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Blue Oyster Cult - Imaginos
( 7387 letture )
Un bambino di nome Imaginos nasce negli Stati Uniti del 1804 e attira l'attenzione di un cerchio di sette esseri alieni, chiamati Les Invisibles, i quali, "modificandolo" e dotandolo di particolari abilità, ne fanno uno strumento per sviare la Storia secondo i loro fini. Già in passato ciò è avvenuto, pilotando il sorgere della potenza dell'Inghilterra contro la Spagna. Estremamente longevo, sensitivo e capace di mutare identità, ma ancora inconsapevole della sua missione, nel 1829 il ragazzo incorre in un naufragio vicino alla costa messicana, venendo salvato dai servi degli alieni, dediti al Culto dell'Ostrica Blu. Dopo essere stato messo al corrente dei piani degli Invisibles ed aver accettato consapevolmente di farne parte, Imaginos rinasce come Desdinova, "Luce Eterna", e nel corso del successivo secolo si intromette nella politica europea, influenzando capi di stato e masse in modo da facilitare l'avvento di nuove tecnologie e delle conseguenti Guerre Mondiali che spianeranno la strada alla dominazione aliena.

Che sarebbe successo se questa storia, nata dalla folle mente di Sandy Pearlman, fosse stata messa in musica nei primi anni '70 da un gruppo di elevatissima caratura come i Blue Öyster Cult? Probabilmente sarebbe esplosa come una bomba, un progetto folle e visionario che avrebbe influenzato moltissimi. Tuttavia questa resterà per sempre una congettura, poiché oggi parliamo di un disco pubblicato con sedici anni di ritardo, che rappresenta forse un sesto dell'opera totale e non ha mai ricevuto il rispetto e le lodi dovute.
Ecco a voi Imaginos, l'album più maltrattato della Storia.

Le poesie fantascientifiche scritte da Sandy Pearlman, manager, guru e ispirazione dei Blue Öyster Cult nel corso degli anni '70, dalle quali sarebbe dovuto scaturire l'originario Imaginos, bocciato dalle case discografiche (di cui è leggendaria la prudenza ma anche la stupidità), furono la miniera astrale da cui la band trasse i suoi migliori testi, creando un filo rosso ed una propria "mitologia" ermetica e inquietante nel corso della trilogia d'esordio (la cosiddetta "black-&-white trilogy", per via delle copertine monocromatiche), culminata nel capolavoro assoluto Secret Treaties del 1974.
Negli anni successivi tuttavia, in seguito al successo della hit Don't Fear the Reaper e al calo dell'ispirazione, le visionarie fantasie di Pearlman furono abbandonate senza esitazioni. In seguito alla rottura con la band nel 1981, il batterista Albert Bouchard, in accordo con Pearlman, scrivendo nuova musica e riarrangiando vecchie canzoni dei BÖC, pensò di ridare vita all'antico sogno di una trilogia di doppi album incentrata sul concept complottista di cui sopra. Tuttavia, nuovamente, il progetto sembrò eccessivamente ambizioso per la Columbia Records che lo rifiutò alla presentazione dei demo nel 1984, bocciando in blocco le linee vocali di Bouchard. Altri due anni passarono in mancanza di fondi, finché lo stesso Pearlman pensò di riproporre l'album alla Columbia sotto il monicker Blue Öyster Cult. Essendosi la band praticamente sciolta per le pessime vendite degli ultimi anni, Roeser, Bloom, Joe Bouchard e Lanier furono molto lieti di salire sul carro. Ad essi si aggiunse una pletora di ospiti e session-men, che spesso barattavano la loro presenza con registrazioni, come ad esempio Joe Satriani, che poté così registrare Surfing With the Alien, e Marc Biedermann dei Blind Illusion.
Sfortunatamente, ben poco ha in comune il progetto originario con l'effettivo risultato: avendo dimezzato il minutaggio e accantonato l'ipotesi dei due seguiti, le nove tracce finali furono rimescolate dalla Columbia per presunte "sinergie tra le canzoni" rendendo impossibile seguire il già complesso sviluppo del concept. Incomprensibile, "retró" e monco com'era, Imaginos non fu particolarmente apprezzato e nessun successo commerciale gli arrise, nonostante l'elevatissima qualità compositiva. Era il 1988, e troppe cose erano cambiate.

