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Witheria - Devastating Return
( 722 letture )
Quest’oggi ci spostiamo al nord, al cospetto di una delle tante band emergenti che cercano di spiccare con la loro proposta thrash nel mercato discografico della Finlandia. Com’è ben noto, questa nazione è particolarmente celebre nella storia della musica metal, anche se per generi differenti rispetto al percuotente metallo che ha fatto la fortuna degli Stati Uniti e del centro europa. Insomma, sul territorio capitanato da Helsinki, è molto più semplice imbattersi in importanti band melodic death (Children of Bodom, Amorphis, Wintersun), power (Stratovarius, Warmen) o folk (Finntroll, Ensiferum, Korpiklaani, Moonsorrow) rispetto a realtà che fanno della velocità e della furia tipicamente thrashy il loro cavallo di battaglia. Malgrado ciò, i Witheria proseguono lungo la propria strada con questo quarto album dal titolo in pieno stile teutonico, Devastating Return, pur non disdegnando l’aggiunta di alcune influenze progressive che dovrebbero andare ad ammorbidire la solidità di un thrash metal di stampo classico. Se questa piega stilistica appare come un azzardo che potrebbe far storcere il naso a molti dei puristi del genere, è innegabile che elementi più progressive e tecnici potrebbero rendere il risultato finale maggiormente esaltante, concendendogli di conseguenza un maggior numero di elementi di spicco in un mercato discografico sempre più saturo di uscite pedisseque e ripetitive.

L’impatto sonoro della band è potente, violento nella sua vena prettamente thrashy. Le caratteristiche definenti per un album spaccaossa ci sono tutte: riff serrati, batteria incalzante con sfuriate di doppia cassa e basso dal sound sismico. Le vocals sono crude, in un perenne mutare dal growl allo scream (nell’ottimo pezzo Passenger of Thought ricordano molto il caratteristico timbro di David DiSanto dei Vektor) e caratterizzano positivamente la prova dei Witheria. La qualità dei brani si mantiene discretamente buona lungo tutta la riproduzione, con un paio di pezzi leggermente sottotono che però non inficiano una prova dignitosa e coinvolgente; da segnalare in particolare, oltre alla già citata Passenger of Thought, forse il punto alto dell’intero platter, la successiva Burnt to Ashes nella quale spicca l’ottimo lavoro chitarristico solista, tra sweep picking di sapore neoclassico e linee melodicamente catchy. La ricercatezza sonora, pur rimanendo ancorata agli stilemi obbligatori di un genere come il thrash, si può notare nei riffing complessi di Raft of Desolation -brano più ragionato e meno irruento rispetto al resto del platter- e della conclusiva Back On Earth che, forte dei suoi dieci minuti scarsi di durata, mette in mostra tutte le qualità del quintetto nordico, passando dalle sfuriate thrashy alle sezioni più progressive e dalla costruzione articolata.

In conclusione, il ritorno dei Witheria, come preannunciato dal titolo dell’album, offre una pesante devastazione sonora. La proposta unisce saggiamente elementi tecnici e più progressive, senza tuttavia intaccare una solidità necessaria per un genere come il thrash metal. Le prove dei musicisti sono tutte particolarmente buone, su cui spiccano le chitarre di Markus Taipale e Lappis, veri mattatori del disco e propositori di assoli al fulmicotone, oltre che di ritmiche massicce e possenti. Una produzione adeguata che fornisce un buon tiro ai brani, rende questo Devastating Return un album che merita un paio d’ascolti a priori, numero destinato a crescere se siete appassionati del genere, visto il buon livello complessivo della proposta. Certo, non stiamo parlando di un disco imprescindibile per questo 2014 (ormai quelli si potrebbero contare sulle dita di una mano di un falegname ubriaco e disattento), ma comunque di un album che può offrire quaranta minuti spensierati, tra headbanging e air-guitar. E questo, a noi popolo metallico, a volte, è tutto quello che serve per rendere migliore la giornata.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
53 su 1 voti [ VOTA]
AL
Martedì 15 Luglio 2014, 14.35.06
2
mi metto in nota pure questo.
jek
Sabato 12 Luglio 2014, 18.38.47
1
Sentiti un paio di pezzi sul tubo, buona tecnica e potenti, non adoro troppo l'uso del growl ma è probabile l'acquisto. Efficace recensione.
INFORMAZIONI
2014
Violent Journey Records
Thrash
Tracklist
1. Mind Compressor
2. Passenger of Thought
3. Burnt to Ashes
4. Raft of Desolation
5. Some Wounds Will not Heal
6. Thrown Down the Well
7. Toxic and Aggressive Growth
8. Back On Earth
Line Up
Tuberculosis (Voce)
Markus Taipale (Chitarra)
Lappis (Chitarra)
Max Pekkonen (Basso)
Rob Diver (Batteria)
 
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