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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Black Propaganda - Psychological Subjection
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( 1508 letture )
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Nell'ambito del metal estremo italico il livello raggiunto è decisamente alto, sia sotto l'aspetto tecnico che quello compositivo e sono numerose le band che raccolgono consensi anche fuori dai confini nostrani. Questo breve preambolo per introdurre il secondo disco dei piemontesi Black Propaganda dal titolo Psychological Subjection, successore del già apprezzato Black Propaganda uscito un paio di anni fa sempre sotto l'etichetta Nadir Music; fautori di un thrash/death senza mezze misure, con una solida struttura compositiva, i quattro musicisti sfornano un album solido, tecnico e di non facile assimilazione se non dopo diversi ascolti.
Dopo un breve intro è Acid Rain ad aprire le danze, devastante sin dalle prime note, un pugno in piena faccia; la chitarra di Ian Binetti che esplode in un riff velocissimo e la sezione ritmica a sostenere l'impatto, Jacopo Battuello alla voce vomita rabbia pura, l'impatto è violentissimo ma il break centrale ci catapulta in una dimensione atroce, sofferta, ricca di pathos arrivando al solo quasi malinconico e molto ben strutturato. Un inizio decisamente ad alti livelli, i Black Propaganda sanno miscelare thrash e death senza snaturarli dalla loro essenza estrema e, in alcuni brevi momenti, addirittura riescono a ricreare delle lugubri atmosfere black metal; ottima tecnica al servizio dell'imponente lavoro di riffing da parte di Jan, corposo e ben distribuito. I brani si susseguono viaggiando sempre ad alta velocità, con break intensi come in Lose Your Balance, che dopo la partenza al fulmicotone, regge le redini di un cavallo lanciato in una folle corsa; il rallentamento del brano è ben congeniato, il lavoro della chitarra ritmica si esprime ad ottimi livelli mentre il cantato cadenza perfettamente la violenza espressa dalla band. L'influenza principale senza dubbio sono gli Slayer, per lo meno in alcune parti compositive molto simili, ma non per questo prive di personalità; anche la voce di Jacopo spesso accostabile a quella rabbiosa di Phil Anselmo da la sensazione positiva di non essere una copia o un tributo, piuttosto una ispirazione dalla quale svolgere il proprio compito nella maniera più personale possibile. I Black Propaganda hanno dalla loro un'ottima tecnica individuale, unita ad un'attitudine musicale decisamente aggressiva che li portano a ''sporcare'' il loro sound con un technical death unito a passaggi thrash, come accade in GMO Planet, blast beat con la sei corde di Jan che si destreggia in un riffing ben equilibrato tra death e thrash, che poi è ciò che i Black Propaganda propongono. I brani sono tutti di media durata, tranne gli ultimi due, Silence of the Mind e System Down. Il primo supera i sette minuti, l'introduzione arpeggiata è il preludio ad un attacco frontale da parte della band, che macinando ritmiche e passaggi ad alta velocità portano all'ormai classico rallentamento, creando sempre la giusta atmosfera e dove sicuramente si possono apprezzare al meglio le doti balistiche di Jan alla chitarra, forse il brano risulta un po' troppo lungo ma, come infatti accade, c'è sempre un passaggio o una parte del cantato che eludono la possibile ripetitività per continuare a tessere trame davvero efficaci. Il seguente ed ultimo brano, forse è quello più ''debole'' del platter, netto è l'accostamento agli Slayer, infatti inizia con la batteria che in doppia cassa e rullate ad accentuare le battute entra in fader nel brano; troppo simile a Hell Awaits anche nel riff e infatti la canzone non decolla, rimane ferma su se stessa senza una vera evoluzione, richiudendosi a riccio in dissolvenza esattamente da dove era partita.
In conclusione, Psychological Subjection è un disco che trasuda rabbia e aggressività, ben suonato e con alcune parti davvero buone; tutti e quattro i musicisti sanno il fatto loro, cattivi e veloci senza mai perdere il controllo, ottimo il lavoro di chitarra proposto da Ian Binetti sostenuto dalla precisione della sezione ritmica composta da Eric Di Donato alla batteria e Marco Volpicelli al basso. La voce di Jacopo Battuello è corposa e incazzata, anche se a volte viene un po' troppo in mente il cantato rabbioso dei Pantera, ma come ho già detto, questo dovrebbe essere un punto di partenza per cercare di personalizzare di più la parte vocale. Consigliata agli amanti sia del death che del thrash, quella proposta dai Black Propaganda è una buona miscela e, decisamente, un passo avanti rispetto al loro debutto.
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5
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Un grazie a Luca Maccario per l'ascolto e la competenza nello scrivere! |
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4
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Bella recensione per un decisamente bel disco. Da sentire dal vivo: spaccano anche sul palco! |
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3
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Ringrazio la grande professionalità del recensore! |
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1
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Concordo con la recensione, passo in avanti rispetto al già buon debutto e ascolto obbligato per i fan del Thrash più feroce e incazzato, bel ritorno e voto giusto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Awaken 2. Acid Rain 3. God Rape the Queen 4. Lose Your Balance 5. Oversize Load 6. GMO Planet 7. Hand of God 8. Silence of the Mind 9. System Down
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Line Up
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Jacopo Battuello (Voce) Ian Binetti (Chitarra) Marco Volpicelli (Basso) Eric Di Donato (Batteria)
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