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Frank Zappa - Over-Nite Sensation
( 7905 letture )
Genio è l'uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.
Charles Bukowski


Questo forse è il lato che più di tutti rispecchia la genialità di Frank Zappa, la capacità di trasmettere concetti serissimi avvolti da un’aura di goliardia che li rende fruibili a chiunque, riuscendo a far ridere di cose che nulla hanno di ridicolo. Tutto il concetto zappiano, dalla musica ai testi, è di una serietà e di una profondità rara ma il tutto, posto in modo allegro ed apparentemente spensierato, lo rende comprensibile ed apprezzabile anche all’ascoltatore meno colto. Frank Zappa è stato uno dei pochissimi nella storia in grado di produrre musica d’avanguardia, sperimentando e abbattendo ogni tipo di barriera, riuscendo però a non allontanare l’ascoltatore meno sofisticato. Nella sua musica sentiamo ogni tipo di influenza, rockabilly, musica barocca, passando per Igor Stravinskij, jazz, blues e, via via nella carriera, ogni forma di musica contemporanea. Oggi andremo a parlare del suo diciassettesimo album, pubblicato a soli 7 anni dal debutto. Over-Nite Sensation rispetto ai precedenti due album, Waka-Jawaka e The Grand Wazoo presenta una delle caratteristiche differenti che si protrarranno anche nei successivi due album- La componente jazz/rock si affievolisce privilegiando sonorità più assimilabili al rock/blues, senza abbandonare però il proprio stile, infarcendo ogni brano di una quantità di idee sufficienti a tirar fuori delle discografie ben nutrite.

A livello di produzione, possiamo affermare senza remore che si tratta di un disco pressoché perfetto, sempre considerando che si parla del 1973, i suoni risultano cristallini e data la mole immensa di strumenti da mixare, possiamo solo immaginare quale lavoro mastodontico sia stato fatto per far percepire distintamente il lavoro di ogni singolo musicista. La copertina è certamente una delle più belle mai apparse su un disco del genio di Baltimora, è caos puro, una moltitudine di elementi rappresentati in modo surrealistico che rispecchiano esattamente ciò che è contenuto nell’album, concetti reali, tecnologia, marciume, spettacolo e chi più ne ha più ne metta, uniti in un caos perfetto. Una curiosità molto particolare è da cercarsi nelle collaborazioni; infatti leggendo i nomi delle coriste ci accorgiamo di un nome molto particolare Tina Turner.
Over-Nite Sensation inizia con uno dei pezzi più surreali, specialmente a livello di testo, della produzione zappiana, Camarillo Brillo. Il brano è un rock blues di altissima scuola, con una struttura molto legata alla classica canzone (strofa, ritornello). In questo pezzo è chiaramente distinguibile da chi abbia preso ispirazione Mark Knopfler per l’accompagnamento di Sultains of Swing. Il testo è una storia strampalata su una maga infarcita di doppi sensi. I’m The Slime ha un carattere molto “black” e un groove funk che trascina il brano sotto il testo parlato. Il testo è un chiaro attacco alle multinazionali, che propinano delle schifezze alla televisione per plagiare le masse (un testo che oggi sarebbe ben più attuale che nel 1973). Anche Dirty Love prosegue sul trand dei due precedenti brani con una forte influenza funky/soul infarcita di variazioni “zappiane”. Qui da notare particolarmente è il lavoro immenso fatto da Tom Fowler al basso. Il testo naviga tutto su doppi sensi e allegorie goliardiche di un amore mercenario. Con Fifty Fifty entriamo nella parte più progressive dell’album, dove la complessità compositiva e la parte solistica prendono maggiore spazio rispetto al groove. Qui la linea vocale è affidata alla voce schizoide di Ricky Lancelotti e risultano assolutamente sublimi i soli di George Duke e Jean-Luc Ponty oltre all’immancabile solo del maestro. Il in questo caso non ha grande contenuto e sembra quasi essere una giustificazione verso l’ascoltatore per aver voluto inserire la voce. Zomby Woof per alcuni aspetti è il brano più interessante dell’album, sicuramente il più complesso. Qui le modulazioni metriche e le figure irregolari cadono a pioggia sull’ascoltatore che se non ben preparato psicologicamente, specialmente se musicista, potrebbe riportare un forte colpo alla propria autostima. Tutto il brano è un continuo scambio di battute tra i vari strumenti, tanti che a tratti si ha l’idea che sia un vero e proprio discorso in una lingua che non comprendiamo. Il testo gioca con la figura dello Zomby Mannaro che entra nel corpo del narratore andando ad insidiare le donne durante la notte. Dinah-Moe Humm rispetto agli brani è quasi un accompagnamento al lunghissimo testo interpretato a più voci. Il testo è quanto di meno criptico abbia scritto Zappa, in pratica tutto il testo parla in modo tutt’altro che velato di come far venire una ragazza. Un testo del genere probabilmente farebbe scalpore anche oggi considerando che siamo abituati a vivere il sesso in modo assolutamente esplicito, immaginiamo cosa può aver creato nella mente puritana degli americani di quegli anni. Arriviamo alla chiusura con Montana che è in assoluto il pezzo più progressivo dell’album, colmo di variazioni, soli e cori di una complessità inconcepibile, mantenendo allo stesso tempo una fortissima musicalità. Il testo in quest’ultimo brano parla di un agricoltore che si trasferisce nel Montana per creare una coltivazione di filo interdentale da rivendere in città. Divenuto ricchissimo si lancia al galoppo con il suo pony nano cavalcato a pelo, le cesoie ornate di zirconi incastonati, andando all’avventura nella piantagione di filo interdentale.

