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Type O Negative - Slow, Deep and Hard
( 10077 letture )
La psiche umana è forse l’elemento più sconfinato, imprevedibile e controverso riscontrabile in natura. Ogni persona possiede, nella sua mente, uno spazio profondo dove ondeggiano le proprie ossessioni più intime, pensieri o passioni che, se estratte da quell’indispensabile luogo segreto, verrebbero giudicate come malsane perversioni dal resto dell’umanità; tale intimità è sacra per l’essere umano e molto raramente viene condivisa con gli altri, come se ognuno di noi, influenzato dalla massa, cercasse di negarne l’esistenza. Al contrario del resto del mondo, vi è stato un uomo che ha riversato ogni stilla della propria intimità sottoforma di musica e testi: stiamo parlando di Peter Thomas Ratajczyk, ex poliziotto, dalla cupa presenza grazie alla sua imponente statura e all’animo tendente ad una cinica depressione in grado di sfociare su di un inconfondibile black humor. Una volta chiusa l’esperienza nei suoi Carnivore, con i quali ha grandiosamente unito elementi hardcore e thrash, fondando le basi del suo riconoscibilissimo sound, Peter Steele ha dovuto affrontare il tradimento della sua compagna, la quale è diventata suo malgrado la vera musa ispiratrice per le produzioni future del gigante. Quale monicker più azzeccato di Type 0 Negative poteva scegliere un uomo che si è sempre prodigato per offrire sé stesso a tutto il mondo, ricevendo poco o nulla in cambio?

Un fischio progressivo si dipana dall’impianto stereo sino a saturare l’ambiente con la sua elevatissima frequenza d’onda, al limite della percezione umana; ad esso si sovrappone la distorsione di una chitarra, quindi l’intera band attacca cupamente con un incedere thrashy dal sound talmente saturo che non può non richiamare il doom d’annata. Unsuccessfully Coping with the Natural Beauty of Infidelity è un brano psicologicamente malato, deviato e contiene all’interno di sé il ruggito primario della nuova creatura di Peter Steele; i cambi di tempo, il possente basso distorto e la chitarra satura all’inverosimile sembrano sbatterci in faccia l’accavallarsi psichiatrico della depressione, della rabbia, del rimpianto e di ogni altra sensazione provata dal frontman in occasione del tradimento della sua ex-ragazza. Un intermezzo acustico con tanto di gemiti femminili spezza a metà il lunghissimo brano, prima di introdurci alla sezione più catchy dell’album: I know you’re fucking someone else. Le tastiere ed i sintetizzatori si affiancano alla terremotante batteria ed agli strumenti a corde, mentre Peter e i suoi compagni di band si dilettano in un refrain ribattuto tra la prima e la terza persona, esternando tutta la stima che l’energumeno bassista ha sempre rivolto ai The Beatles. Da qui si cambia ancora, si rallenta e un organaccio sostiene la cupa e triste voce del frontman, prima del rientro in scena degli strumenti a corde con la loro distorsione cruenta che nemmeno i microfoni sembrano riuscire a contenere pienamente. Conclusosi un brano del genere, dopo dodici minuti di cambi di tempo e di schizofrenia pesantissima, è semplice immaginare la reazione del pubblico che lo ha accolto nel 1991, dove ancora non si era sentito nulla di così malato, possente, gravoso e distorto. Rispetto al grezzissimo thrash metal, ai primi sprazzi di black ed al death di fine anni ottanta, la nuova creatura di Peter Steele ha saputo esasperare l’aspetto psicologico della musica, riversando ogni sensazione in un vortice di depravazione e di violenza sonora, costruendo uno di quei dischi in grado di stupire anche l’ascoltatore più grezzo e marcio. Con Der Untermensch, brano che è costato al frontman numerose accuse di antisemitismo, fanno capolino anche gli elementi industrial, a cui si somma l’inconfondibile basso del frontman ed il pesante tocco alle pelli di Sal Abbruscato; la band gioca con l’assurda saturazione degli strumenti, passando da ritmi lenti e pachidermici a sfuriate prettamente thrashy. La veemenza con cui il frontman interpreta il suo ruolo di cantante è profondissima, indimenticabile: Xero Tolerance e Prelude to Agony ci mostrano l’estensione clamorosa della sua interpretazione, passando dalla schizofrenica rabbia impulsiva a cori ed arrangiamenti da brivido, in un vero e proprio preludio dell’agonia. Stesso discorso per Glass Walls of Limbo (Dance Mix) che, esacerbando il sound complessivo con elementi industrial, ci conduce in sei minuti da pelle d’oca, dove la voce di Peter Steele ci accompagna con i suoi cori raggelanti. In tutta la riproduzione si ha solo un minuto per rifiatare ed è concentrato nella sesta traccia, The Misinterpretation of Silence and It’s Consequences, brano completamente muto che potrebbe far credere all’ascoltatore che Slow, Deep and Hard si sia concluso in quel modo. Invece, c’è ancora tempo per Gravitational Constant, che pare condensare tutto quanto detto nell’ultima, malatissima ora: cori, batteria martellante, la voce di Peter Steele che pare strapparsi le corde vocali nelle sezioni più cruente ed un incedere in perenne mutamento. Al primo ascolto si rimane talmente basiti, che quest’ora di riproduzione non viene nemmeno recepita: quando tutto finisce, siamo soltanto consapevoli di essere stati travolti da qualcosa di stravolgente; un qualcosa di slow, deep and hard.