Cerchiamo ora di ricostruire, un mattone alla volta, l'orgoglio ferito di questo progetto: seguendo l'ordine del concept, la pseudo-opener è Les Invisibles, in cui avviene la presentazione degli alieni e che tuttavia resta uno dei pezzi più deboli, coperta da una patina molto eighties e poco movimentata; segue Imaginos, la nascita del protagonista, una canzone dal sapore allegro, totalmente in stile BÖC per cori di seconde voci e forza trascinante; Del Rio's Song è l'altro pezzo sottotono del disco, certamente divertente e "giocosa" (sebbene parli del naufragio di Imaginos in Messico) ma statica e ripetitiva. La stanghetta della qualità inizia davvero ad alzarsi con due pezzi forti, riarrangiamenti dall'esito molto diverso di canzoni già sentite: Blue Öyster Cult, pseudonimo della celebre Subhuman del 1974, è irriconoscibile. Solo il testo dell'originale, che narra del salvataggio di Imaginos da parte dei servi degli alieni, è stato infatti mantenuto, con l'aggiunta del coro di "Blue Öyster Cult" nel ritornello e nel finale. La qualità è però, a parere di chi scrive, invariata, e sarebbe molto difficile scegliere tra le due versioni. Diverso è il caso della celeberrima Astronomy, il che prova come certi picchi di ispirazione siano intoccabili e ci si perda a cambiare anche solo una nota: la nuova versione, la cui melodia non è stata cambiata ma solo modificata leggermente, è cantata da "Buck Dharma" Roeser in un'ottima interpretazione, che però non riesce ad eguagliare l'originale capolavoro, apoteosi della rinascita di Imaginos come Desdinova, "Eternal Light". Egli è ormai conscio della sua missione, come ben evidenziato in I Am the One You Warned Me of, composizione rocciosa, con riff possenti e una struttura più seria delle canzoni iniziali, in cui la prestazione vocale di Jon Rogers, dal timbro molto simile a quello di Eric Bloom, è particolarmente efficace.
Il vero capolavoro del disco è però la potentissima e terrificante In the Presence of Another World: la band perde del tutto la sua attitudine giocosa e scanzonata (molto ingannevole, dato che riusciva a permanere persino con testi come Harvester of Eyes), Eric Bloom dà il meglio di sé e presenta la potenza degli Invisibles con trasparenza e una forza spaventosa, fino a lasciare l'ascoltatore inebetito ripetere nella propria testa l'interminabile sequenza di "Your master is a monster… your master is a monster!" . Si viene a sapere qui di uno specchio di ossidiana che funge da intermediario tra gli alieni e la Terra, che Imaginos-Desdinova recupererà e sfrutterà abilmente nella conclusione dell'opera. The Investiture… vede alla voce il graffiante e molto espressivo Joey Cerisano, in una parentesi narrativa incentrata sullo sviluppo di nuove tecnologie e droghe, come la "World Without End", assimilata da molti inconsapevolmente controllati da Imaginos. La canzone è simile in struttura alla precedente e quasi ne raggiunge la forza, con il coro finale che intona "world without end" ad libitum come fosse una folla in preghiera. È qui presente anche un breve solo di Satriani.
La canzone conclusiva, Magna of Illusion, recupera un po' di quell'attitudine giocosa classica dei Blue Öyster Cult ma senza eccedere e restando a livelli musicalmente molto elevati. Nel 1892 Imaginos trova e trasporta lo specchio in Europa, lasciando che esso avveleni lentamente le menti dei potenti per ventidue anni (fate voi i calcoli), quando scatterà il primo tassello del piano degli Invisibles.

