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Archspire - The Lucid Collective
( 4073 letture )
Band technical death metal.
Decisamente tendente al brutal.
Pubblicata dalla Season Of Mist.
Proveniente dal Canada.
Ovviamente sto parlando dei GorArchspire?
Proprio così, gli Archspire possiedono tutte le caratteristiche sopracitate, ma in più (o in meno) non sono i Gorguts, proprio per niente. Inevitabilmente, tuttavia, i simpatici agenti pubblicitari, con un'intuizione oltremodo elementare, li hanno paragonati e accostati – guarda un po' che caso – proprio a loro.
L'acidità del primo paragrafo è intenzionale: il paragone non è solo folle in termini di qualità, con un effetto analogo al seppellire i poveri Archspire sotto una colata di calcestruzzo di venti metri, ma è anche totalmente fuorviante: chi ama la creatura di Luc Lemay vede i suoi dischi con occhio da progster, si aspetta sì violenza, ma soprattutto stupore, ricercatezza, novità.
Tutto ciò negli Archspire esiste in misura minima, e chi si avvicinasse a loro in questi termini rimarrebbe certamente deluso (piccola nota autobiografica), salvo poi accorgersi che non era il modo "giusto" di ascoltarlo. Già, perché The Lucid Collective, seconda fatica della band di Vancouver, non è affatto male, anzi. È solo meno ambizioso di come si presenta.

La critica principale che si potrebbe muovere agli Archspire dipende proprio dal tipo di approccio adottato: il disco non presenta nulla di originale, né novità in senso stretto né un "mescolone" particolarmente personale; vi si trova un onestissimo technical death (strano come oggi si possa definire banale un bagaglio di tecnica che vent'anni fa avrebbe fatto gridare al miracolo) infarcito di accelerazioni brutal, un growl possente e versatile, anche se la varietà vocale è relegata a brevi momenti, una sezione solista molto ispirata, che quando non eccede nei fraseggi in tapping ultraveloce sa regalare anche le sue dosi di melodia (in cui a tratti emerge l'influenza Schuldiner-iana), e una batteria che, per tecnica e suono, sembra una drum-machine. Ecco, quest'ultima caratteristica può risultare decisamente fastidiosa, ed è l'unica pecca evidente di una produzione molto rifinita e curata (a meno che non la si voglia criticare in toto come "plastificata", ma ormai anche questa diventa questione di gusti). L'impressione, evidentissima nelle prime canzoni, è fortemente accentuata dalle elevatissime velocità della doppia cassa: in qualunque band che non si chiami Fear Factory questa dovrebbe evitare di sembrare così cibernetica.
Nel disco si susseguono potentissime cavalcate impregnate di cambi di tempo e solismi schizofrenici, lasciando solo pochi minuti di spazio a composizioni più lente, come una parte di Fathom Infinite Depth e Kairos Chamber, che pure risultano ottimamente composte, lasciando intuire che forse una maggior mescolanza di queste componenti potrebbe rendere il sound degli Archspire più interessante, ma molti ascoltatori probabilmente li preferiscono esattamente come sono: brutali, tecnici ed energici, niente di più, niente di meno.

In sintesi, The Lucid Collective non si eleva al di sopra della media del genere, chi cerca esclusivamente "progressione" non ha da fermarsi ad ascoltare, mentre chi ama lasciarsi andare alla follia che solo il technical death (e ancor di più il mathcore) sanno regalare troverà qui la sua felicità.
Al mondo ci vogliono anche manieristi ed onesti mestieranti; se tutti fossero geni, paradossalmente, nessuno lo sarebbe più.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
70.5 su 12 voti [ VOTA]
Anonimo
Mercoledì 14 Febbraio 2018, 20.51.14
7
Recensione troppo soggettiva, un voto troppo basso per un disco che (personalmente) merita mooolto di più, e non penso che qualcuno abbia davvero trovato un paragone tra archspire e gorguts solo per il fatto che condividono il genere musicale (nominalmente parlando) e la nazionalità, sono band completamente diverse!!
Acasualdjentleman
Venerdì 14 Luglio 2017, 17.52.38
6
Recensione fatta abbastanza male,troppo soggettiva.
Salva
Giovedì 12 Novembre 2015, 22.06.24
5
Semplicemente superbo
Macca
Mercoledì 30 Settembre 2015, 20.32.00
4
Molto bello, riescono ad essere monolitici e pesanti senza essere monotoni. Qualche punticino in più forse lo meritano, qui siamo sopra la media del genere... Voto 78
Mirko
Venerdì 24 Ottobre 2014, 17.39.20
3
Io gli darei un 80. Gran disco, altro che Rings of Saturn e compagnia fintante.
Matteo
Giovedì 12 Giugno 2014, 15.30.26
2
Da un paio di giorni ce l'ho su a ripetizione... ottimo.
Resurrection
Martedì 10 Giugno 2014, 20.50.42
1
Mi aspettavo molto di più, sono rimasti al livello del debut. Buon disco e nulla più.
INFORMAZIONI
2014
Season of Mist
Technical Brutal Death
Tracklist
1. Lucid Collective Somnambulation
2. Scream Feeding
3. The Plague of AM
4. Fathom Infinite Depth
5. Join Us Beyond
6. Seven Crowns and the Oblivion Chain
7. Kairos Chamber
8. Spontaneous Generation
Line Up
Oli Peters (Voce)
Tobi Morelli (Chitarra)
Dean Lamb (Chitarra)
Jaron Evil (Basso, Voce)
Spencer Prewett (Batteria)
 
RECENSIONI
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