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Ambient Death - Dismembering the Image of God
( 1117 letture )
Attivi da sette anni e dopo aver pubblicato due EP , Time Eclipse nel 2007 e Transmigration of Souls nel 2010, i newyorkesi Ambient Death danno alle stampe Dismembering the Image of God, ovvero il primo full della loro carriera. Come accaduto per i precedenti lavori, anche questo disco è stato prodotto dalla band stessa, che si occupa anche della distribuzione.

Fautori di un melodic death metal ispirato ai maestri del genere ma che naturalmente suona molto moderno, i ragazzi si impegnano a creare dei brani piuttosto lunghi che si aggirano tra i sei ed i dieci minuti di durata: scelta rischiosa, coraggiosa, ma riuscita. Il merito del gruppo infatti, è quello di rendere le canzoni scorrevoli e per nulla dispersive nonostante la consistente durata, utilizzando come stratagemma l’inserimento di passaggi carichi di pathos e di melodie dal taglio quasi malinconico; ed è proprio questo il grande punto di forza della band e del disco, l’intelligente uso di queste sezioni che rendono l’ascolto piacevole e per nulla pesante. La grande efficacia di questi passaggi è dovuta anche al fatto che non si tratta di un disco violento carico di riff serrati e blast beat martellanti, ma anzi si ha a che fare principalmente con mid-tempo ragionati e mai troppo spinti, fatta eccezione per Apotheosis of the Hangman. Esempi lampanti di quanto si è detto poco fa sono la title track e la conclusiva All Too Human, in assoluto i brani migliori di tutto il disco, che evidenziano molto bene le capacità compositive dei ragazzi. La facilità d’ascolto è dovuta anche ad una scelta tanto azzardata quanto azzeccata, ovvero la decisione di alternare ad ogni brano una strumentale. Su sette brani infatti, abbiamo quattro canzoni e tre strumentali; e appare evidente come quest’ultime servano a non rendere troppo monotono il lavoro complessivo, anche perché all’interno di essere troviamo delle melodie molte tranquille che non suonano mai pacchiane e stucchevoli. A rendere il disco più ricco e carico di spunti interessanti, abbiamo anche l’utilizzo di tastiere, qualche chitarra acustica, un’ottima prova vocale (che nonostante sia incentrata principalmente sullo scream si concede un passaggio in pulito nella title track) e un buonissimo lavoro fatto dalle chitarre; quest’ultime oltre ad essere le principali protagoniste del disco grazie al lavoro melodico, si dilettano in assoli ragionati, ispirati e mai invasivi. Da premiare anche il lavoro del bassista Aady Pandit, che non si limita solo a fare d’accompagnamento, ma si lancia anche lui in piccoli assoli (vedi City of the Silent) e licks che rendono i brani più vari e "imprevedibili".

Davvero un buonissimo esordio quello degli Ambient Death quindi, che dimostrano di saperci fare e di avere le carte in regola per sfornare qualcosa di decisamente interessante in futuro. I tratti più convincenti del disco sono sicuramente le sezioni ricche di pathos, ed è lo stesso gruppo a rendersene conto, in quanto prevalgono su tutto il resto e risultano essere le più ispirate. Vedremo se con un secondo lavoro riusciranno a confermare la qualità messa in evidenza. Avanti così!



VOTO RECENSORE
68
VOTO LETTORI
66.14 su 7 voti [ VOTA]
Ambient Death
Martedì 24 Giugno 2014, 15.59.21
4
grazie per la revisione e vi ringrazio per i commenti !!! ecco il nostro video: https://www.youtube.com/watch?v=EOErNs7rD9w
Mauro Paietta "My Refuge"
Domenica 22 Giugno 2014, 18.22.36
3
Non diciamo eresie, 68 è un voto più che dignitoso, se 65 si desse a band che non fanno un cazzo i voti andrebbero da 65 a 100
Taste Of Chaos
Domenica 22 Giugno 2014, 14.47.45
2
Effettivamente lascia perplessi...però la band merita, quelle poche canzoni che ho trovato su YouTube sono tutte ottime.
Mmm
Domenica 22 Giugno 2014, 14.12.41
1
Insomma apprendo leggendo la recensione che questo è un album artisticamente meritevole, si elogia parecchio la band dicendo esplicitamente che essa è riuscita nell'intento di fare canzoni di 6 o 10 minuti l'una, si dice che l'album è ricco di spunti molto interessanti e che non suona afftto monotono in quanto le canzoni sono molto scorrevoli. Oltretutto parliamo di una band esordiente che autoproduce e distribuisce da sola i propri lavori. Bene. Guardi il voto in fondo 68. Ma c'è un senso di misura dei voti cazzo!? 65 viene dato a band che non fanno praticamente un cazzo, che per non bocciarle, dandogli anche il contentino, gli si assegna questo voto tirato.
INFORMAZIONI
2014
Autoprodotto
Melodic Death
Tracklist
1. Apotheosis of the Hangman
2. The Grace in Dying
3. City of the Silent
4. Over Your Grave I Stood Through the Night
5. Dismembering the Image of God
6. Solace
7. All Too Human
Line Up
Lucas Lucaski (Voce, chitarra)
John Orsi (Chitarra)
Aady Pandit (Basso)
Jaimen KH (Batteria)
 
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