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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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Unleashed - Where No Life Dwells
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( 8112 letture )
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Gli Unleashed nascono in un clima esplosivo per il death metal svedese. I Nihilist di Andersson, Hellid e Hedlund, nonché di Cederlund e dello storico singer LG Petrov stavano diventando una delle più importanti realtà del metal estremo scandinavo e si preparavano a dare i natali, dopo alcuni demo spediti e scambiati in mezzo mondo, al debutto che li avrebbe consacrati, ma non con il monicker Nihilist: a causa di alcune divergenze di opinione in ambito squisitamente artistico, tra il bassista Johnny Hedlund e gli altri componenti si creano degli screzi che porteranno allo scioglimento del gruppo. Ma certo non definitivamente dato che, come la storia ci insegna, quattro giorni dopo Hellid e soci rinascevano come Entombed (e non c'è bisogno di presentazioni), ma senza Hedlund. Insomma, si trattava di un espediente abbastanza discutibile per non escludere direttamente il bassista, ma lasciandolo di fatto fuori. Poco male per Hedlund che, dopo aver arruolato Schulz (attualmente Unanimated), Olsson e Lingren, fonda a sua volta un altro pilastro del sound swedish death, gli Unleashed, che in poco tempo si preparano per entrare in studio con soltanto una dozzina di mesi di ritardo rispetto agli Entombed. Il disco non fu però registrato allo storico Sunlight Studio che aveva appena dato i natali a Left Hand Path e Like An Ever Flowing Stream, ma in Germania. Non per caso, Where No Life Dwells non presenta lo stesso suono marcio, zanzaroso e ultra-distorto di Entombed e Dismember, ma sarà altrettanto seminale, se non scolastico per capire lo swedish death metal.
Le note acustiche di Where No Life Dwells, in apertura, creano quel poco di atmosfera che, come si sa bene, verrà polverizzata entro pochi secondi e vi permettono di regolare un po' il volume dello stereo prima che il disco vi assalga, aggiungendo quel poco di adrenalina che colora l'aspettativa. E immancabile, Dead Forever si apre con un detonante coro di chitarre che risuona cupo e che funesta le vostre orecchie con i suoi toni carichi di bassi, che riportano subito alla mente l'aria affollata, calda e soffocante di uno show concitato dei nostri. La partenza cadenzata e funerea scatena il braccio freddo e possente del death metal baltico con un'immediatezza da pelle d'oca, prima che il gutturale di Hedlund faccia la sua comparsa spingendo verso l'abisso l'anima di questo disco. La velocità si scatena diretta e schietta, senza tergiversare, senza indugi: il classico riff svedese, ruvido, possente e tuonante, porta evidentemente il marchio degli Unleashed; un'ispirazione chitarristica impagabile lascia la sua traccia su un pattern ritmico di notevole impatto, sovrapponendo le cavalcate di doppia cassa al classico d-beat, per scatenare il "tupa-trtrtupa-tupatrtrtupa" che è l'elemento sanguigno e vigoroso di questo album e che meglio non si poteva spiegare se non con un'onomatopea di quart'ordine. Oppure, prendendo come termine di paragone la tellurica Before The Creation of Time, si scolpisce sotto la lapide di Rest in Festering Slime anche il nome degli Unleashed, con un susseguirsi di groove trascinanti che sfociano anche in sporadiche sfuriate in blast beat praticamente inedite fino a quel momento in Svezia. Ma dopotutto, il richiamo dei ritmi più lenti e sinistri è irresistibile e la sezione centrale ci regala un momento melodico semplice ma efficace, secondo quella vena compositiva che nel death metal svedese ebbe tra i suoi massimi i Necrophobic, leggermente successivi, sebbene qui l'aspetto solistico sia totalmente assente. La ricerca melodica dei riff, infatti, come da tradizione nazionale, non è da sottovalutare e se già ho lodato i riff carichi di groove, anche le linee in crudo tremolo picking sono un classico totale, rendendo la veloce For They Shall Be Slain un sottofondo adatto alle narrazioni mitiche e norrene che per primi i nostri portarono nel death metal. Melodia e dissonanza si incontrano, stridono e scuotono su If They Had Eyes, uno dei pezzi più oscuri e particolari dell'album, che aggira la ben rodata formula presentata finora per cercare ritmi più impegnativi e cadenzati, che mettono in luce tecnicismi batteristici (o almeno erano tali nel 1991) che certo appartengono a un'interpretazione varia e pronta a stupire, nonché ad accompagnare il songwriting nelle sue parti più sinistre. Così, anche The Dark One riporta in auge le sonorità doom oriented del gruppo, le power chord che riecheggiano libere sul tocco deciso del ride, accanto al gutturale sepolcrale di Hedlund, qualcosa che sicuramente avrebbe ispirato anche il suono americano di gruppi come gli Incantation. Into Glory Ride invece torna sui passi di Before The Creation of Time: ha un gran tiro, è veloce e diventerà subito un cavallo di battaglia live della formazione, grazie anche al ritornello immediato, ottimo per aprire, in senso figurato, la seconda parte del disco, che per il resto propone altri ottimi classici senza pretese di singolarità assoluta, ma solidissime nel contesto dell'album. And the Laughter Has Died è il pezzo che si avvicina di più all'esperienza death/doom di gruppi come Asphyx, anch'essi contemporanei ma comunque buon termine di paragone: l'incedere lento e funereo scandisce la visione di una battaglia conclusa e della morte che ha seminato, come suggerirebbe l'artwork dell'EP di un paio di mesi precedente al disco e che proprio portava il nome della suddetta traccia. Unleashed e Violent Ecstasy spianano infine la strada per la traccia di chiusura: Where Life Ends è uno dei capolavori del gruppo, in grado di mettere in luce ogni parte migliore dell'aspetto compositivo dei nostri, dai riff più oscuri ai passaggi più aggressivi, passando per rallentamenti macabri e mortuari per concludere alla grande la visione di morte e lande desolate propostaci.
