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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Killer Be Killed - Killer Be Killed
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( 4007 letture )
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Vorrei iniziare questa recensione ricordando a tutti che il concetto di "supergruppo", come possono essere definiti i Killer Be Killed, è riportabile in ambito calcistico, tanto per restare in tema Mondiali. Sulla carta, una squadra con undici giocatori che individualmente sono dei fuoriclasse risulta quasi imbattibile. Nella realtà, la questione è ben diversa: non si parla più di individualismo, ma di collaborazione, intesa e lavoro di gruppo. Ciò significa che se io creo la mia squadra di fuoriclasse, ma i miei fuoriclasse non cooperano, posso vedere il mio dream team battuto da una qualsiasi squadra di Lega Pro. Perché ciò che conta veramente in un gruppo è l'intesa, che crea le giocate, che creano le occasioni, che portano al gol. I Killer Be Killed sono un progetto che mi ha sempre lasciato un po’ di amaro in bocca, sin dal suo annuncio nel lontano (?) 2011. Quando ho saputo chi erano i componenti, ho provato sentimenti contrastanti: Max Cavalera, Greg Puciato, Troy Sanders, Dave Elitch. Sepultura (sì, anche Soulfly e Cavalera Conspiracy, lo so), The Dillinger Escape Plan, Mastodon, The Mars Volta. Rientrano tutti e quattro nei miei gruppi preferiti. Sinceramente non sono riuscito ad immaginare un unico gruppo che racchiudesse tutti questi stili unici fra loro. L'idea che mi rincuorava era che magari i quattro avrebbero provato a staccarsi da quello che è il sound generale dei loro rispettivi gruppi, per crearne uno unico ed originale, riconducibile solo ai Killer Be Killed.
Curioso ma allo stesso tempo ansioso, non perdo tempo e faccio partire il disco. Ah, premetto che l'artwork è veramente orrendo, a mio avviso. Considerando le belle copertine alle quali mi hanno abituato i quattro gruppi di provenienza dei membri dei Killer Be Killed, mi aspettavo come minimo un capolavoro degno di Michelangelo. Invece mi ritrovo questo orrendo... triplo fotoritratto di un uomo (sinceramente non so come definirlo), con il nome del gruppo a caratteri anonimi e cubitali sulla sinistra, in verticale, tutto rigorosamente in bianco e nero. Non so voi, ma a me da proprio quel gusto di copertina random di nu metal anni '90. Non si giudica un libro dalla copertina, dicevano. Giusto. Allora, a livello contenuti, come siamo messi? Sul piano della produzione, niente da dire e niente che stupisca. Un suono ben fatto, chiaro, pulito, definito, calibrato. Ma niente di più. Diciamo pure che siamo su un livello sufficiente per una produzione del 2014. Tutti gli strumenti udibili, tutte le voci fra loro distinguibili, nessuna sbavatura sull'equalizzazione. Complimenti. Ciò che esce dalle casse dello stereo, invece, è un ottimo groove metal, con pesanti influenze thrash e qualche pizzico di metalcore; le chitarre, affidate naturalmente al caro vecchio Max e, con un po’ di sorpresa sinceramente, al sempre pazzo, muscolosissimo Greg, tritano riff granitici e iper convinti, supportati da un mai scontato Dave, che crea dei groove veramente interessanti anche quando il riff è magari eccessivamente lineare, tenendo sempre altissimo il livello di attenzione. Ultimo ma non meno importante, il mastodontico (scusate il gioco di parole) Troy che, com'è nel suo stile, infarcisce il tutto con dei giri di basso mai scontati, che non si limitano ad accompagnare le chitarre, ma si impegnano piuttosto a creare una terza linea melodica. Per quanto riguarda le voci, invece, se ne occupano naturalmente Greg, Max e Troy, con risultati fantastici: i tre cantano in sintonia, senza mai rubarsi la scena, creando molti momenti in cui le melodie rapiscono. Unico elemento a favore di chi vuole contestare questo lavoro è la totale assenza di un cantato in growl, scream o che altro. Non che a causa di questo le canzoni risultino meno pesanti, comunque.
Il lavoro è così buono che mi è difficile scegliere due o tre brani da consigliarvi per un primissimo ascolto: vi dico quindi di prendere questo album e snocciolarlo tutto dall'inizio alla fine, senza pause, una, due, tre volte. Credetemi, migliora ogni volta. Allora, mi chiederete, i Killer Be Killed sono riusciti ad essere una formazione soddisfacente, sono riusciti a fare gioco di squadra, sono riusciti a stupire? Senza ombra di dubbio, sì. I quattro hanno creato un solido album groove metal, che accontenterà quasi tutti; lascerà forse l'amaro in bocca a chi, vedendo Max in formazione, si aspettava un ritorno al thrash grezzo e viscerale dei vecchi Sepultura. Siete ancora qui a leggere? Che aspettate, fate partire questo album e preparate il Voltaren, che questo lavoro vi farà venire il torcicollo a furia di headbanging.
