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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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( 3770 letture )
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Lo sappiamo bene, l'esordio del Terzo Millennio è stato l'El Dorado del nu-metal, dove solo chi faceva davvero la differenza poteva continuare nel suo cammino verso il successo ed essere consacrato ai posteri. Assieme ai vari nomi altisonanti, negli anni duemila si formò in quel di Los Angeles una band di cui ancora oggi si chiacchiera molto, ovvero gli Otep; non poteva essere altimenti, visto che la mente fondatrice, una giovane ragazza socialmente impegnata a nome Otep Shamaya, è una delle poche cantanti in grado di padroneggiare il growl per dar voce alle sue faranoiche e rabbiose visioni. Oltre a questo, non è mancato neanche il colpo di fortuna: quando erano ancora dei perfetti sconosciuti, senza contratto né demo registrati, la nostra donzella e i compagni di avventure di allora, Rob Patterson (chitarra), Jason “Evil J” McGuire (basso) e Mark “Moke” Bistany (batteria), furono notati da Sharon Osbourne in persona che li invitò a partecipare all'edizione 2001 dell'Ozzfest. Da quell'episodio seguì finalmente un accordo con la Capitol e l'incisione del primo EP Jihad prodotto da Terry Date, a cui l'anno dopo fece seguito il debutto Sevas Tra.
Per cominciare a parlare di questo lavoro (ovvero "Art Saves" al contrario) serve fare una precisazione per rendersi conto della poliedricità del personaggio di Otep Shamaya, un'artista completa che oltre alla musica si dedica anche alla pittura e alla scrittura, arricchendola di elementi simbolici, allegorie e riferimenti a fatti realmente accaduti. Tutto ciò lo si riscontra sin dal monicker, in cui si trovano molteplici significati simbolici racchiusi in una sola parola:
1) anagramma di "Poet" 2) in lingua egizia “offerte creative” 3) una delle sirene che incontra Odisseo durante il suo viaggio 4) colui che è in grado di creare e distruggere secondo il Mutus Liber, manuale francese di alchimia del diciassettesimo secolo
Da notare inoltre che in quasi tutti i testi il pronome soggetto inglese “I” viene sostituito dalla parola “eye”, come a voler rafforzare l'idea della visione poetica che ha portato alla stesura dei vari brani, inerenti tematiche di attualità.
Analizzando il contenuto dell'album ci si rende subito conto che la voce riveste il ruolo principale all'interno del gruppo, dando prova di una versatilità straordinaria e di una perfetta padronanza di growl, scream, rap e pulito, praticamente nulla da invidiare a certe colleghe più famose. A fare da contraltare ci pensano i riff granitici della chitarra e un basso che non si limita al semplice accompagnamento ma rafforza il suono della sei corde, mentre la batteria compie aggressiva il suo lavoro ritmico. A Tortured tocca aprire le danze con un breve racconto di una ragazzina costretta da qualcuno (il padre?) ad inghiottire una pillola dal sapore di “sudore e rimpianti” (probabilmente avvelenata? Non ci è dato saperlo). Passando avanti ecco Blood Pigs e T.R.I.C., in cui la nostra frontwoman ci introduce nel suo mondo di visioni psicotiche e truculente. A seguire troviamo My Confession, brano dal sapore claustrofobico che inizia come lamentazione e procede in crescendo fino a raggiungere l'apice della violenza, alla spasmodica ricerca di una via d'uscita che non c'è (There's no way out!). Giunti a questo punto è il turno dell'ottima Sacrilege e della grintosa Battle Ready, una dedica ai poeti chiamati alle armi per distruggere i mali della società. Dopo il breakdown finale tocca a Emtee deliziare le orecchie dell'ascoltatore. In Possession si ritrova una feroce invettiva anti-religiosa, con Thots invece ci ritroviamo di fronte a un nuovo monologo recitato, seguito da Fillthee (incentrata sul senso di colpa cristiano). Arrivati a questo punto ecco Menocide, uno dei brani più controversi dell'album, accusato da molti di inneggiare apertamente all'omicidio degli esseri umani di sesso maschile e introdotto da un crescendo vocale e ottimi riff corposi di chitarra. Come penultima traccia troviamo Jonestown Tea, la più lunga del lotto con i suoi quasi dieci minuti di durata e riferita, oltre che alla pedofilia religiosa, a una tragica pagina della storia statunitense degli anni '70: nella comunità di Jonestown, fondata dal reverendo Jim Jones nell giungla del Guyana, in nome del socialismo (predicato dal pastore in persona) si tolsero la vita più di 900 persone, perlopiù tramite cianuro e armi da fuoco, senza risparmiare nemmeno donne e bambini. A chiudere il cerchio ci pensa la ghost track Brother, uno struggente elogio funebre al fratello della cantante, Mike, scomparso prematuramente nel 2001.
