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Gli Accept sono sempre gli Accept, quadratissimi e maestosamente metallici, anche a pi di trent'anni di distanza dall'esordio. Il combo teutonico-americano volteggia gi da tempo nell'iperuranio delle band di cinquantenni in grado di prendere a calci in culo buona parte degli acts di sbarbatelli metallari ultima maniera. Assorbito magnificamente il cambio al vertice che ha portato il buon Mark Tornillo a prendere il posto del leggendario Udo e sparate due roboanti cartucce di piombo fumante con gli ottimi Blood of the Nations e Stalingrad, gli Accept infuocano per l'ennesima volta il panorama heavy con la propria terza uscita post-seconda reunion.
Stampede nientemeno che il toro pronto a caricare dell'artwork di Blind Rage: una massa pulsante di muscoli grondante imperiosit, furia e potenza. il colpo di bombarda che d inizio alla guerra. A dar fuoco alle polveri il devastante Mark Tornillo. A proposito: tre dischi sono pi che sufficienti, ormai ufficiale, difficilmente gli Accept potevano trovare un sostituto migliore per il buon Dirkschneider. Tornillo padroneggia alla perfezione l'intero caleidoscopio delle vocalit richieste al singer metal contemporaneo: falsetti in modalit rasoio, toni medio-bassi rauchi e personalissimi, capacit di passare dalle timbriche hard rock a quelle pi strettamente metallare, per finire poi nel quasi-scream e nel quasi-growl. Udo Udo, ma Tornillo si eleva definitivamente, con questo disco, a massimo interprete del Tornillianesimo, svincolandosi dall'appellativo di Udo 2,0. Ah s, poi ci sarebbero i due meravigliosi axemen, gli inossidabili Wolf Hoffmann e Herman Frank. Analizzando la loro performance sui due brani d'apertura Stampede e Dying Breed, difficile non rimanere positivamente colpiti dall'ottimo equilibrio tra riff massicci e soli ficcanti, costruiti intorno a un'economia di note e a una ricerca della massima densit bellico-emotiva assolutamente encomiabili. Hoffmann d fin da subito l'impressione di essere in buona vena compositiva; il resto della band non si fa pregare e si compatta attorno al proprio leader carismatico.
Il dinamico duo Stampede/Dying Breed presenta pure, per, un crocevia sonoro quantomeno peculiare. Stampede un'opener insolita, in quanto scarsamente rappresentativa del sound del resto del disco. Si tratta infatti di una traccia, come gi detto, violenta e incalzante, dal ritmo poco meno che forsennato. Le restanti songs di Blind Rage (qualcuna esclusa), invece, sono decisamente meno martellanti, presentandosi in buona parte come mid-tempo solenni e fortemente anthemici. Difficile considerare un'operazione di questo tipo una vera e propria ruffianata accattiva-vendite (il sound di Stampede sicuramente pi "contemporaneo"), anche se il brano gi stato selezionato come primo singolo estratto da Blind Rage. Dying Breed invece fra i migliori pezzi "lenti" del disco. Gli Accept, trascinati da un quartetto strumentale in gran forma e da un Tornillo in versione stregonesca, dipingono paesaggi soverchianti e magnetici, ricostruendo con grande onest intellettuale (debiti verso altre band e citazioni comprese) il percorso che ha portato il metal dall'essere un vero e proprio sistema di valori alla condizione attuale di magma caotico e frammentario di stili sonori e visioni del mondo. Dark Side of My Heart un pezzo fortemente legato al periodo di massimo splendore ottantiano della band; impossibile non rilevarne le radici hard rock, pur se filtrate da trent'anni di evoluzione stilistica. Purtroppo la canzone non convince del tutto, risultando a tratti moscia e priva dell'adeguato "fuoco sacro". Sempre di alto profilo i soli chitarristici, in ogni caso. Quarto