Insieme ad altri dischi scandinavi e non, il debutto degli Unleashed inaugurò un periodo fruttuoso per il death metal e lanciò sulla scena uno dei suoi gruppi più importanti. Alla base di qualsiasi release death metal old school successiva, sarebbe diventato presto una pietra miliare e un modello da imitare, sia per i suoi ritmi al cardiopalma, sia per i suoi riff sinistri e in pure stile swedish death, sia ancora per il growl profondo e i rallentamenti marci, le cavalcate bellicose e l'attitudine che trasuda passione e dedizione per il genere. Onward into glory ride!
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Uno dei tanti dischi essenziali del death svedese... fatto da una band che comunque suoonava meno svedese di tutti. Gli Unleashed han sempre avuto un suono tutto loro, molto più battagliero, a volte cadenzato, a volte più tirato, a volte più rallentato... e i loro primi 3 album sono sempre stati il loro top assoluto. In questo debut ci son classici su classici come \"Dead Forever\", \"Before The Creation Of Time\" (un vero e proprio anthem), \"The Dark One\", \"Into Glory Ride\" (qui si parla direttamente di epic death metal), \"Unleashed\", \"Where Life Ends\"... insomma, una serie di canzoni che ogni deathster dovrebbe conoscere assolutamente! Come tutto il restante dei loro compatrioti, fecero il botto già col debut, impossibile insomma non averlo nella propria collezione! E per me faranno pure meglio col successivo (e mio preferito). |
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Se il riff di Before The Creation Of Time non vi fa ffar headbanging, sappiate che siete clinicamente morti. |
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Secondo me, non si sono mai più ripetuti a questo livello. |
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Ottimo debutto anche se di loro preferisco acrostichon the open sea |
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Lo sto ascoltando adesso, album mega classico del death scandinavo quegli erano anni speciali, insieme ai debutti di Entombed, Dismember, Carnage, Grave..anche per me 90. |
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Io non l'ho amato. Non mi è piaciuto quasi nulla, non ci ho trovato nulla di particolarmente convincente. Magari mi direte che ho sbagliato genere musicale, ma ascolto death dal '92 ed è uno dei miei generi preferiti. Qualcosa di loro ascoltai anche ai tempi, ed il ricordo era più positivo. Purtroppo, anche il resto della discografia mi ha convinto poco o nulla - secondo me troppo statici nello stile. |
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Il commento N.7 mi fa capire che forse hai sbagliato genere musicale..........NO COMMENT |
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Si e' vero quelli sono disconi...! e c'e` ne sarebbero un altro centinaio partoriti da mamma Death metal svezia. Pero ` qui di parla swedish death piu rozzo e deforme...quello del classico suono alla Tomas Skogsberg per intenderci (anche se il debuto degli unleashed come scritto da Nicko nn e' stato registrato ai Sunlight)..e quindi Entombed, Carnage, Dismember, Unleashed,Grave, God Macabre, Sorcery, Desultory...e poi perdo il conto!!! Anche se i migliori e longevi akla fine sono stati quei 4 o 5!.. |
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visto che siamo in ambito death metal lo sparo io un altro DISCONE della madonna anzi facciamo due DISCONI assoluti, Hypocrisy - 1994 - The Fourth Dimension - 1996 - Abducted |
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Quoto il buon trucido sui Carnage, Dark Recollections è un album totale!! Poi se mettiamo che dalle loro ceneri sono nati i Dismember, e in line-up avevano un certo signor Amott... |
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Eh sì Nicko, a me poi piace molto il primo dei Therion. Di roba ce n'è, perché limitarsi a quattro? |
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Va bè, che dire se non caposaldo del death svedese, così come il secondo del resto. La band per me è un po' calata nella 'stagione di mezzo' mentre negli ultimi anni si sono ripresi bene soprattutto con l'ottimo 'As Yggdrasil Trembles'...Voto giusto, per qualità e importanza storica. |
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Se dovessi pensare a "big 4" dello swedish death direi anche io Entombed, Dismember, Unleashed, Grave. Però ci sono band che hanno fatto pochi dischi ma migliori della maggiori parte della discografia di quelli (se non dei loro capolavori), come Carnage, Gorement, Necrophobic, Eucharist.... Però sono davvero tantissimi dischi che associo a "death svedese", il debutto di ATG, Unanimated e Tiamat. i primi Hypocrisy, Centinex e chi più ne ha più ne metta! |
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Probabilmente anch'io, ma trovo che la seconda parte della carriera degli Unleashed sia molto interessante, quasi quanto la prima. Se devo guardare ai gusti personali, sempre e solo Entombed, LOVE!!! |
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massì alla fine si scherza, anche se personalmente preferisco gorement e carnage agli unleashed. ma stiamo pur sempre parlando di disconi, il mio è solo gusto personale. |