Per concludere ciò che finora è stato detto, Sevas Tra non è un album qualsiasi, ma un piccolo trattato poetico in cui prendono vita macabre storie e i desideri di vendetta di Otep, e già questo è un buon motivo per dargli un ascolto. L'album non resterá un episodio isolato, dato che anche gli episodi successivi si collocheranno sullo stesso livello, dimostrando la pasta di cui è fatta Otep Shamaya, sempre seguita da musicisti in grado di assolvere degnamente al loro compito di accompagnamento.
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@BlackSouls i quattro che invochi tanto sono : Kill em all e Garage inc.(doppio)dei Metallica,Adore Smashing Pumpkins e W.a.s.p The Crimson Idol piu dieci euro .... ti sembrano cd scadenti?io oltre a questo aborto gli diedi tony macalpine,un cd dickinson(rovinato),due cd dei megadeth(best of)e altre ciofeche varie....hahahhaha un bel polletto aia....hahahhaaha |
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Se è un cd pietoso questo mi immagino gli altri 4, visti i tuoi gusti... |
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Hahahahaha questo "Blocco"(Cd pietoso),lo rifilai ad un pollo venuto direttamente dall azienda Aia in un unica operazione(operazione 12).In pratica gli ho dato 12 cd pietosi(compreso questo),e il pollo aia mi diede 4 ottimi cd piu dieci euri....hahhahaha questa operazione rimase nella storia.... |
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Che travolgente simpatia... |
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10
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Per me rimarranno sempre i "Peto"....e la loro musica equivale al nome |
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9
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Questi spaccavano il culo. Li riascolto sempre con piacere. |
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8
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Sto disco era davvero bellino, per me. Anche se non lo ascolto da 10 anni. Comunque, gli appioppo 75, da come lo ricordo |
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7
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Disco che consumai all'epoca, davvero bello e con una frontwoman eccellente! Purtroppo i lavori successivi non mi hanno più trasmesso molto, ma questo album è un caposaldo del metal moderno. 80/100 pieno e forse anche più per me. |
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@lambruscore: te lo dico io perché... ti ricordi come ti chiamavo all'inizio, quando mi facevi arrabbiare? lambruscore...ggione! evidentemente non mi sbagliavo! |
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5
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io ad esempio preferisco le kittie, ma ammetto che questo è uno dei gruppi più importanti del filone... anche secondo me l'autentica dominatrice del gruppo è la shamaya, con la sua voce estremamente variegata, anche perché io la musica l'ho sempre trovata un po' troppo "pastosa" e non l'ho mai considerata un capolavoro assoluto di qualità... le tracce migliori mi sono sempre sembrate blood pigs, .t.r.i.c., sacrilege, battle ready e fillthee... comunque un bel 85 non glielo toglie nessuno... p.s.: probabilmente la ragazzina di "tortured" è proprio lei... se non erro mi pare di aver sentito che da piccola fu violentata dal padre... quindi la pillola dal sapore di "sudori e rimpianti" potrebbe riferirsi proprio a quello... e la rabbia e l'odio con i quali interpreta le sue canzoni la dice lunga... purtroppo molto spesso dietro a grandi artisti si nascondono sempre brutte storie... |
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4
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Non so perché, mi è sempre piaciuto leggere al contrario il nome di questo gruppo... |
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Purtroppo di dischi come questo non ne hanno più fatti, anche se si sono mantenuti su livelli decenti. Otep Shamaya è forse l'unica donna in grado di farmi accapponare la pelle per come urla di rabbia e dolore. Certo è innegabile che si sia ispirata al Corey Taylor degli inizi e a JD dei Korn, ma è comprensibile, visto il genere che suonano ed il periodo in cui sono venuti fuori. Comunque quest'album spacca di brutto, un sound veramente dirompente. E tra l'altro lei la trovo semplicemente splendida, sotto tutti i punti di vista, una vera dea. Ottima recensione, ma io voto 85. |
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2
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Siamo completamente fuori dai miei generi di riferimento ma questo disco spacca di brutto...Violento, brutale, con una Otep che spacca in due il microfono, l'ho sempre trovato molto diverso rispetto al per me 'odioso' carrozzone nu-metal. Purtroppo, a differenza di quello scritto nella rece, per me i successivi non ci si avvicinano nemmeno e questo resta di gran lunga il loro migliore. |
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1
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Disco bellissimo e intenso capace di trasmettere molteplici emozioni. Otep Shamaya è una super cantante e urlatrice. Non ha praticamente rivali. Un artista come poche. Ottimi anche i testi. Forse è ora che mi metta a recuperare anche gli altri. Voto 85 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Tortured 2. Blood Pigs 3. T. R. I. C. 4. My Confession 5. Sacrilege 6. Battle Ready 7. Emtee 8. Possession 9. Thots 10. Fillthee 11. Menocide 12. Jonestown Tea 13. Brother (ghost track)
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Line Up
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Otep Shamaya (Voce) Rob Patterson (Chitarra) Jason "Evil J" McGuire (Basso) Mark "Moke" Bistany (Batteria)
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