VOTO Prima Recensione: 80 Quando si parla di super-band, generalmente è facile ravvisare elementi che possono indurre ad una certa perplessità. Il sospetto che sorge quasi automaticamente è quello di una riunione estemporanea di musicisti più o meno dotati, che si ritrovano per una certa occasione e sfruttando più che altro la loro professionalità e solo in minima parte il talento, partoriscono un disco usa e getta destinato a sostenersi soltanto per merito della credibilità personale dei musicisti. Nel caso dei Killer Be Killed, leggendo delle varie tappe della storia che ha portato all'uscita del disco omonimo, si apprende invece di una genesi del disco piuttosto meditata e ragionata. Il tutto prende infatti l'abbrivio dall'iniziativa di Max Cavalera (Sepultura, Soulfly) e Greg Pulciato dei The Dillinger Escape Plan nel 2011, successivamente affiancati dal bassista/cantante Troy Sanders dei Mastodon e dal batterista Dave Elitch, proveniente dai The Mars Volta. Il lasso di tempo intercorso tra l'inizio dell'attività, la scelta del nome (avvenuta solo nel 2013 e solo dopo la composizione di molto materiale) e l'uscita dell'album in questione, lascia ben sperare circa la stratificazione della scrittura e la qualità generale dell'opera.
Viste le esperienze maturate in passato dai musicisti coinvolti nel progetto Killer Be Killed, la musica proposta dal gruppo non può che essere di sintesi, presentando input assorbiti da vari stili, sui quali domina un certo groove. Ad emergere in particolare sono elementi punk, hardcore, thrash, doom ed alternative a costituire quello che può tranquillamente essere definito un ibrido di tutto questo ed altro ancora. Le matrici punk-hc risultano evidenti anche considerando la veste grafica dell'album, con la copertina in bianco e nero vagamente in stile Discharge che ritrae un volto tripartito, a simboleggiare la presenza di altrettanti cantanti e quindi di tre stili differenti. Il suono poi, ottenuto in prima battuta nella "fortezza" personale di Max Cavalera nel deserto intorno a Phoenix ed utilizzando la stessa drum-machine usata per Chaos A.D., non può sottrarsi alla stessa impostazione, regalando un sound che è ancora una volta a cavallo tra gli stili originali che compongono il mosaico musicale dei Killer Be Killed. Tra le tante, però, le influenze che forse meno si sentono sono quelle più attese da alcuni, ossia quelle dei The Dillinger Escape Plan. Se un disco è prodotto tenendo presenti stimoli provenienti da vari stili, quello che ci vuole per tenere legato il tutto in maniera coerente è il classico denominatore comune, rappresentato in questo caso dalla chitarra e dai riff che ne cava Max Cavalera, il quale ne macina di non troppo originali nel complesso, ma che conservano una certa efficacia una volta fusi con il basso di Troy Sanders e la batteria di Dave Elitch, ma soprattutto con le tre voci che si alternano al microfono, occupate a cantare testi "regolari", ossia a sfondo sociale e spesso sotto metafora. La cosa che più risalta a conti fatti, è l'inaspettata dose di melodia introdotta in buona parte dal contributo di Sanders, il quale funge da vero collante tra le varie anime del gruppo, dando in tal modo un certo valore aggiunto ai già citati riff di Cavalera, che sembrano così all'ascolto più vari di quello che sono in realtà. Killer Be Killed è un prodotto che vive di dualismi, di cambi umorali che possono essere ben riassunti da pezzi come Wings Of Feather And Wax e Face Down -i due d'apertura- con il primo ad evidenziare di più sia la faccia aggressiva che quella più melodica dell'album tramite gli scambi delle line vocali tra Sanders e Pulciato ed il secondo, forse più vicino alle radici maggiormente oltranziste di Greg. Un altro pezzo che potrebbe fare da manifesto dell'operazione è I.E.D., dall'incedere marziale, cazzuto e violento, condito da accelerazioni e riusciti stacchi densi d'atmosfera, pur non particolarmente originali.