brano e terzo mid-tempo: Fall of the Empire si apre con un andamento epico e marziale. Buon pezzo, senza dubbio, nobilitato dall'interpretazione stratificata e colma di pathos di Tornillo, dall'azzeccato "coro" a pi voci del ritornello e dall'alone cupo e ipnotico di cui impregnato. Trail of Tears invece si riavvicina alle sonorit di Stampede, senza per raggiungerne la qualit. Da sottolineare la grande pulizia della prova batteristica dell'impeccabile Stefan Schwarzmann, ben valorizzata dall'eccellente produzione del solito Andy Sneap. Un delicato momento chitarristico introduce la successiva Wanna Be Free, la cosa pi simile a una vera e propria ballad presente su questo Blind Rage. Il grooveggiante basso di Peter Baltes ci prende per mano fino al ritornello, nuovamente molto epico e tendente all'anthem. La canzone regge bene, anche se rischia di sconfinare nella ripetitivit da eccessiva riproposizione del chorus. La distopica 200 Years ha un ottimo tiro e si segnala per l'interpretazione acida e "malvagia" fornita dall'intera band, intenta a tratteggiare uno scenario nichilisticamente post-umano. Grande urgenza per Bloodbath Mastermind, che ricorda i Judas Priest del periodo Painkiller. L'ennesimo mid-tempo From the Ashes We Rise cresce con grande coerenza fino a un ritornello assolutamente pregnante ed epic nel senso pi denso, emotivo e magniloquente del termine. The Curse invece, forse, il brano pi debole dell'intero album: si tratta di un pezzo blando e nulla pi, contraddistinto dalla mancanza di intensit e di una direzione sonora netta. Per fortuna arriva Final Journey a sistemare le cose con la sua furia e le sue rasoiate di chitarra. Di nuovo gli Accept sembrano guardare ai propri trascorsi ottantiani per il ritornello e ai predecessori-rivali-compagni d'arme Judas Priest per la sezione iniziale del brano. Buonissimo il risultato: i cinque si lanciano nel proprio viaggio finale (almeno per questo disco) verso una destinazione sconosciuta. Ghiottissma la citazione chitarristica classica, nel vero senso della parola, posta in coda alla canzone.
Blind Rage nel complesso un buonissimo disco di sano heavy metal; come gi detto, per, non immune da difetti. Le problematiche principali riscontrabili in sede di ascolto sono la tendenza alla ripetizione di stilemi fin troppo abusati (a livello di testi, ad esempio) e la mancanza di vere e proprie killer songs (esclusa la gi descritta opener). Un peccato, poi, l'assenza di una qualsivoglia evoluzione rispetto a Stalingrad. Certo, non ha senso domandare a un gruppo puro come gli Accept chiss quale livello di contaminazione, ma un minimo di spettro compositivo in pi non farebbe affatto male ai destini della band; visto e considerato che Stampede e anche l'intero Stalingrad, disco sicuramente pi arrabbiato di questo Blind Rage, dimostrano come i cinque "vecchietti" siano in grado di suonare una forma di metal assolutamente aggiornata e arrembante con efficacia pari se non superiore a quella dei gruppi contemporanei di maggior grido. Forse decidere con maggior nettezza su quali sonorit investire potrebbe agevolare il percorso della versione 3.0 di quella che, comunque, rimane una band che ha conservato intaccato tutto il proprio arsenale dei tempi migliori. Impossibile non promuoverla a pieni voti. Quattro decenni di storia e sempre sulla cresta dell'onda. L'anima del metal passa anche e soprattutto per gruppi come gli Accept.
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in assoluto il miglior disco senza Udo.
gli altri con Tornillo non possono competere con questo (soprattutto gli ultimi due che non hanno solo qualche filler come blood e stalingrad, ma son proprio su un livello pi basso da inizio a fine).