Slow, Deep and Hard è un disco seminale che funge da immenso ponte tra il thrash-hardcore dei Carnivore ed il sound futuro dei Type 0 Negative. Se non conoscete ancora la personalità psichiatrica di Peter Steele, allora questo è il disco perfetto con cui iniziare, in quanto troverete tutti gli elementi che lo hanno caratterizzato nella sua carriera: rabbia, disperazione, violenza, sperimentazioni sonore e, soprattutto, il suo innato black humor a spargere tutta l’amarezza di cui si è colmato il suo essere. L’importanza di tale album non è solo limitata al suo essere intermezzo tra una produzione steeleniana e l’altra, ma possiede un valore ben più determinante, vista la sua netta influenza su tutte le band che cercheranno di destreggiarsi in futuro tra elementi thrash, gothic, industrial con quel perfetto bilanciamento che è diventato il marchio di fabbrica dei Type 0 Negative. È difficile definirlo l’album migliore della produzione di Peter Steele, in quanto i suoi dischi possiedono un tale effetto emozionale che è sempre la soggettività a prevalere, creando le opinioni più disparate; malgrado ciò, è pressoché innegabile che questo sia l’album più importante della carriera del gigante di Brooklyn, in quanto è stato realmente in grado di destabilizzare la scena metal e di stupire con la sua estremizzazione sonora un popolo metallaro che già aveva conosciuto il death metal, il grindcore ed alcuni sprazzi di black; il tutto, secondo la leggenda, scritto e composto in poco più di una nottata insonne.
Scusate se è poco.



VOTO RECENSORE
91
VOTO LETTORI
90.7 su 60 voti [ VOTA]
LucaNekrowizard88
Domenica 24 Settembre 2023, 15.21.24
42
\"NONE MORE NEGATIVE\"... la frase contenuta all\'interno del disco dice tutto. Il debut dei Type O Negative (band che adoro alla follia) è un gioiello di crossover metal indefinibile, suburbano, disperato, malinconico, incazzato nero.. una perla partorita da un genio quale era il compianto Steele. Qui si sente tutto il substrato hardcore della sua precedente band dei Carnivore, ma già si iniziano ad intravedere le soluzioni sperimentali doomeggianti e simil-gotiche dei lavori che verranno. Questo è sicuramente il disco più aspro, incazzato e disperato dei Type O Negative, che fa da preludio per il capolavoro successivo. Una perla contenente gemme nere come l\'iniziale \"Unsuccessfully Coping With The Natural Beauty Of Infidelity\" (il refrain \"I know you\'re fucking someone else\" è pura poesia musicale), l\'intollerante \"Xero Tolerance\" (favolosa), la strumentale onirica proveniente dai bassifondi di Brooklyn come \"Glass Walls Of Limbo (Dance Mix)\" (ipnotizzante ai massimi livelli) e la suite malinconica e bastarda \"Gravitational Constant\".. quanto le adoro!! Puro genio!
