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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Principality of Hell - Fire & Brimstone
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( 1145 letture )
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I Principality of Hell si formano nel 2013 in Grecia, proponendo un misto di black e thrash metal che ricorda per certi versi lo stile degli inglesi Venom, tanto per intenderci. Il gruppo si compone di tre membri: George “The Magus” Zacharopoulos alla voce e al basso, Bill “El” Zobolas alla chitarra e Maelstrom (un adeguato nome d’arte) alla batteria, tutti nomi con alle spalle una lunga esperienza nelle fila di formazioni più o meno blasonate. Il cantante ha infatti fatto parte di varie band nel decennio degli anni Novanta, tra cui spicca il nome dei Rotting Christ, coi quali ha pubblicato gli album Thy Mighty Contract e Non Serviam, suonando le tastiere oltre che partecipando alle voci; attualmente è membro attivo anche dei Necromantia e dei Thou Art Lord. Il chitarrista è invece conosciuto per la sua collaborazione con Nergal ed è impegnato allo stesso tempo coi Soulskinner e i Thou Art Lord. Per ultimo, il batterista è uno di quei musicisti che non sta mai con le mani in mano, e può infatti vantare una lista considerevole di band passate e presenti, tra le quali citiamo Dodsferd, Nadiwrath, Ravencult e -ovviamente- gli immancabili Thou Art Lord (gruppo formatosi nel 1993 ma che vede insieme Zacharopoulos, Zobolas e Maelstrom solo dal 2012) che come abbiamo visto accomunano tutti e tre i componenti della band presa oggi in esame. Per cominciare, va detto che lo stile dei Principality of Hell è chiaro e ben definito, e possiamo già ipotizzare di avere a che fare con una di quelle band nate più per soddisfare una passione musicale comune che per realizzare qualcosa di importante o rilevante dal punto di vista commerciale. A dispetto di queste premesse non troppo entusiasmanti, va comunque detto che il disco scorre senza grandi intoppi e riesce ad incidere più del previsto.
Durante l’ascolto ci si accorge presto che sarà arduo individuare in questi dieci pezzi quelli capaci di elevarsi in maniera rilevante sugli altri, poiché l’andamento dell’album è assolutamente omogeneo e non presenta praticamente alcun momento di maggior interesse, attestando così il livello qualitativo su standard discreti ma non eccezionali. Il comparto riff punta tutto sulla velocità d’esecuzione e sul suono volutamente tagliente e “grezzo” (che appare comunque ben lavorato in studio) della singola chitarra, che non disdegna qualche assolo qua e là per spezzare in parte l’atmosfera greve del disco. La voce, tombale e cattiva al punto giusto, senza mai strafare è convincente nel suo insieme, ma non lascia certo il segno. La sezione ritmica si dimostra affidabile, ma rimane un po’ troppo sullo sfondo, non riesce granché ad emergere, questo anche per via della proposta musicale che non concede troppo spazio all’inventiva, ma si limita più che altro a rispettare i canoni di genere. Volendo trovare delle differenze tra i singoli pezzi, pur lievi, possiamo notare come i primi quattro brani scorrano via nel migliore dei modi risultando molto buoni sotto tutti gli aspetti, mentre Leviathan fa avvertire un leggerissimo calo di tensione e d’ispirazione, solo in parte recuperata nella seguente The Witches’ Coven. Altro grande estratto è Hellfire Legions, che riprende il veloce ed efficace andamento iniziale, mentre le canzoni conclusive nulla aggiungono al computo totale e lasciano abbastanza a desiderare dal punto di vista della qualità compositiva. Si segnala la presenza della cover di Strike of the Beast degli Exodus, resa in maniera piuttosto simile all’originale e per questo motivo poco interessante nell’economia dell’album.
Fire & Brimstone è un disco che potremmo definire “classico” sotto molti aspetti, primo fra tutti per il sound volutamente e chiaramente debitore dei più importanti nomi della scena black/thrash mondiale, non solo i già citati Venom, ma anche Celtic Frost e Bathory. In secondo luogo, i Principality of Hell sono una band senza troppe pretese, da cui non ci si può certo aspettare lo spunto originale o l’apertura verso stili differenti. Conseguentemente quest’album va giudicato entro certi limiti e ascoltato con le dovute premesse. Consigliati sì, ma solo a chi apprezza i nomi sopracitati, gli altri possono anche passare oltre.
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Sono un amante del genere ed ho gradito molto l'ascolto di questo album. Ottimo suono, bella voce e velocità spesso elevate. Non da strapparsi i capelli ma più che discreto. In effetti 'Strike of the beast' potevano coverizzarla in stile più 'black', avrebbe avuto più senso. 75 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Fire & Brimstone 2. Codex Inferno 3. The Bleeding Nun 4. We Ride at Night 5. Leviathan 6. The Witches’ Coven 7. Hellfire Legions 8. The 9th Seal 9. The Hand of the Hangman 10. Strike of the Beast
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Line Up
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George “The Magus” Zacharopoulos (Voce, Basso) Bill “El” Zobolas (Chitarra) Maelstrom (Batteria)
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RECENSIONI |
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