Bestemmia: davvero vorrei sentirlo cantare da Udo prima di abituarmi troppo a Tornillo |
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Premessa: non sono il recensore (cos come nel commento 42 e 43). Tuttavia mi associo al recensore nel dire "un buonissimo disco di sano heavy metal" ....e aggiungo....Non ci basta? Beh, a me sinceramente s !! |
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43
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Premessa: non sono il recensore (cos come nel commento 42). Tuttavia mi associo al recensore nel dire ....e aggiungo....Non ci basta? Beh, a me sinceramente s !! |
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Grande disco. Tutte le canzoni sono grandiose. Secondo me Mark il cantante perfetto per gli Accept. Io lo preferisco pure a Udo (anche se io sono della generazione Udo e anche se apprezzo i dischi a nome Udo) |
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L'ennesimo ottimo album.In effetti l'unico difetto, una certa staticita' a livello compositivo ma per il resto niente da ridire..quando scendono in campo band come questa,vuoi per il mestiere e le capacita',non puo' che venirne fuori un ottimo album. |
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A parte la prima canzone, album noioso e piatto, testi da terza media e cori che ad ogni disco diventano pi ridicoli. Stanchi...
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Album abbastanza buono. Comincia e finisce bene, per in mezzo c' qualche pezzo un po' anonimo. Non al livello di Stalingrad e Blood of the Nations (che per me rimane il migliore con Tornillo), per meglio dell'ultimo. Voto 77 |
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Ha un tiro gli accept...album molto bello! |
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L'incipit di "From the Ashes" sembra invece provenire dall'album Ballbreaker (AC/DC) |
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L'nizio di "The Curse''' ricorda "c'era un grande prato verde, dove nascono speranze...''' sul quale si inserisce un basso alla Iron Maiden era Blaze Bayley |
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Questo l'album post reunion che preferisco ed entra sicuramente tra i miei cinque preferiti del 2014. Lo split non una tragedia, visto che il motore della band Wolf Hoffmann ( io spero nel ritorno di Jrg Fischer). |
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Split in casa accept: se ne vanno chitarrista (non Wolf of course) e batterista... |
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...in genere non uso commentare un album ad appena qualche mese dalla commercializzazione , ma trattandosi degli " ACCEPT ".....; L'aspetto oggettivo che rende possibile giudicare un " platter " del genere quello di non cadere nella "trappola" del confronto obbligato tra quest'ultimo e tutte le altre realizzazioni precedenti a loro riferite ( sia con l'impareggiabile UDO...che con l'attuale Line-Up dello stratosferico Tornillo ) , non ultimo....anzi fondamentale , ovviamente , conoscere per bene la loro discografia rapportandola necessariamente al relativo contesto storico del loro sviluppo !! Blind Rage un lavoro certamente onesto...un lavoro contemporaneo che si lascia piacevolmente ascoltare...( ma non per questo standardizzato , scontato )...anche se leggermente meno ispirato da una vena compositiva un po' " essenziale " . La recensione ha colto in pieno lo spirito della " Band " . Voto 8,0 |
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Bello ! Mi piace molto. Ottimi riff e assoli. Tornillo sugli scudi, ormai appurato che non fa rimpiangere il grande Udo. Voto 75. |
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Leggero passo indietro rispetto ai dischi precedenti,perfino il pezzo forte del gruppo,gli assoli del mitico Wolf mi sembrano sottotono. Ho preso la versione col concerto in Blu Ray e in quella setlist le canzoni di Blind Rage faticherebbero a entrare. |
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Ho notato che la copertina somiglia in modo (imho) preoccupante a quella dell' album "Duro y potente" del 1984 dei Banzai (band spagnola anni '80 che mi fa piacere ricordare). L' unica differenza rilevante che il toro dei Banzai un cyborg (o qualcosa del genere) e quello degli Accept no (o, almeno, non mi sembra). Ci che mi preoccupa che la migliore copertina dell' epoca Tornillo (almeno per ora), per non dire la loro migliore di sempre, potrebbe non essere farina del loro sacco al 100%. Ma credo di preoccuparmi inutilmente; le loro copertine non sono mai state dei capolavori... |
