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Sleazy RoXxX - Dangerous Obsession
( 2308 letture )
Dopo il decennio buio del glam/sleaze, trascorso negli anni novanta a causa dell’avvento del neonato grunge, ci siamo trovati di fronte ad un grande ritorno del genere in pompa magna agli albori del nuovo millennio, con tantissime proposte musicali a dir poco favolose, quasi tutte provenienti dall’Europa del nord, che ha fatto di questo filone, ormai smembrato, la propria bandiera. Da qui in poi è partita la vera rinascita del glam che continua tutt’oggi, trovando sempre più affermazione. Questo fatto ha portato anche alla nascita di un fenomeno quantomeno singolare, ovvero lo spuntare, come funghi, di centinaia di band che cercando di innestarsi su questo filone, magari essendone si fan, ma mancando di capacità e inventiva per contribuire ulteriormente ad un genere che di per sé ha già dato tantissimo. Ed è così che gruppi glam, su gruppi glam, cercano di emergere, con prodotti blandi, triti e ritriti, i quali semplicemente fanno una bruttissimo eco a tutti quei dischi seminali per intere generazioni. C’è chi scopiazza dal classico, andando a pescare direttamente dai Mötley Crüe, Poison, Def Leppard e Hanoi Rocks giusto per citarne alcuni, o chi preferisce andare più sul moderno, percorrendo la nuova strada creata da Crashdiet, Hardcore Superstar, Vains Of Jenna, Steel Panther e Buckcherry, per citarne altri.

Ecco, i Sleaxy RoXxX si posizionano perfettamente tra le fila di tutte queste centinaia di band sostanzialmente inutili che non danno nulla al genere che “cercano” di approcciare. La band, che nientemeno arriva dalla Repubblica Ceca, rilascia il primo EP nel 2012 per poi proporci questo vero primo lavoro nel 2014. Il risultato è scarno ed ogni speranza viene spazzata via già dopo la prima traccia. Conclusasi la piccola, quanto fuori luogo, intro, si parte con il primo vero pezzo, Porn To Be Wild e le cose precipitano inevitabilmente. Con un testo a metà tra il parodistico e il non, viene presentata una traccia scialba che serve solamente a mettere in evidenza tutte le grandi lacune del gruppo Ceco. La prima che salta all’orecchio è la voce, che non potrebbe essere peggiore, davvero deludente e fastidiosa sotto ogni punto di vista; cantilenante, stonata e priva di qualsivoglia piglio, insomma un bel macigno se si considera il fatto che risulta insopportabile già alla prima traccia su dodici. Altre note negative del primo pezzo sotto esame sono la sezione strumentale, che risulta estremamente basilare –ma non sarebbe un problema, visto che spesso l’essenzialità si può rivelare come un punto forte- e piatta, dove non riescono mai a spiccare né la chitarra, che propone riff scontati e mal registrati, né la batteria, che con la sua linea talmente scarna risulta a dir poco inverosimile. Altro grosso tallone d’Achille sono i cori che accompagnano il ritornello; questi riescono a classificarsi come ancor più fastidiosi della voce stessa, “regalando” terribili attimi all’ascoltatore.
Dopo questo bieco inizio, che fa davvero cadere in preda allo sconforto, il lavoro subisce un piccolo rialzo con due brani che, nonostante non siano nulla di così ricercato o costruito, risultano comunque “piacevoli” all’ascolto, ovvero Dirty Lion e Lima Sierra Delta. I riff presenti sono sicuramente più ispirati, la linea vocale più bassa risulta meno fastidiosa e in generale le tracce raggiungono la sufficienza. Ma, come si suol dire, tutte le cose “decenti” sono destinate a finire e così succede con le successive tracce che tornano a calcare quella via glam che, in tutta sincerità, agli Sleaxy RoXxX riesce molto poco. Anche in questo caso il risultato è scarno: refrain poveri e scialbi, riff già estremamente sentiti –diciamo che l’utilizzo degli armonici come quelli proposti è qualcosa di abbastanza copiato e comune-, la linea vocale ritorna inevitabilmente ad essere insopportabile come nella prima traccia e così via. Da qui in poi gli episodi proposti risulteranno sempre più mediocri, partendo da Long Way To Mexico, passando per Sex, Drugs & Ice Scream che risulta come una delle composizioni più fastidiose all’interno del platter. Live Fast – Die Young si pone come la classica e obbligata ballad, abbastanza ripetitiva se si considera la sua durata di oltre sei minuti in cui per circa tre viene ripetuto il ritornello, nonché titolo, della canzone. Ciò che rimane, con le successive cinque tracce, è davvero poco. Composizioni senza nessun tipo di piglio come Girls From ‘80s, che stanca dopo poco più di un minuto dall’inizio, con strutture davvero troppo blande e refrain scontanti all’inverosimile. Anche la parte solista si rivela davvero molto piatta in un brano che lascia il tempo che trova. La successiva Kentucky Highway segue la stessa esatta linea della traccia precedente compresi anche tutti i difetti appena elencati. Il brano che chiude il platter (l’ultima è infatti una bonus track dal precedente EP) è White Gold che cerca, almeno nell’intro e innegabilmente sul finale, di ricalcare in modo pessimo e grottesco la meravigliosa Girls With Golden Eyes dei Sixx:A.M., presentando una sezione parlata sopra al finale strumentale della traccia. Non credo ci sia bisogno di aggiungere che il risultato si classifica come ridicolo.