Berse
Lunedì 29 Maggio 2023, 15.46.33
41
dopo l\'ascolto del disco si resta esterefatti, confusi e annichiliti, senza ben sapere cosa sia successo. E questa è una GRANDE qualità. Disco irripetibile, di un frontman irripetibile. Composizione geniale, voto 95
L'ImBONItore
Giovedì 24 Settembre 2020, 20.56.59
40
È come ascoltare la registrazione di un omicida. A tutti quelli cheeeee dicono che Reign in Blood degli Slayer sia un disco cattivo malvagio ecc ecc eeeee gli farei ascoltare questo album e schiaffarli in seconda elementare della scuola del metal. Il chierichetto cileno e il zelloso nazi manco per il pelo pubesco farebbero un eeeee album clinicamente e seriamente parlando da ricovero con xanax e seroxat da somministrare almeno 4 volte al di. Sto album mi ha fatto quasi scrivere normale tanto che è grave. Eeee meditate eeeeee amisci
DEEP BLUE
Domenica 23 Febbraio 2020, 10.05.42
39
Uno dei tre dischi che mi fece scoprire il metal, grandissimo.La prima volta che lo ascoltai pensai "Ma questo e' Abbey Road in stile metal!". Solo dopo ho saputo della grande ammirazione del cantante verso l'ultimo disco dei Beatles. Voto 100
Shadowplay72
Giovedì 30 Novembre 2017, 14.59.33
38
Questo album per me merita100.uno dei migliori album metal in assoluto.geniale!
Demanufattura
Venerdì 3 Novembre 2017, 12.46.49
37
Album meraviglioso
MetalDeprival
Giovedì 12 Ottobre 2017, 10.34.51
36
Sicuramente ci sarà una sfilza di dischi più pesanti, oscuri, cattivi blablabla ma questo è semplicemente MALATO!
Psychosys
Venerdì 14 Luglio 2017, 2.31.35
35
Dal punto di vista musicale è Il riassunto di quello che è venuto prima ed il punto zero per quanto riguarda la musica sperimentale che verrà dopo. Da quello lirico un miscuglio dell'orrido metropolitano newyorkese, la sofferenza di un uomo, i suoi pensieri, le sue paure ed i suoi sentimenti più profondi uniti ad una buona dose di sarcasmo ed ironia che ha ampiamente superato il limite del buonsenso. Per quanto riguarda la valutazione mi accodo agli elogi qui sotto, alla recensione e alla critica in generale: imperdibile per ogni amante della musica.
VomitSelf
Martedì 20 Dicembre 2016, 22.29.47
34
A mio modestissimo avviso trattasi di uno dei più grandi album Metal dei '90...ed oltre. Oltre ad essere il loro capolavoro assoluto. L'apocalisse in musica. 100...
Gilli1997
Mercoledì 14 Dicembre 2016, 18.48.25
33
Almeno per me
Gilli1997
Domenica 25 Settembre 2016, 11.20.28
32
Il disco metal più grandioso di tutti i tempi.
patrik
Martedì 6 Settembre 2016, 0.28.21
31
visione della vita impressa in xerotollarance e l'ultimo brano , felicita a tonnellate e ironia beffarda da parte di peter che ha uno stile di vita libertino e cinico . Veramente incredibile la capacità di cambiare tema all'interno di una sola canzone, pochi artisti degli anni 90 possono permettersi di annullare il formato canzone e nn cadere nel autocompiacimento fino a se stesso ( vedi la frangia progressive tedesca ed europea ), Capolavoro di crossover di stili apparentemente lontani come l'hardcore il doom e il goth
gianmetal
Lunedì 4 Luglio 2016, 22.42.23
30
disco storico,che cosa vuoi dire,bisogna solo amarlo
caronte
Sabato 22 Agosto 2015, 17.28.44
29
disco epocale ancora oggi non perde un minimo di smalto.come tutti iloro dischi per menti aperte non per metallari di ristrette vedute
spiderman
Sabato 13 Settembre 2014, 17.39.05
28
Disco epocale, era da molti anni che non lo ascoltavo, e che dire? Samba ha ragione Peter Steel e' unico, inimitable ed ineguagliabile, purtroppo la sua perdita e' incolmabile.Concordo con la recensione per l' analisi fatta, comunque per me e' un lavoro che scava nelle profondita' piu' oscure dell' anima indagandole e giudicandole cinicamente e spietatamente, anche il linguaggio usato non va per il sottile, qui in particolare si scaglia contro la sua ex che lo ha tradito, in modo molto deciso, attirandosi anche le accuse di essere un fottuto maschilista, da parte del movimento femminista.Comunque di sicuro questo e' il loro album piu' nevrotico e acidamente corrosivo della loro discografia, oscuramente e mostruosamente perfetto.CAPOLAVORO STORICO.