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Non sono di certo tra i big four. SE dobbiamo contare tutti quelli che han fatto un solo gran disco, mettiamo i big 100 |
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E i carnage dove li mettiamo? |
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Entombed, Grave, Dismember, Unleashed. I big four dello swedish death. Chi s'è visto il master of death tour qualche anno fa, sa di cosa sto parlando. 4 band totali. forse gli Unleashed sono quelli che mi piacciono meno, ma questo è un gran disco. |
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Il commento 7 e' assurdo! Disco da top 5 nella classifica old school che ha aperto uno stile ancora usato da molte band. Ineccepibile che sia una pietra miliare del genere. Sulla carriera fondamentalmente concordo con Blackout anche se il livello medio delle loro uscite e' sempre stato decente. Addirittura gli ultimi li preferisco a quelli di meta' carriera. |
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Trovato qualche anno fa usato, sempre piaciuto, per me il loro migliore anche se oltre i primi 3 li ho ascoltati poco. Noto una bella trollata nel commento n.7. O forse sono stato un troll anch'io, nella recensione dei Timoria??? ahahaah..... |
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Album fondamentale dello "swedeath" anche se a tratti un pò acerbo, ammetto gli preferisco di molto il successivo... |
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@Samba dovesse capitare comunque gliela do una chance...anche perche negli anni d'oro del death svedese loro erano i miei preferiti insieme ai Dismember ed Entombed....E cmq ribadisco grande album insieme al Shadows in the deep ed il mitico Across the open sea!Salvo qualcosa anche in Victory anche se la stanchezza cominciava a farsi sentire! |
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@davide: Potresti argomentare un'affermazione del genere? Se è inutile un disco del genere, uscito nel 1991, devo buttare via metà della mia libreria musicale, o almeno così mi sembra. |
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Massì, lascia perdere. Comunque, ho sempre preferito altri gruppi della scena svedese per mero gusto personale, ma bisogna dire che il buon Johhny c'era sin dall'inizio e ci ha messo del suo anche con gli Unleashed. |
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Addirittura inutile nella storia della musica?...beh, per chi apprezza certe sonorità non credo proprio sia inutile!!! |
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Grandissimi Unleashed! Questo ed i due seguenti sono un trittico assolutamente da non perdere per ogni amante della buona musica, quella genuina e priva di compromessi. Doomale@ io negli anni li ho visti parecchie volte, hanno sempre alternato prestazioni ottime ad altre meno degne di nota probabilmente anche perché Johnny non si è mai curato della propria voce più di tanto... alla sua età oggi credo abbia le corde vocali fatte a pezzi, comunque se ti capita cerca di pizzicarli da qualche parte, sono un pezzo integrante della storia del metal scandinavo. |
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addirittura |
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disco completamente inutile nella storia della musica |
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@blackout....grazie per l'info....che delusione!!!!! |
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Unleashed - Where No Life Dwells, uno dei miei album preferiti in assoluto Voto: 95/100 |
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Per me il loro miglior disco, voto giustissimo, poi non si sono ripetuti. |
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@doomale: non ti perdi nulla, li ho visti l'anno scorso al party.San e sono stati a dir poco imbarazzanti. |
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Pietra miliare del death svedese....! voto confermatissimo....Mi piacciono sopratutto i primi 3 degli Unleashed....Poi qualche cosa qui e li buona lo stesso. Ma i primi 3 sono in assoluto i loro album piu belli....almeno per me!!Grandi....peccato non ho avuto mai modo di vederli dal vivo!! |
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Capolavoro indiscusso degli Unleashed, ma non si sono più ripetuti su questi livelli. Mi fermo al secondo album, poi non mi sono più piaciuti granché. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Where No Life Dwells 2. Dead Forever 3. Before the Creation f Time 4. There Shall Be Slain 5. If They Had Eyes 6. The Dark One 7. Into Glory Ride 8. ...And The Laughters Has Died 9. Unleashed 10. Violent Ecstasy 11. Where Life Ends
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Line Up
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Johnny Hedlund (Voce, Basso) Tomas Olsson (Chitarra) Fredrik Lindgren (Chitarra) Anders Schultz (Batteria)
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RECENSIONI |
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