mercoledì 9 Aprile 2014, 14.58.45
24
@Rada: leggo adesso il commento, quando cito Fullmoon non era riferito a te, sia chiaro! Pardon
HeroOfSand_14
Mercoledì 9 Aprile 2014, 14.56.30
23
Allora. Innanzitutto, a coloro che hanno amato i primi album dei Sonata, ma hanno pure un gusto musicale che esce dal canonico power melodico di Ecliptica (per esempio), consiglio assolutamente l'album. Questo disco ha diviso, e dividerà molto le persone, ma i commenti che leggo sotto mi lascino basito per la stupidità con cui sono scritti, scusatemi se lo dico. Come fate a dire "obbrobrio", e tutti gli altri termini citati, se l'avete ascoltato una volta, o forse solo il singolo? Questo album deve essere ascoltato più volte per essere compreso, e lo dico da fan della band, ma non sicuramente fanboy. Chi ha creduto al ritorno al power tradizionale? Era ovvio che, data la maturità artistica di Kakko, non avrebbero prodotto un lavoro simile, ma avrebbero inserito il power con gli elementi nuovi del loro stile. Si chiama EVOLUZIONE. E, sinceramente, preferisco band che sperimentano, come gli Edguy, piuttosto che risultare sempre ripetitivi fino allo sfinimento. Mi pare di sentire persone che si lamentano degli Ac/Dc per le canzoni tutte uguali, e poi, se i Sonata non creano un'altra Fullmoon piangono. Cari ragazzi, toglietevi i paraorecchie, analizzate il disco come se non avessero composto Stones, Unia e Days. Wolves Die Young non è forse power? Allora cos'è? Running Lights, neanche? Mi dite dei testi banali. Io li definisco semplici, ma sicuramente non inutili o insulsi. Leggetevi il testo di What Did You Do.., e in modo oggettivo ditemi se non è profondo. La reputo un capolavoro, dopo decine di ascolti. Cosi come Blood, altro gran testo e melodie grandiose. I 2 singoli (WOlves e Cloud) colgono nel segno, melodie avvolgenti e grande Kakko, cosi come tutto l'album. L'unica che non va è Love, moscia, ma con un grande assolo finale. X Marks The Spot la trovo geniale, divertente e melodica, alla Cinderblox, quasi happy metal direi. Take One Breath è molto strana, e gli stacchi sono difficili da capire. Half Of A MArathon Man è come X Marks, divertente, creata come diversivo. La suite è molto complessa, e qui Kakko dimostra che la voce, a differenza di alcuni ultimi live, l'ha ancora. Insomma, lo reputo un gran disco, lo paragono ai loro classici, prestazione ottima di tutti (TOny superlativo), il suo songwriting non sarà mai capito da tutti ma funziona, solo certi stacchi mi sono sembrati ecessivi e con poco senso, come dice giustamente nella rece (molto bella a proposito la recensione, mi trovi d'accordo su molte cose, apparte il voto). Tra 85 e 90.
Interstellar Overdrive
Mercoledì 9 Aprile 2014, 14.34.12
22
Pessimo. Forse solo la prima canzone si lascia ascoltare. Il 70 non capisco proprio come possa essere uscito fuori. Boh!
