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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 1453 letture )
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Bellissima sensazione poter origliare una proposta fuori dai soliti clichè. Questo CD è un refolo di vento fresco in una calda e assolata estate italiana, dopo le delusioni calcistiche azzurre ai mondiali, un po’ di sana musica dalle venature muscolose è proprio l’ideale. Questo King Of Man è il secondo ellepi per il cantautore svedese Jay Smith, il quale, dopo avere vinto il disco di platino in madrepatria, con l’eponima pubblicazione del 2010, si rituffa sul mercato con questa nuova prova carica di groove e feeling e tanti strumenti al servizio della sua voce roca, abrasiva e pungente. Questo lavoro, che uscirà negli States a fine luglio, è stato editato in Scandinavia nel Dicembre 2013, con la titletrack che ha raggiunto il primo posto nella classifica di iTunes Rock Svezia durante la prima settimana ed è anche diventata la canzone più condivisa su Spotify nel paese scandinavo. Vincitore dello Swedish Idol 2010, questo ragazzone lungocrinito si è avvalso alla produzione del vincitore del Grammy Dan Sundquist, e pone in evidenza dodici tracce di rock-blues fumoso, a tratti con pennate pop e pennellature differenziate che hanno davvero un gran bel tiro, anche perché Jay sa cantare alla grande ed è in grado di camaleontizzare la sua ugola, trovandosi perfettamente in ogni ambito, come lo spartito richiede.
L'opener The Blues non ha bisogno di ulteriori notifiche, le corde vocali del nostro raschiano con voracità l’asfalto, una gran bella botta doppiata dalla seguente Women che si appella all'hard rock brillante venato di blues, genere che si adatta alla perfezione al singing pieno e maturo di questo cocker che in alcuni frangenti sfoggia la cattiveria con naturalezza, insomma da lustrarsi gli occhi. Nato per cantare ‘sto ragazzo, e per celebrare roba potente, mica spottini per occhiali, divani o fast food. Keeps Me Alive è splendida negli arrangiamenti, un incedere a metà tra il pop modernista e i Beatles con la presenza di Elton John che fa ombre cinesi, coralità magiche e song riuscita pienamente; King Of Man si abbiglia da scampolo pianistico interpretato incredibilmente, con una batteria che colpisce e un hammond che entra e spacca in due le sorti della traccia; qui ci sono musicisti con attributi argentei, una produzione davvero da lustrarsi le nocche dopo aver abbattuto una quercia a pugni. Cowboys From Hell, no Pantera relation, è sulfurea, cupa, con una slide guitar tagliente che si insinua tra la nuca e le vertebre, un sentiero che snocciola la passione per l’hard rock denso e rappreso del front-man, il quale mette su una vociona pastosamente viziosa, una via di mezzo tra una song dei Sabbath e una God Of Thunder di kissiana memoria, ecco l’atmosfera che si respira! Sanctuary è pop e ricorda molto i Maroon 5 nello sviluppo, con la voce di Jay che comanda le operazioni con maestria somma; la sua ugola, in generale, ha accentature che richiamano le vocalità di Chad Kroeger, frontman dei Nickelback. Si cambia nuovamente orizzonti con Keep Your Troubles At Bay, un rock mischiato con il be bop che splende di fantastica bellezza con il blues perennemente in agguato pronto ad azzannare, swing puro e jazz per Ode To Death (Little Sister); Tramp Of Love invece vira nuovamente sul rock d’impatto ma sofisticato, con coralità eleganti e molto americaneggianti, se fosse un po’ più sguaiato potrebbe ricordare il grezzo Kid Rock, elfo del rock attratto da signorine in bikini, sempre pronte a peccare. Evil I Might Be ha tatuato il rock saltellante, quello dotato di chitarre decise e un organo che punteggia ogni microfiltratura. Worries Won’t Bring It Back ritorna su orme che segnano indelebilmente la cultura funky blues con un hammond inebriante, mentre la chiusura spetta ad una rivisitazione della traccia 6, Sanctuary, corretta da un direzionalità con il vento in poppa verso una ballad monumentale, di grande melanconia ma con una energia pazzesca.
Jay si rivela un cantante con palle ottagonali, abile nel cimentarsi in ogni genere, e ne da ampia dimostrazione su questo platter, riuscendo a provocare sussulti emozionanti in ogni frangente e al cospetto di qualsiasi genere affrontato. Un gran bella sorpresa, un disco che chi capisce di musica apprezzerà molto. Jay Smith, un grande dell’interpretazione, una voce senza limiti ne confini!
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Bellissimo e spassosissimo disco destinato a girare nello stereo per parecchio tempo. Concordo inoltre con il paragone C Kroeger di Frankiss, se vi capita date anche uno sguardo al video di King Of Man dove anche nelle movenze pare veramente lui! |
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Una gran bella sorpresa, nessun dubbio a riguardo. In un'estate che non vuole farsi vedere un gran disco che sa di caldo, umidità al 90% e birra ghiacciata! Voto: 80! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Blues 2. Women 3. Keeps Me Alive 4. King Of Man 5. Cowboys From Hell 6. Sanctuary 7. Keep Your Troubles At Bay 8. Ode To Death (Little Sister) 9. Tramp Of Love 10. Evil I Might Be 11. Worries Won’t Bring It Back 12. Sanctuary Revisited
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RECENSIONI |
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