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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
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Dialcaloiz - Barricata di Suono
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( 2814 letture )
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Registrato e mixato da Claudio Cattero presso i Manifatture Musicali Studio di San Didero (Valsusa, Torino), Barricata di Suono è il quarto album in studio dei nostrani Dialcaloiz, formazione piemontese in attivo dal 2006. Il disco, arrangiato dal duo Diego Paolo Zuccotti/Giulio Buscaglione e con musiche e testi curati da Paolo Patané, è dedicato al bassista Luca “Zuppy” Pezzetti, così come riportato nel booklet interno del CD. Il loro ultimo platter, intitolato Sangue della Terra II (2011), non aveva pienamente convinto, pur evidenziando indubbie capacità artistiche non adeguatamente sfruttate. Era pertanto auspicabile un salto di qualità che, tuttavia, non si è concretizzato. Siamo al cospetto, infatti, di un lavoro tra il serio ed il faceto che abbraccia confusamente generi diversi, seppure l’ossatura rimanga ristagnante nell’hard rock. Ne scaturisce in tal modo un prodotto disarticolato, altalenante e solo a tratti convincente, lasciandoti dentro una sensazione di rabbia perché il gruppo dimostra di sapere il fatto suo quando si cimenta nelle parti strumentali, dimostrando estro e creatività.
Poco significativo il disincantato rock’n’roll dell’opener I Don’t Know e scarsamente rilevanti le cover di Taglia la Testa al Gallo del compianto Ivan Graziani e, in particolar modo, della countryeggiante Jesus Walking on the Water degli statunitensi Violent Femmes. Nulla più che discrete, inoltre, le versioni in chiave metal di Libertango di Astor Piazzolla e di S’i Fossi Foco (con liriche, ovviamente, del poeta senese Cecco Angiolieri). L’impegno sociale e politico dei Dialcaloiz (hanno suonato nel 2012 per raccogliere fondi contro la realizzazione della TAV) si manifesta nelle parole di Non Sono Stato Io, primo singolo estrapolato dall’album dall’intrigante e divertente incedere in gran parte ska. Le perle del full length sono racchiuse nell’incisiva Panico, nelle melodiose Notte e Ritorno e nella breve, ma intensa Lerch. Si tratta di brani nei quali i musicisti esprimono le loro potenzialità specie per le proficue inclinazioni prog (in Panico c’è molto dei Rush e in Ritorno si riscontrano ammiccamenti al rock progressivo settantiano). Mi soffermerei, poi, sul vocalism scarsamente incisivo di Paolo Patané (meglio come chitarrista), che si attaglierebbe magistralmente al cantautorato (a tratti la somiglianza con Francesco Guccini è imbarazzante) piuttosto che ad un songwriting attanagliato all’hard rock.
In definitiva siamo al cospetto di un prodotto con poche luci e molte ombre. Non è condivisibile, in particolare, la scelta di inserire ben tre cover su dieci brani proposti, peraltro nemmeno esaltanti, a scapito di qualche proficua cavalcata strumentale in più che appare come la punta di diamante del repertorio dei Dialcaloiz. Riteniamo, pertanto, che è su quella direzione che Patané e compagni dovrebbero insistere in futuro considerate soprattutto le confortanti incursioni nel prog.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. I Don’t Know 2. S’i Fossi Foco 3. Pànico 4. Non Sono Stato Io 5. Taglia la Testa al Gallo 6. Jesus Walking on the Water 7. Notte 8. Libertango 9. Lerch 10. Ritorno
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Line Up
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Paolo Patanè (Voce, Chitarra) Diego Paolo Zuccotti (Basso, Cori) Giulio Buscaglione (Batteria, Cori, Pianoforte)
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RECENSIONI |
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