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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Devil`s Heaven - Heaven On Earth
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( 1564 letture )
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I Devil’s Heaven sono un gruppo svedese caratterizzato da una formazione alquanto varia, almeno a livello di esperienza musicale professionale. La loro line-up consta di sei elementi, alcuni dei quali laureati alla Malmö Musical Academy (il singer Marcus Nygren e il bassista Jonas Reingold), altri autodidatti e forti delle loro esperienze in band precedenti (il tastierista Richard Andersson e il chitarrista Jake Sandberg), altri ancora che hanno spaziato su moltissimi generi musicali (il batterista Jaime Salazar che ha collaborato con band jazz, pop, prog e metal) e, infine, chi della musica non ha mai fatto la propria professione (il chitarrista Michael Månsson, conosciuto nel territorio di Malmö come dentista). La proposta del sestetto non è volta all’innovazione, né tantomeno alla sperimentazione: ci troviamo di fronte a un disco che segue una preponderante vena hard rock settantiana, di chiara derivazione Alice Cooper e Rainbow, a qualche spruzzata dell’heavy più melodico degli anni ottanta.
In un’ora scarsa di riproduzione, i Devil’s Heaven ci propongono un sound derivativo sul quale tastiere e chitarre la fanno da padrone con riff solisti e ritmiche tese. L’introduttiva Welcome II the Show unisce una particolare ricerca sonora delle tastiere di Richard Andersson (il più ispirato del sestetto) a una prova vocale che spazia dall’hard rock al power classico, in un brano lungo più di sette minuti che si fa apprezzare e rischia di conquistarsi lo scettro di miglior pezzo del lotto. Il merito più grande che si riscontra in questo Heaven on Earth è nei refrain catchy che, dopo un paio d’ascolti insapori, si fanno spazio nella mente dell’ascoltatore (Demerital Action, Devil Woman, Riders in the Sky, Cold). Se da un lato, oltre ai ritornelli melodici, si può apprezzare anche una prova strumentale discreta, con qualche solismo davvero valido, d’altro canto la derivazione e la prolissità di quanto messo in campo dai Devil’s Heaven, può essere un difetto che controbilancia ogni pregio, soprattutto per coloro che non amano particolarmente l’hard rock e l’heavy melodico degli anni ottanta. Altra caratteristica peculiare dell’album riguarda la consistente differenza d’apprezzamento in considerazione al numero di ascolti: nella prima riproduzione, Heaven on Earth non colpisce praticamente in alcun modo l’interesse dell’ascoltatore, apparendo piatto e noioso per quasi tutta la sua durata; con l’avanzare degli ascolti cresce quasi di colpo (in modo molto più consistente rispetto alla normale fase evolutiva dell'assimilazione di qualsiasi album), lasciando stillare esponenzialmente alcune gocce di interesse verso i brani succitati che risollevano una valutazione che, se data impulsivamente dopo un singolo ascolto, sarebbe risultata particolarmente penalizzante.
Alla fine ci troviamo di fronte a un disco canonico, con i pregi e i difetti che tale caratteristica può comportare. Il songwriting è altalenante e basa la propria forza su alcuni refrain orecchiabili, che rimangono nella testa dell’ascoltatore dopo almeno un paio d’ascolti; d’altro canto, tredici pezzi di un genere saturo come quello proposto senza offrire una traccia di personalizzazione sonora, rischiano seriamente di annoiare, in particolare al primissimo ascolto. Dal punto di vista della produzione, l’album è stato mixato e registrato con criterio, donando un sound piacevole e valido, all’interno del quale spiccano i suoni e gli effetti delle tastiere di Richard Andersson, vero mattatore di questo Heaven on Earth con i suoi assoli e le sue ritmiche riempitive. In conclusione, pur non essendo un disco imprescindibile, l’esordio discografico dei Devil’s Eyes è un album che si farà sufficientemente apprezzare dagli amanti delle sonorità hard rock ed heavy ottantiane. Invece, per tutti coloro che non hanno pazienza di assimilare un album lungo e mai veramente sugli scudi, potrebbe essere il classico disco da metter su una volta sola e bollare come inutile. A voi la scelta.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Welcome II the Show 2. Demerital Action 3. Devil Woman 4. Touched by an Angel 5. Mean Street City 6. Day of Doom 7. Riders in the Sky 8. Let It All Hang Out 9. Festung Europa 10. Cold 11. Stillborn 12. Hot Sex 13. Wine Me
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Line Up
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Marcus Nygren (Voce) Jake Sandberg (Chitarra) Michael Månsson (Chitarra) Richard Andersson (Tastiere) Jonas Reingold (Basso) Jaime Salazar (Batteria)
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RECENSIONI |
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