Antonello
Sabato 13 Settembre 2014, 0.02.44
27
Comprai la cassetta di quest'album incredibile a Londra, nel dicembre del 1991, pochi giorni dopo li vidi dal vivo al Marquee di fronte a poche decine di persone ... Che band!
Sambalzalzal
Giovedì 11 Settembre 2014, 20.23.20
26
Micologo@ unici proprio direi come unico è stato e rimane mister Steele!
micologo
Giovedì 11 Settembre 2014, 20.03.18
25
Bene bene, vedo che non sono l'unico a pensare che I TON siano stati uno dei pochi gruppi unici della storia del rock.
Luis fly free
Giovedì 11 Settembre 2014, 0.45.15
24
In questo disco c'è praticamente tutto ciò che un Rocker possa sognare. In miscuglio devastante e ben amalgamato di Black Sabbath, Beatles, Ramones, Carnivore e chi più ne ha, più ne metta! I testi sono tutti fantastici e conditi da una rabbia tanto liberatoria quanto genuina, Peter Steel era un musicista immenso, capace di scrivere perle di ineguagliabile sagacia e humor nero! Nessuno si aspettava alla Roadrunner che le vendite di questo disco raggiungessero le 500'000 copie nel giro di qualche mese, proiettando i TON nell'olimpo dei più grandi! Sono una di quelle poche band che possono vantarsi di non aver mai sbagliato un disco!
Tevildo75
Martedì 9 Settembre 2014, 10.04.26
23
Gruppo unico e inimitabile, questo disco è un'incrocio tra i Carnivore e quello che saranno i TON, sin da quando usci' si capiva che avevano una grande personalità.
Danimanzo
Martedì 9 Settembre 2014, 10.03.30
22
Sono totalmente in linea con la recensione e con i commenti qui sotto. I TON sono stati un gruppo inimitabile ed unico. In un certo senso, i veri eredi dei Black Sabbath. E Peter Steele un grande essere umano.
kvmetternich
Martedì 9 Settembre 2014, 3.01.19
21
Gruppo immenso.
evilelvis
Lunedì 8 Settembre 2014, 18.19.19
20
Ah,i type o negative!unici ed inimitabilii! li conobbi da giovinastro ascoltandoli alla radio,credo su planet rock,perchè all'epoca andavo a caccia di qualsiasi radio che trasmettesse rock/metal... black n°1 mi fece impazzire!!! slow,deep and hard lo comprai dopo bloody kisses. Come definirlo?disturbante... Peter Steele enorme in tutti i sensi!!!
Sambalzalzal
Domenica 7 Settembre 2014, 18.36.02
19
Micologo@ amico, hai sollevato un dibattito veramente interessante secondo me! Oggi come oggi penso i T0N siano la band meno copiata di tutte! E per fortuna pure! Per una serie di motivi, dalla presenza di mister Steele alla sua voce, alle composizioni, assolutamente sono impossibili da rimpiazzare. La scomparsa di PS lascia un vuoto incolmabile nella musica, non penso di poter essere smentito. Non si tratta di doom o gothic, si tratta semplicemente di Type 0 Negative. Che sappia, bands dello stesso spessore non ce ne sono.
enry
Domenica 7 Settembre 2014, 18.17.34
18
er colica, su questo disco si sente l'influenza dei Carnivore, ma qualche legnata la trovi praticamente su tutti i loro dischi, probabilmente a te piaceranno di più questo e The Origin of the Feces rispetto al gothic-doom dei dischi successivi.
CYNIC
Domenica 7 Settembre 2014, 17.42.56
17
...........eredità? "NO" un gruppo come i TYPE 0 NEGATIVE non c' è.