Le conclusioni non risultano essere tra le migliori; gli Sleaxy RoXxX danno una prova davvero molto blanda con questo primo vero lavoro. La band risulta smarrita in ogni traccia, esponendo una grande mancanza di idee e fantasia, proponendo brani scontanti, sentiti e sostanzialmente scopiazzati a destra e manca. Questo infatti si classifica come uno dei problemi maggiori; se il disco fosse scialbo in se sarebbe un conto, ma qui ogni singolo riff risulta ridondante, ricordando band ben maggiori a cui i quattro hanno teso l’orecchio. Ad ogni amante del glam -come il sottoscritto- possiamo solo consigliare di evitarlo, in quanto potrà esclusivamente far imbestialire con le sue proposte scopiazzate e mal realizzate per un totale di 40 minuti di vuotezza. Di band valide in ambito glam attualmente ce ne sono molte, gruppi che cercano di proporre un misto tra quella che è stata la storia di un genere e la modernità, cercando di aggiungere qualcosa di nuovo e personale alla propria musica. Ecco, gli Sleaxy RoXxX non sono assolutamente tra questi.



VOTO RECENSORE
55
VOTO LETTORI
72.22 su 9 voti [ VOTA]
lupo lucio
Martedì 19 Agosto 2014, 17.50.34
2
Io invece non capisco come sia possibile servirsi della penna in una maniera tanto arrogante... Ogni gruppo ha qualcosa da dire, puo' riuscirci o meno ma ci prova e qui trovo sempre i soliti fenomeni che trattano tutto come schifo... Come se fossero grandi artisti... Prima di definire inutile un qualsivoglia gruppo e prima di occuparvi dei vip pensate sempre che dall'altra parte non fate la figura degli intenditori... Ma dei tronfi... C''e' sempre modo e modo di scrivere... Comunque questo cd non mi e' piaciuto.
Le Marquis de Fremont
Martedì 10 Giugno 2014, 10.19.16
1
Continuo a non capire come perdete tempo a recensire cose scialbe e poco interessanti come questo "hair metal" (!?!) mentre sto aspettando che recensiate The Pursuit degli Echoes, o Pestilentia degli Infernal Angels, o l'ultimo degli Equilibrium, o il nuovo dei Falconer o il bellissimo Aura dei Saor... Tra l'altro con una recensione non certo corta. Mah... misteri di Metallized...
INFORMAZIONI
2014
City of Light Records
Hair Metal
Tracklist
1. Innocent Memories
2. Porn To Be Wild
3. Draw The Lion
4. Lima Sierra Delta
5. Long Way to Mexico
6. Sex Drugs & Ice Cream
7. Live Fast – Die Young
8. Bastard
9. Girl from 80s
10. Kentucky Highway
11. White Gold
12. Under Magenta Sky (Bonus Track)
Line Up
Lee Glambert (Voce)
Steve St. James (Chitarra)
Jan Vandervell (Basso)
George O’Lingerie (Batteria)
 
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