Radamanthis
Mercoledì 9 Aprile 2014, 14.17.36
21
Stamattina, di riposo dal lavoro dopo un tour de force mostruoso, eccomi ad ascoltare per bene e come si deve il disco in questione...ed ecco la mia pseudo analesi / pseudo recensione. Ricordo quando ascoltai per la prima volta questa band...era il 2000 e coverizzarono i mitici Helloween con I want out e quell'Ep (Successor, del 2000 appunto) fece crescere in me l'amore per questa band. Lì c'erano gemme quali Full moon, San Sebastian e Shy oltre ad un altra cover (Stll loving you degli Scorpions). Feci un passo indietro rimediando Ecliptica ma fu nel 2001 che scoppiò il vero amore con Silence, disco tra i più belli in assoluto del power speed metal scandibavo, vero successore dei capolavori degli Stratovarius. Da li in poi fu un continuo seguirli con Winterheart's Guild (disco molto maturo, di consacrazione globale definitiva) e Reckoning Night (un gradino sotto ai precedenti ma certamente valido). Poi silenzio.....Tre anni per presentarsi con Unia nel 2007 e infine il duo 2009 The Days of Grays / 2012 Stones Grow Her Name (tutt'altro che capolavori). E così arriviamo ad oggi, logo rispolverato, lupo in bella vista, promesse e speranze di un ritorno ai fasti di inizio millennio e che mi trovo ad ascoltare? Un disco scialbo, molle, senzamordente, col freno a mano tirato, debole. Le chitarre dove sono finite? Il tiro dei brani dovìè finito? E' veramente questa la stessa band che fece Full Moon??? La tecnica in questo disco c'è e non si discute ma la tecnica fine a se stessa serve poco se mancano 1 le idee, 2 la produzione è a livello di sigla japan cartoon, Kakko che è sempre più smileato e sempre meno incisivo. Ascoltando questo disco mi sono balzati alla mente Mirko ed i suoi Bee Hive, famosissima band del carone Kiss me Licia. Non me ne vogliano i fans della band (io, tra i primi, ripensando alle emozioni datemi dai primi stupendi dischi) ma qui proprio non ci siamo. Questo non è power metal, classificarlo così non rende giustizia ad un genere stupendo che annovera tra i suoi ideatori, fondatori ed esecutoi band quali Helloween, Gamma Ray, Blind Guardian, Stratovarius, Primal Fear...non bestemmiamo dai! Questa è musica per bambini, forse un pò cresciuti, che vogliono vivere con spensieratezza un momento mettendo su canzoncine adolescenziali prive di mordente ma a tratti veloci. Mi spaice Sonata Arctica, non ci siamo proprio...Spero di risentirvi presto a certi livelli anche se è dal 2007 che lo spero e ad ognu uscita mi date una delusione...Il voto 70 non so come possa essere saltato fuori ma non ne entro nel merito poichè comunque va ad interpretazione personale...non è bello ciò che è bello ma...ecc ecc. A mio parere un 50 è già abbondante e forse lo do ricordando che questa band fece uscire album di valore assoluto e vorrei ricordarli così. Voto 50
alvaro
Mercoledì 9 Aprile 2014, 13.54.54
20
Non è possibile dare voti del genere. Davvero.
HyperX
Mercoledì 9 Aprile 2014, 13.29.27
19
Purtroppo non coglie nel segno, ma d`altra parte credo di essere ormai troppo vecchio per queste sonorita`. Ciao Sonata Arctica.
Er Trucido
Mercoledì 9 Aprile 2014, 12.33.44
18
A noi non ci paga un cazzo di nessuno, andate su altri lidi a fare certe contestazioni.
davide
Mercoledì 9 Aprile 2014, 12.27.46
17
l'hanno...scusate la digitazione
davide
Mercoledì 9 Aprile 2014, 12.27.26
16
più che altro l'anno pagato i SONATA ARTICA ..ehehe
melkor
Mercoledì 9 Aprile 2014, 11.19.17
15
da come lo avevano presentato mi aspettavo un ritorno ai tempi di " reckoning night " ... piu' che aspettare era sperare lo ammetto .... ovvieamente la realta' è un'altra ma non mi sembra cosi schifoso questo album. certo non è lo stesso gruppo dei primi album ma almeno non ci sono pezzi scialbi come " i have a right ". non mi addentro nelle songs una per una ma in generale per me piu' che sufficiente
davide
Mercoledì 9 Aprile 2014, 10.55.20
14
gran vaccata
ftb
Mercoledì 9 Aprile 2014, 10.55.02
13
Scusate, vi pagano per dare 70 ad una roba del genere?