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Comprato qualche giorno fa con bonus DVD incluso!!! (insieme a Redeemer of Souls e il quadruplo vinile live Score dei DT, che gi possedevo in triplo cd e doppio DVD soldi da spendere...  |
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Album spettacolare. Nessuna traccia debole,sezione ritmica di primo livello e hoffmann che dipinge assoli di pura classe. Tornillo alza ulteriormente il tiro dei brani. Pero' vedo che non se li caga praticamente nessuno( in Italia). Migliore uscita heavy dell' anno. Per adesso,ma penso anche per dopo. |
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una bomba!! un disco metal (nel senso classico) non mi prendeva cos da anni... mi sono piaciuti anche gli altri dell'epoca tornilllo, ma questo ha qualcosa di speciale!! Davvero entusiasmante!! voto 88/90 |
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Per il migliore con Tornillo rimane Stalingrad. Per anche questo e veramente un bel disco. Voto:82 |
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Grandissimo gruppo, con almeno 4 capolavori alle spalle, ma questo per me, dopo ripetuti ascolti, soltanto un disco sufficiente/discreto....gi Stalingrad era un p meno ispirato di Blood, e questo Blind Rage ancor meno...ci sta, dopo tanti anni di onorato servizio, moltissimi pezzi sono sicuramente cazzuti e blablabla, ma anche molto prevedibili e canonici, senza quel "quid", quella cazzimma, che era presente su molti pezzi di Blood...sempre fantastica la coppia Hoffman-Frank, e il grandissimo Tornillo sugli scudi anche lui, ma i pezzi a sto giro non esaltano a dovere...un buon compitino, 60/65 |
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Discone, a mio avviso superiore ai primi due con Tornillo alla voce... 85. |
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Ahahah vero, purtroppo un mio limite, con la classica c'ho provato varie volte ma non siamo fatti per stare insieme. Lo stesso con il Jazz, per quanto adori le contaminazioni e sonorit jazz di qualsiasi opera rock o metal... Strano eh? |
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@Steelminded, dovresti ascoltare musica classica, calcola che Gioacchino Rossini ha praticamente inventato lo speed metal, ahahah con l'ouverture del Guglielmo Tell, scherzo ahahah..... ma non troppo, alcuni chitarristi metal con la cla siica ci andavano a nozze vedi lo sfortunato ma talentuoso Jason Becker oppure il famoso Malmsteen. |
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Grazie spider... non so nulla di musica classica ma il motivetto parecchio famoso Tra l'altro Hoffmann mi sembra di capire ami molto la musica classica e ne conosca abbastanza da un punto di vista musicale... |
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@Steelminded, la citazione presa dalla musica classica e' quella de "Il Mattino" della Peer Gynt suite n.1 del compositore Edward Grieg, lo stesso autore a cui si sono ispirati gli Epica in in loro brano del loro album recente. |
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E' vero che abbondano i temi epici, a tratti mi sono venuti in mente gli Helloween... Su Final Journey anch'io ho notato una citazione classica, ma non sono riuscito a capire quale... Delucidazioni??? Evviva! |
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Sono al terzo ascolto e devo dire che mi sta prendendo, e' vero e' meno tirato e cattivo di Stalingrad, ma alle mie prime impressioni mi sembra siano state aumentate le dosi di possente melodia e di incisiva epicita', questo credo che risponda ovviamente al fatto che loro abbiano pensato al fatto di non ripetersi e di non sembrare fotocopie di loro stessi, finora mi ha colpito molto la componente melodico-epica marcatamente espressa in special modo nei cori e nei refrain di un bel po di brani, tutto questo senza incidere troppo sulla componente strumentistica e sugli arrangiamenti musicali, proseguiro' con gli ascolti, per ora mi ritengo piacevolmente soddisfatto, direi che stanno per il momento tra 82-84. Comunque, come al solito bravi Accept. |
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Bell'album, un po' canonico, a volte sa di gi sentito, ma bello... melodia in maggiore evidenza, specie negli assoli, mi pare. Comunque soddisfatto: 80. |