VomitSelf
Domenica 7 Settembre 2014, 16.27.47
16
Capolavoro assoluto.
micologo
Domenica 7 Settembre 2014, 15.15.42
15
Se ne sente davvero la mancanza. Mi (e vi) domando: ma c'è qualcuno oggi in grado di prendere la loro eredità?
er colica
Domenica 7 Settembre 2014, 14.19.01
14
mmmm so chi sono ovviamente e conosco pure io bene i carnivore e detto francamente non mi sarei stupito se questo fosse stato il terzo disco dei carnivore, giusto i testi magari non sarebbero stati proprio adatti a i carnivore. sto disco è la continuazione dai carnivore a me sembra, contate che non li ho mai troppo trattati ( i tipe of negative) e sto ascoltando roba ora. la verve hardcore si sente di brutto, io ho beccato 2 canzoni (8 minuti l'una su per giù) e mi sono capitate 2 mazzate hardcore all'inizio canzone, poi doom lentissimo e gemiti femminili (molto appropriati , mi son subito piazzato in posizione arrapata stile Fantozzi) e altro doom , tastiere , punk, c'è un po di tuto , ribadisco per me l'evoluzione dei carnivore, il terzo disco che manca alla loro discografia. dopo non so se hanno continuato cosi perché non li ho mai troppo praticati ma cercherò di approfondirli meglio.
LAMBRUSCORE
Domenica 7 Settembre 2014, 13.06.45
13
Mai piaciuti, mi spiace, per me solo CARNIVORE.....
Sambalzalzal
Domenica 7 Settembre 2014, 10.04.55
12
Come non quotare Enry@ Peter Steele genio assoluto e mai interamente compreso.Si parla spesso di Death metal e black come di generi "pesanti" e che possono risultare "indigesti", "criptici" per molti. Ecco mi è capitato di parlare con estimatori ed esagitati dei generi citati, veri e propri oltranzisti che ammettono di ritenere questo album come "troppo pesante" ed oscuro. Intanto Aspetto con trepidazione la biografia ufficiale di PS, ritardi a parte, fissata per il prossimo giorno dei Morti!
enry
Domenica 7 Settembre 2014, 6.44.19
11
Eccellente, per me il loro il migliore insieme a Boody Kisses, anche se dischi butti i T0N non ne hanno mai fatti.
Theo
Domenica 7 Settembre 2014, 1.11.24
10
Capolavoro della musica.
Masterburner
Sabato 6 Settembre 2014, 22.57.28
9
Non è mai stato un poliziotto, lavorava come giardiniere presso il dipartimento del comune di New York (I'm the Greenman parla di questo).
gorefist
Sabato 6 Settembre 2014, 19.07.38
8
non sapevo che Steele fosse ex poliziotto.
Masterburner
Sabato 6 Settembre 2014, 16.51.27
7
Ero già un fan dei Carnivore quando uscì Slow Deep And Hard, che mi spiazzò e mi travolse come un treno di paranoia e odio puro. Per me uno dei più grandi dischi rock di sempre, una vera opera d'arte senza mediazione tra cuore e mente di Pete e l'ascoltatore.
Alcor81
Sabato 6 Settembre 2014, 16.38.23
6
Non male ma preferivo di gran lunga i Carnivore
Mickey
Sabato 6 Settembre 2014, 16.35.03
5
Bella anche la traccia extra "Hey Pete" cover di jimi hendrix
Mickey
Sabato 6 Settembre 2014, 16.34.42
4
Il primo di loro che ascoltai, concordo con la recensione.
Galilee
Sabato 6 Settembre 2014, 15.04.34
3
Mi manca....
Selenia
Sabato 6 Settembre 2014, 14.01.01
2
meraviglioso!!
ok
Sabato 6 Settembre 2014, 10.39.37
1
capolavoro
INFORMAZIONI
1991
Roadrunner Records
Inclassificabile
Tracklist
1. Unsuccessfully Coping with the Natural Beauty of Infidelity
2. Der Untermensch
3. Xero Tolerance
4. Prelude to Agony
5. Glass Walls of Limbo (Dance Mix)
6. The Misinterpretation of Silence and its Disastrous Consequences
7. Gravitational Constant: G = 6.67 x 10-8 cm-3 gm-1 sec-2
Line Up
Peter Steele (Voce, Basso)
Kenny Hickey (Chitarra, Voce)
Josh Silver (Tastiere, Sintetizzatori, Effetti)
Sal Abruscato (Batteria, Percussioni)
 
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