Over-Nite Sensation è un tassello fondamentale dell’immensa discografia zappiana, uno di quei dischi della sua produzione che possono essere fruibili da chiunque, anche dall’ascoltatore meno abituato alle sue acrobazie musicali. Ogni disco di Frank Zappa può essere definito quantomeno interessante, in particolare nel filone che nasce da Hot Rats e perdura sino a Bongo Fury, è riuscito a creare delle composizioni che riescono ad essere, allo stesso tempo, complessissime, divertenti e facili da assimilare.
Nulla da dire: Over-Nite Sensation è un disco perfetto da ogni punto di vista, anche impegnandoci non potremmo trovare difetti a questo album che non siano strettamente legati al gusto personale. Difficile dire se si tratti del suo miglior disco, fatto sta che parliamo sicuramente di uno dei lavori migliori che ci capiterà mai di ascoltare nella vita.



VOTO RECENSORE
98
VOTO LETTORI
78.8 su 30 voti [ VOTA]
Dan
Mercoledì 2 Febbraio 2022, 21.02.54
5
Disco straordinario e godibilissimo, la prima strofa dello zio She had that Camarillo brillo … già vale l’acquisto e fa da splendida e scanzonata intro al capolavoro. Ottima recensione e voto corretto, incomprensibile quello degli utenti.
Rob Fleming
Sabato 23 Gennaio 2016, 19.45.42
4
Il lato pop rock di Zappa. Questo mi piace abbastanza. Ma ancora non ho capito in cosa consista - più in generale - il suo genio. Mah...75
Sandman
Giovedì 27 Novembre 2014, 1.53.04
3
27/11/2104 Ho visto finamente la luce !!! Dopo ascolti e tentativi maledetti e vani, finalmente ho capito tutto Ho provato con Apostrophe, poi Freak Out, poi Hot Rats, poi ho messo sul piatto questo album e sono stato finalmente catturato da Zappa Forse perchè le sonorità sono più rock blues Capolavoro, concordo con la recensione Grazie a voi amici che mi avete fornito una chiave di lettura
Bloody Karma
Mercoledì 18 Giugno 2014, 22.21.02
2
il mio preferito del periodo più rock...in questo disco il buon Zappa unisce le sue stravaganti idee ritmiche ad un sound più accessibile, e perchè no, commerciale. Zombie Woof, Camarillo Brillo e I'm the slime sono stupende...inoltre non dimentichiamoci di sottolineare la prestazione di Tina e le sue Ikettes...da pelle d'oca...
Toni
Mercoledì 18 Giugno 2014, 17.45.18
1
Capolavoro!!!!!
INFORMAZIONI
1973
Rykodisc
Inclassificabile
Tracklist
1. Camarillo Brillo
2. I'm the Slime
3. Dirty Love
4. Fifty-Fifty
5. Zomby Woof
6. Dinah-Moe Humm
7. Montana
Line Up
Frank Zappa (Voce, Chitarra, Tastiere)
Kin Vassy (Voce nelle tracce 2, 6 e 7)
Ricky Lancelotti (Voce nelle tracce 5 e 6)
Tina Turner e The Ikettes (Cori)
George Duke (Tastiere, Voce)
Bruce Fowler (Trombone)
Sal Marquez (Tromba, Voce)
Jean-Luc Ponty (Violino)
Ian Underwood (Clarinetto, Flaut, Sassofono)
Tom Fowler (Basso)
Ruth Underwood (Percussioni, Marimba e Vibrafono)
Ralph Humprey (Batteria)
 
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