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Sono ai primi passaggi, alcuni pezzi mi gasano molto altri un po' meno, sicuramente meno arrabbiato di Stalingrad. Vediamo se come i Judas cresce col passare degli ascolti. Recensione perfettamente in linea con la mia prima impressione. Comunque gran bell'album. |
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Per me da 80-85 e annichilisce Redeemer of Souls, che ho trovato molto spompato |
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Sicuramente un album piacevole da ascoltare, ma l'uniformit stilistica lo rende troppo prevedibile per far s che io sia stimolato a persistere nell'ascolto. Le migliori mi sono sembrate 'Dying Breed', 'Fall of the Empire' e 'Final Journey'. Direi per che, suoni a parte, a questo giro mi hanno pettinato di pi i Judas! |
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Ascoltandolo come un prodotto del terzo millennio, dunque senza scomodare il passato e i paragoni coi suoi "fantasmi", la penso come freedom, buon disco ma dubito che varcher le soglie dell'immortalit...  |
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I capolavori nella musica (non solo metal) sono altri, decisamente, ma questo un cazzutissimo disco con i controcazzi! Potente, veloce, grintoso, granitico e Mark Tornillo moooolto meglio di Udo. Voto 75 |
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Niente da fare, non riesco ad eccitarmi come tutti gli altri con questa band. Buon disco, ma parlare di "capolavoro" lo trovo veramente eccessivo...per me un album da 70. |
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sono d'accordo con @ROB 75 |
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ottimo disco come i due che lo precedono! gli Accept al momento sono la band piu' in forma tra le grandi formazioni storiche( anche se pure l'ultimo dei Judas e' di buon livello). non concordo per nulla con alcune delle frasi finali nella recensione: io ascolto questa band dal' 93 e come me penso che piu' o meno a tutti i fan del mitico gruppo tedesco non interessi minimamente una qualsiasi " auspicata" evoluzione sonora della band. e poi ,diamine , VERAMENTE ascoltiamo gli Accept o i judas per i testi delle loro canzoni?suvvia questi sono discorsi oziosi che lasciano il tempo che trovano cio' che importa e' che i nostri dopo oltre 35 anni dall'uscita del loro primo lavoro in studio sono ancora fra noi e riescono a regalarci canzoni tritaossi senza fronzoli e pretese da "sofisti"! |
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Grandissimo Bruce Willis...ooops sorry wolf hoffmann |
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Udo disse : "Gli Accept sono finiti" Hoffmann non ci sta e continua a scrivere , trova un elettricista che s' ingoiato un rotolo di carta vetrata e gli Accept tornano sfornando tre dischi uno meglio dell'altro. |
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anche SE*l'esaltazione non c' |
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al primo ascolto sono rimasto un p spaesato,complice il singolo fuorviante...ma poi ho capito che questo disco pi "Accept" ,pi sentito e maggiormente accostabile ai lavori del passato...i testi li trovo molto migliori di quelli scritti nei due precedenti album,dai quali Blind Rage si distacca adottando uno stile pi "classico",con molti deja-v positivi.In sostanza lo trovo molto pi solido nel complesso,anche l'esaltazione per pezzi stile Teutonic Terror non c'...voto 85 |
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Ma quanto spacca la copertina !!?? Sticazzi....che forza !! |
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il disco non c' lo, ma quando esce nei negozi lo compro subito. Ho ascoltato soltanto una canzone che faceva da sottofondo all'intervista di Wolf Hoffmann (Chitarra), be se l'album e tutto su quei livelli allora qui ci scappa la parola capolavoro. |
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Lo devo ancora ordinare, la recensione e' molto interessante e minuziosa, dai brani ascoltati qui su Metallized comunque mi sono sembrati i soliti stupendi spaccaossa, vedremo quando lo avro' tra le mani , di sicuro non faranno mai un disco sottotono o mediocre, o comunque sotto il 70, hanno qualita' ed energia fa vendere, e molti gruppi anche moderni hanno solo da imparare da questa formidabile band. |
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