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21/03/24
KRASUE + ANTARES + WAH ‘77
FREAKOUT CLUB, VIA EMILIO ZAGO 7C - BOLOGNA
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( 4969 letture )
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Avevamo lasciato i Vader con l’ottimo Welcome to the Morbid Reich, un disco che dimostrava come la creatura di Piotr fosse in grandissima forma e di come si fosse ripresa dal passo falso intitolato Necropolis. Dopo i cambi di formazione che han visto l’entrata di Tomasz "Hal" Halicki al basso e James Stewart alla batteria, la storica band polacca si ripresenta al grande pubblico con il nuovo Tibi Et Igni, un disco che parla chiaro già dalla copertina.
Per quanto sia difficile aspettarsi delle novità in casa dei polacchi, questa volta Piotr e soci realizzano un disco meno prevedibile del solito. Non che ci siano dei veri e propri stravolgimenti di sound, sia chiaro, parliamo sempre di un death metal di chiaro stampo Vader, ma con degli accorgimenti che seppur piccoli rendono questo disco "diverso" dai precedenti. Il nuovo album sottolinea la cura maniacale che il gruppo ha dedicato ad ogni singola composizione, scrivendo brani più vari del solito e a tratti meno immediati; non avremo solo ed esclusivamente canzoni cariche di furiosi blast beat e riff serrati, ma andremo incontro a dei momenti più controllati e carichi di pathos. Dopo una tripletta iniziale decisamente brutale infatti, il disco rallenta un po’ i ritmi con la slayerana Triumph of Death, seguita da quella che è sicuramente una delle migliori canzoni del lavoro, e perché no, anche della loro carriera: Hexenkessel. Oltre ad essere introdotta da un riff piuttosto atipico per i loro standard e che suona particolarmente moderno, il brano gode di una varietà di fondo che va sicuramente premiata; oltre ai cambi di riff ed ai vari cambi di tempo, troviamo anche un utilizzo intelligente e riuscito delle piccole orchestrazioni che fanno capolino anche in altri momenti del disco È il caso, ad esempio, dell’ottima The Eye of the Abyss; con quasi sette minuti di durata, il brano convince in modo particolare per il taglio epico che lo caratterizza.
Il merito in questo caso non è solo delle piccole orchestrazioni, ma anche della struttura stessa del pezzo, che alterna passaggi più articolati ad altri più diretti e melodici, specialmente nel ritornello, dove a risaltare è anche il cantato di Piotr. Ma la canzone che più sorprende è senza ombra di dubbio la conclusiva The End, un coraggioso esperimento che nonostante non sia totalmente riuscito a causa di una certa prevedibilità, ci presenta un gruppo diverso dal solito; possiamo infatti parlare di una sorta di "ballad" molto melodica e tranquilla, dove il cantato di Piotr, ritornello a parte, è puntato più sul parlato. Pur non brillando particolarmente, è sicuramente un ottimo modo di chiudere un disco assolutamente riuscito e che mette in mostra la voglia di rischiare del gruppo.
Nonostante sia un classico album dei Vader, Tibi Et Igni è decisamente una prova leggermente diversa dal solito, che prendendo spunto da alcuni passaggi presenti nel precedente lavoro, li utilizza in modo più esteso e ragionato, il tutto senza snaturare il caratteristico sound della band. Non possiamo negare che c’è grande curiosità nel sapere se dei brani come Hexenkessel, The Eye of the Abyss e The End saranno un punto di partenza per un ipotetico "nuovo corso" dei Vader, ma curiosità a parte, è davvero bello sentire come dopo ben trent’anni di carriera ci sia gente che grazie ad una passione viscerale per questa musica abbia ancora voglia di osare.
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12
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Riascoltato stamattina. Un album pienamente riuscito, sostanzialmente nel loro classico stile con in più un paio di spruzzatine sinfoniche in un paio di pezzi e un finale (The End) dalle atmosfere quasi gotiche. Band che non ha sbagliato praticamente nulla in trent’anni e passa di attività. Voto 82 |
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11
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Gran bel disco, massacro puro..80. |
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10
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Secondo me 99 se li merita tutti. Assoli fantastici, cambi di tempo inaspettati, tracce più melodiche ma sempre fortissime, voce assurdamente bella, con tanto di Scream assassini. Insomma, cosa vorreste di più? |
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9
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Sono al secondo ascolto,insieme ai loro confratelli polacchi piu' famosi,i Behemoth,sono uno dei gruppi di metal estremo che preferisco,per il momento devo dire che e' buono,ma per un giudizio piu' completo aspetto Settembre-Ottobre per esprimermi con piu' precisione. |
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8
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Bel disco, solita devastazione!!! Voto 82! |
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7
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Gran bel disco, per me un filo sopra il precedente. |
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6
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io comunque nella cover parlavo più che altro delle chitarre la voce non l'avevo presa in considerazione e neanche me la ricordavo ho dovuto riascoltarla , quella cover poteva essere un punto di partenza ma sempre di una cover si trattava alla fine sarebbe da sentire loro sul serio come riuscirebbero a scrivere pezzi più crust ibridati col classico sound che hanno, ma sarebbe anche da vedere a livello di "immagine" e testi perché forse con i loro testi potrebbe pure non calzare quello stile, anche se sempre di musica si dovrebbe trattare a prescindere dai testi. non credo lo faranno mai comunque forse formando una altro progetto parallelo ma se lo facessero a nome vader i loro fan metallari fino al midollo la prenderebbero molto male sicuro. |
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5
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Colica, la cover degli E.N.T. , Raping the earth , per me non era riuscita del tutto, musicalmente sì, vorrei tanti pezzi così anche dai Vader, solo che la voce filtrata, in certi punti, proprio non mi piace, mi ricorda un po' Glen Benton...questo dovrò sentirlo meglio per giudicarlo... |
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4
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Dopo un primo ascolto posso dire che mi sembra la più ispirata tra le ultime uscite.Concordo con la recensione,niente stravolgimenti eclatanti ma il tanto che basta per "rinfrescare" un pó il loro sound,d'altronde i Vader son sempre stati gli Slayer del death metal,non ci si possono aspettare chissà quali ultra tecnicismi o stacchi prog |
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3
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Disco ordinato, ho ascoltato poco perchè non voglio rovinarmi la 'sorpresa', ma quel poco mi è piaciuto. Se siamo sui livelli del precedente è manna dal cielo, ripasso a tempo debito. |
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2
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azzo ora che leggo bene ci sono anche delle piccole variazioni , bene meglio da una parte. |
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1
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e bravi i vader sempre la solita roba alla fine ma fatta bene e con onestà e loro se lo possono pure permettere, da loro comunque mi piacerebbe sentire anche un solo brano che uno in uno stile un poco più crust in una sorta di ibrido col Death , prendete come considerazione la cover che avevano fatto degli extreme noise terror su welcome to the morbid reich. vabè ho capito altro album da prendere anche se dovrò fare il mutuo co tutta la roba che ho in lista!! hahah |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Go to Hell 2. Where Angels Weep 3. Armada on Fire 4. Triumph of Death 5. Hexenkessel 6. Abandon All Hope 7. Worms of Eden 8. The Eye of the Abyss 9. The Light Reaper 10. The End
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Line Up
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Piotr "Peter" Wiwczarek(Voce, Chitarra) Marek "Spider" Pająk (Chitarra) Tomasz "Hal" Halicki (Basso) James Stewart (Batteria)
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