IO
Mercoledì 9 Aprile 2014, 8.51.54
12
punto 1: definire power sto disco è una bestemmia! punto 2: è un disco di natale punto 3: al di là del genere è pura immondizia!
Northcross1
Martedì 8 Aprile 2014, 23.55.42
11
Ciao raga, che dire? Dato un ascolto sul tubo e mi sono sembrati molto mosci e un poco banali, non sono assolutamente un fan della band, ma ricordo che nei vari album c'erano sempre canzoni che mi piacevano... Qui praticamente nulla, qualche canzone simpatica, ma nulla di che. Alcune traccie sanno di deja vu. Di sicuro molto buoni per ascolti disinteressati e per staccare da dischi "difficili". P.s Il voto? Mi astengo...
tommi
Martedì 8 Aprile 2014, 22.52.31
10
ragazzi quest'anno mi sa che i dischi di alto livello scarseggiano al contrario di quello passato...
alby
Martedì 8 Aprile 2014, 22.24.22
9
piattume totale
Delirious Nomad
Martedì 8 Aprile 2014, 21.57.08
8
Ho sempre odiato il termine "happy metal"... ma ragazzi "cloud factory" lo chiama a gran voce, proprio dal profondo! Brutta no... solo molto "sigla di cartone giapponese".
inflames69
Martedì 8 Aprile 2014, 20.57.22
7
IMBARAZZANTE...non mi viene in mente nessun altro termine per definire questo cd di nulla assoluto!! Se volevano riscrivere a modo loro le regole dell'happy metal hanno preso la cantonata del secolo:QUESTO DISCO E' UN OBBROBRIO!!!
Tony Kakkolah
Martedì 8 Aprile 2014, 19.26.40
6
Chi fa la spiah non è figlio di Pariah
Master
Martedì 8 Aprile 2014, 18.53.16
5
Niente di entusiasmante secondo me...qualche canzone carina, qualcuna che mi innervosisce, altre che mi lasciano indifferente. In particolare 'Cloud factory' e 'X marks the spot' mi fanno pensare che, pur avendo solo 23 anni, non abbia più l'età per ascoltare certe facilonerie che reputo addirittura adolescenziali. 'Larger than life' però è interessante!
Claudio
Martedì 8 Aprile 2014, 18.11.04
4
Sempre peggio, si salva solo la copertina
Radamanthis
Martedì 8 Aprile 2014, 17.55.57
3
Ascoltato velocemente tant'è che non me la sento di giudicarlo in maniera dettagliata perchè non ne sarei in grado in questo momento. Il fugace ascolto non è che mi porti a un entusiastico viaggio nell'universo Sonata Arctica per approfondire questa nuova fatica, anzi...ma mi farò un pò di forza e coraggio e magari cliccherò play nuovamente....
MrFreddy
Martedì 8 Aprile 2014, 17.05.23
2
Magari me lo sentirò, la recensione ha riacceso un barlume di speranza che le canzoni in preview avevano spento senza pietà.
AntonioS
Martedì 8 Aprile 2014, 16.52.24
1
Personalmente non salvo nulla di questo disco che, anzi, riesce ad essere ancora più ridicolo del predecessore. Tanta banalità, cattivo gusto compositivo, testi che più infantili non si può. Per quanto mi riguarda si candida a c...ta dell'anno. Insieme a quello dei Within Temptation of course
INFORMAZIONI
2014
Nuclear Blast Records
Power
Tracklist
1. The Wolves Die Young
2. Running Lights
3. Take One Breath
4. Cloud Factory
5. Blood
6. What Did You Do In The War, Dad?
7. Half A Marathon Man
8. X Marks The Spot
9. Love
10. Larger Than Life
Line Up
Tony Kakko (Voce)
Elias Viljanen (Chitarra)
Henrik Klingenberg (Tastiere)
Pasi Kauppinen (Basso)
Tommy Portimo (Batteria)
 
RECENSIONI
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