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Metsatoll - Karjajuht
( 1844 letture )
Da anni il nome Metsatöll è sinonimo di qualità, infatti i Nostri sono senza dubbio una delle band più rappresentative dell'Europa dell'est. Il nuovo album si intitola Karjajuht e prosegue il percorso stilistico intrapreso dal gruppo estone, andando a ricalcare i tratti tipici di Äio (2010) e Ulg (2011). In generale il sound non ha subito particolari variazioni, ma è possibile percepire un comparto di riffing molto vicino al thrash e, all'apparenza, più aggressivo e monolitico del solito. Questo fatto è in linea con ciò che sta accadendo all'interno del panorama musicale est europeo, dove, non so esattamente per quale motivo, quasi tutte le band stanno virando verso sonorità fortemente heavy, in alcuni casi abbandonando radicalmente lo stile di inizio carriera o lo stile dell'album precedente.

A supportare i Metsatöll ci pensa ancora una volta la finnica Spinefarm Records, label che negli ultimi anni ha perso qualche nome di rilievo, ma che continua ancora a proporre materiale di livello. La produzione, per quanto riguarda le fasi di registrazione e mixing, è stata curata da Keijo Koppel, Minerva Pappi si è occupata del mastering e Samu Ruotsalainen (batterista di Finntroll e Shade of Despair) ha ricoperto il ruolo di produttore. Il risultato finale è decisamente ottimo, con il tutto che suona molto pulito e allo stesso potente. Questa potenza si unisce poi alla solida prova vocale sia di Markus che di Lauri, anche in questo caso uno dei punti di forza dell'intero album. Come avrete già notato l'artwork è ancora una volta opera della mano di Jüri Arrak, ma specifichiamo che per l'occasione il disegno è stato creato apposta per essere la copertina di Karjajuht. L'immagine raffigurata è come sempre strana ed indecifrabile e riesce, nella sua semplicità, a dare il suo contributo folkloristico, rappresentando un po' lo stile artistico comune in Estonia e completamente estraneo a noi.

Karjajuht parte subito al massimo attraverso Külmking, per la quale è stato anche registrato un video ufficiale: la canzone vanta un potente groove che si fa strada tra numerosi inserti folkloristici suonati sempre da Lauri, addetto alla strumentazione tradizionale costituita dalla cornamusa estone, dallo scacciapensieri, dallo zither e da diversi flauti; sono proprio questi ultimi a regalarci una buonissima composizione nella seconda parte del pezzo. Le successive Lööme mesti e See on see maa sono una l'antitesi dell'altra, con la prima molto ritmata e dinamica, mentre la seconda si presenta più cupa e concentrata nel produrre un buon sottofondo per le melodie di stampo folk. La quarta Must Hunt appare più spensierata del normale, ma ci pensa KuriRaivo ad alzare l'asticella qualitativa grazie alle sue azzeccate linee di basso. In alcuni casi è la parte strumentale a non eccellere particolarmente, ed è proprio in queste situazioni che i Metsatöll tirano fuori dal cilindro qualche ritornello di pregevole fattura: Terasest taotud maa e Metsalase veri ne sono appunto un chiaro esempio. In Tõrrede kõhtudes la band sfrutta al meglio il lato folkloristico del proprio sound, riuscendo a creare un perfetto bilanciamento tra tradizione e modernità. La sesta Öö è l'unico brano che ho trovato veramente poco ispirato; mentre la nona Surmamüür, pur contenendo qualche buono spunto, non riesce a competere con il resto del platter. I tre brani conclusivi sono il segnale che la band è veramente in forma, infatti i minuti finali sono i migliori dell'intero disco: tra queste spiccano in particolare la title-track e Talisman, veramente due ottimi pezzi.

Questa nuova fatica riconferma la bravura e la qualità dei Metsatöll, ma devo ammettere che mi sarei aspettato qualcosa di più. Non si può infatti negare come questo lavoro sia decisamente debitore dei dischi passati e come i Nostri siano andati sul sicuro evitando di cimentarsi in rischiose “sperimentazioni”. Per il resto Karjajuht è un'opera piacevole che si presta a numerosi ascolti senza finire per annoiare l'ascoltatore. In definitiva siamo di fronte al solito album di livello della band estone, sicuramente piacerà ai loro fan più accaniti ma allo stesso potrebbe far storcere un po' il naso a chi si sarebbe aspettato qualcosa di leggermente diverso.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
79.25 su 4 voti [ VOTA]
VIKING2000
Lunedì 5 Maggio 2014, 13.45.00
2
Album bello, anche se non del tutto all'altezza dei precedenti album... Voto:76
Theo
Lunedì 5 Maggio 2014, 1.09.42
1
Son d'accordo con la recensione in tutto e per tutto, grande disco come loro solito. Forse un filo meno bello dei due precedenti per la minore varietà e un velo di ripetitività qua e là. Ma davvero niente di cui lamentarsi, tra i migliori nel genere i Metsatoll. Anche il mio voto si assesterebbe tra il 75 e l'80. Top songs: su tutte "See On See Maa", l'opener "Kulmking" e "Torrede Kohtudes"... Bellissime anche le conclusive, la title track e la chiusura di classe con "Talisman". Belli come sempre gli spazi dedicati agli strumenti particolarissimi che usano, come i vari tipi di Zither e le cornamuse estoni dal timbro particolare... Ottima anche la collaborazione con il cantante dei Korpiklaani nella seconda traccia. Grande annata per ora!
INFORMAZIONI
2014
Spinefarm Records
Folk
Tracklist
1. Külmking
2. Lööme mesti
3. See on see maa
4. Must hunt
5. Terasest taotud maa
6. Öö
7. Tõrrede kõhtudes
8. Metsalase veri
9. Surmamüür
10. Mullast
11. Karjajuht
12. Talisman
Line Up
Markus (voce, chitarra)
Lauri (voce, chitarra, cornamusa estone, zither, flauti, scacciapensieri)
KuriRaivo (basso)
Atso (batteria, percussioni)

Musicisti Ospiti:
Jonne Järvelä (voce in Lööme mesti)
 
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