Il problema di fondo dell'opera è che dopo i primi ascolti che suggeriscono come col procedere degli stessi l'album possa regalare soddisfazioni acustiche sempre maggiori, l'entusiamo iniziale scema, lasciando il posto ad una sensazione che non arriva alla delusione, ma tale sembra essere date le promesse iniziali. Killer Be Killed è un lavoro piacevole, divertente, ben concepito ed in grado di evidenziare le diverse sfaccettature che lo compongono, ma non riesce ad andare oltre. Considerati i molti passi falsi in carriera da parte di Cavalera un album semplicemente abbastanza ben riuscito potrebbe essere accettato in maniera positiva, ma vista la presenza in formazione di una serie di star della levatura di quelle che compongono i Killer Be Killed, era lecito aspettarsi qualcosa in più di un discreto album destinato ad essere dimenticato tra qualche mese. Va anche considerato che la presenza di musicisti affermati porta spesso a aspettarsi come obbligatorio il produrre qualcosa di alta levatura, senza considerare che anche in questo caso ci si deve trovare, provare, affiatarsi, costruire un equilibrio formale e maturare un minimo di esperienza nel suonare insieme e nel conciliare le varie personalità artistiche che aderiscono al progetto. Un disco stratosferico non era quindi obbligatorio per legge, ma Killer Be Killed non si avvicina affatto all'essere tale, restando al più una promettente opera prima non in grado di incidere come poteva. Una successiva e più probante uscita indicherà se questo è solo un side-project o un qualcosa che può andare avanti sine die.
VOTO Seconda Recensione: 70
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20
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l'ho riascoltato tutto d'un fiato dopo anni. bomba. 80 tutti. max è il solito: riff granitici, voce growl e testi da anarchicone (yeah), avanti nei tempi (parla x lui la sua carriera); greg, cui dei dillinger si riconosce l'immensa, versatile vocalità (ma nulla di musicale della sua band, visto che qui si diletta nel corposo sound, suonando una delle chitarre): troy rende bene col basso, ma quando canta sembran troppo i mastodon (band che amo meno del lotto del "super -gruppo". drums ok, ma preferisco di certo loro col cambio alle pelli e l'arrivo di ben dei converge. insomma buon groove metal album, con tutte le influenze del caso. |
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19
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riascoltato oggi e di negativo ho trovato solo i commenti di alcuni sciacalli.......80 li merita tutti. |
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18
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Ho ascoltato solo un disco dei Sepultura e giusto qualcosina dei Mastodon in vita mia, e non ho idea di che tipi di musica facciano gli altri due gruppi citati. Sarà perchè di loro conosco poco, ma a me è piaciucchiato parecchio. Niente di eclatante certo, ma nemmeno pessimo. |
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17
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Cavalera ha una voce a dir poco fastidiosa, ne sarebbe uscito un lavorone se la sua voce piatta e ingombrante si fosse levata dal cazzo, per il resto un buon disco, c'è da migliorare, voto 75 |
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15
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Il voto del secondo recensore è esagerato, quello del primo non ne parliamo. Voto 55 album veramente scarso. |
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14
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Mi aspettavo molto, invece mi ha deluso. Piatto e noioso. |
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13
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Sono d'accordo con la recensione di Raven , un disco del quale ci si dimentichera' presto ... le aspettative con questi nomi sono alte , il risultato secondo il mio punto di vista modesto ma sempre al di sopra della media .... |
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12
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Almetallo, stavo per dire l'identica cosa, non mi fa gridare al miracolo ma lo ascolto volentieri, Conquer e' per me' il migliore album dei Soulfly. |
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11
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dalle anteprime non mi era sembrato male... diciamo che più o meno si attesterebbe tra il 65 e il 70... |
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10
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Quoto parola per parola la recensione di Raven. Il voto però è fin troppo generoso, 65 e a casa. |
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9
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A me sembra un buon album il migliore e il più ispirato per Max dai tempi di quel signor disco che è Conquer |
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8
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disco che verrà dimenticato velocemente...primo brano ruffiano..il resto abbastanza noioso. A poi se qualcuno mi spiega il genere 'groove' per favore... |
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7
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Un disco inutile e piatto. |
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6
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Un disco inutile e piatto. |
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5
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pensai ad un progetto sorry per l'errore. |
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4
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devo dire che quando vidi la copertina pensavo ad un progetto punk abbastanza classico, poi sentendo è ovvio che cosi non è, ma non è un bruttissimo disco per me , ci sono dei ritornelli un poco troppo melodici per me però ci sono dei buoni riff e le varie influenze si sentono bene, insomma un disco con dei difetti (a mio gusto) ma che PER ME è comunque godibile e onesto. |
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3
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Sono più in linea con la recensione di Mattia, semplicemente perchè è più HC. |
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2
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Tra un po' (maledetto auto correttore) |
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1
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Cacalera e' la parodia di se stesso ormai, l album tra un pino n se lo ricorderà più nessuno. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wings of Feather And Wax 2. Face Down 3. Melting of My Marrow 4. Snakes of Jehova 5. Curb Crusher 6. Save the Robots 7. Fire to Your Flag 8. I.E.D. 9. Dust Into Darkness 10. Twelve Labors 11. Forbidden Fire
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Line Up
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Greg Puciato (Voce, Chitarra) Max Cavalera (Voce, Chitarra) Troy Sanders (Voce, Basso) David Elitch (Batteria)
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RECENSIONI |
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