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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Ichabod Krane - Day of Reckoning
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( 1477 letture )
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Nuova band, con un'attitudine old school.
Sono gli stessi Ichabod Krane a definirsi in questo modo e difficilmente si potrebbe trovare una descrizione più calzante per il quartetto americano. I riferimenti del gruppo sono classicissimi: Dio, Judas Priest, Accept, i primi Queensryche, più una forte componente US power metal filtrata attraverso le esperienze di acts moderni come i Cage e gli Iced Earth del periodo Owens.
I pregi di questi veri e propri highlanders della scena underground americana non sono pochi e sono piuttosto evidenti già dalla prima nota della prima canzone. Gli Ichabod Krane propongono un heavy metal diretto, potente e privo di fronzoli. Si percepisce fin da subito un fortissimo affiatamento fra i membri della band, sostenuto da buone capacità compositive (limitate solo parzialmente dal ricorso a soluzioni talvolta ripetitive). Il riffing di Rick Craig è ben supportato dal basso di George Neal e tutto s'incastra alla perfezione all'interno di pattern di batteria solidi ed equilibrati. La voce di Jeff Schlinz è senza dubbio ottima; impossibile non pensare a maestri del registro di testa come Tim Owens e Sean Peck, rispetto ai quali Schlinz cede però un po' la corda a causa di un range interpretativo leggermente inferiore. Tutto, in questo disco, si muove con costrutto per riportare la mente dell'ascoltatore ai favolosi anni 80. Il risultato è ammirevole: gli Ichabod Krane suonano proprio come una band power americana della prima ondata, produzione compresa. L'equalizzazione dei suoni, per quanto riesca appunto a restituire una patina old-school, non è precisissima; la voce, in particolare, tende a risultare a volte un po' distante dell'orecchio. Altro piccolo problema "vocale": come già detto Schlinz è, tecnicamente, un ottimo singer, dotato inoltre di uno spessore interpretativo discreto; purtroppo sul lungo periodo la sua voce rischia di venire a noia, essendo impegnata costantemente in furiosi passaggi al limite. Impossibile a questo punto non segnalare come highlight la ballad Nothing Without You, valorizzata proprio da uno Schlinz al di fuori del suo territorio abituale e da un'interpretazione chitarristica alquanto partecipe di Rick Craig. Peccato solo per la batteria "invadente" in un paio di frangenti. In ogni caso uno dei pezzi più interessanti dell'album, anche grazie a un mood addirittura settantiano. Da segnalare pure l'opener "trendsetter" Dark Valentine, accattivante sia per l'intensa performance fornita dagli Ichabod Krane, sia per il ritornello fin troppo debitore di Stained Class dei Judas Priest, sia per la partecipe immersione nelle tematiche storiche del power americano. Urge, nondimeno, sottolineare un altro piccolo limite di Day of Reckoning: la velocità media del disco è più o meno sempre la stessa (quella dell'opener); si va veloce ma non velocissimo. Gli episodi più rapidi, come Final Warning, risultano dunque graditi per spezzare la "routine" del mid-fast tempo. Per quanto concerne le tematiche, la discesa negli stereotipi classici del genere, se fatta con consapevolezza e sincera partecipazione (e questo è il caso degli Ichabod Krane), può risultare inoffensiva o addirittura apprezzabile. Da ogni nota di Day of Reckoning si percepisce come i Krane siano genuinamente e intensamente metallari fino al midollo. È la band stessa a rimarcarlo con fierezza:
Il metal classico, se suonato con freschezza e spontaneità, ha sempre diritto di esistere, e questo non cambierà in futuro.
Impossibile non sottoscrivere.
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2
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Al limite puoi ricordargli Sleepy Hollow.. |
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Non li ho mai ascoltati ma presto cercherò qualcosa....però voglio dire, ma trovare un nome più adatto ad essere pronunciato? Quando parli con una persona e gli nomini questi qua?? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dark Valentine 2. Hypnotized 3. Unwanted 4. Final Warning 5. Fallen Angel 6. Evil in You 7. Nothing Without You 8. Struggle Within 9. Immortal 10. Nostradamus
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Line Up
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Jeff Schlinz (Voce) Rick Craig (Chitarra) George Neal (Basso) Tom Wassman (Batteria)
Musicisti Ospiti: Justin Chancellor (Basso nella traccia 6)
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RECENSIONI |
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