Al termine di questa lunghissima presentazione resta poco da dire: la storia travagliata della creazione di questo disco è forse più complessa ancora del suo concept, e nella furia di dire tutto si rischia di dimenticare la meravigliosa musica che lo costituisce. Le uniche pecche riscontrabili nel disco sono una produzione davvero non all'altezza e la mancanza (immotivata, visto che ne è stato il principale promotore!) del feeling batteristico lievemente jazzato di Albert Bouchard, un marchio di fabbrica della band.
Reputo personalmente Imaginos uno dei massimi capolavori dei Blue Öyster Cult insieme alla trilogia d'esordio, e se questo traguardo lo raggiunge un album così mutilato, disordinato e travagliato, non smetterò mai di chiedermi:

…E se fosse andata diversamente?



VOTO RECENSORE
88
VOTO LETTORI
94.56 su 32 voti [ VOTA]
Philosopher3185
Martedì 13 Febbraio 2024, 0.14.40
24
Se devo sincero,mi piace molto di piu\' un album come questo rispetto agli album precedenti,ottimi ma di orientamento troppo Aor;questo e\' proprio un album metal,sia nelle canzoni che nei suoni (davvero un ottima produzione).Era il disco che ci voleva...insieme a Dehumanizer dei Sabbath,uno degli album metal piu\' bistratti della storia
Fabio
Mercoledì 9 Novembre 2022, 13.56.29
23
Disco bellissimo, se vi piace questo suono, e ho detto suono non songwriting, recuperate anche il fantastico 'Cut' dei Golden Earring: twilight zone non è meno avventurosa di Astronomy
Max1
Martedì 25 Ottobre 2022, 10.11.26
22
Me lo sto riascoltando or ora !! Stupendo!
Aceshigh
Venerdì 30 Aprile 2021, 13.56.16
21
Gran bell’album. Dei B.O.C. ce ne sono altri, sia dei ‘70 che degli ‘80, che preferisco sicuramente di più, ma anche questo contiene dei pezzi stupendi. Magari non la nuova versione di Astronomy che, personalmente, non ho mai digerito del tutto. Per me è un 85.
Philosopher3185
Giovedì 29 Aprile 2021, 14.31.51
20
Ottimo album.Si sentono molto le influenze dei black sabbath e dei pink floyd.
max
Mercoledì 30 Settembre 2020, 21.02.38
19
Sono un felice possessore del vinile, comprato all'epoca, consigliato da una recensione della rivista AUDIO REVIEW. Conoscevo già bene il gruppo e il primo ascolto mi lasciò un pò perplesso, soprattutto alcune canzoni come THE SIEGE AND....Ma al quarto ascolto il miracolo, proprio con la canzone appena citata. Fu come andare in trance ed entrare "inconsapevolmente sotto il controllo di imaginos"... A parte l'ironia della citazione, l'effetto che ancora mi fa la parte finale è proprio quella di un viaggio mentale (senza usare niente ) Notevoli i testi e anche il resto delle canzoni, soprattutto per le chitarre.
Steelminded
Martedì 7 Agosto 2018, 23.31.49
18
Sì che non mi piace l'ho detto, oltre a Secret Treaties e Tyranny and Mutation anche Fire of Unknown Origin è molto bello secondo me che forse, per epoca e sonorità è più vicino a questo che ai primi due che ho citato!
nonchalance
Martedì 7 Agosto 2018, 20.04.36
17
È quello che ascolto più spesso..e, insieme a primi tre, lo ritengo tra i migliori! Pur essendo affezionato a "Tyranny and Mutation", anch'io considero il terzo il loro vero capolavoro.
The Reaper
Martedì 7 Agosto 2018, 19.52.52
16
Difficile, difficilissimo giudicare questo album. Non è Heavy non è Doom non è Prog non credo sia nemmeno Hard anche se gran parte della loro produzione lo è. Per spiegarlo ed apprezzarlo bisognerebbe ascoltare tutti gli altri, con le versioni originali di Subhuman ed Astronomy, leggere i testi etc etc. Capisco che disorienti ma per un fan dei BOC è un capolavoro. Un gradino sotto Secret Treaties però.
Steelminded
Martedì 13 Febbraio 2018, 23.38.38
15
A me non piace affatto... non capisco giudizi così entusiastici. Dei BOC consiglio spassionatamente solo Secret Traties e Tyranny and Mutations
Mic
Martedì 13 Febbraio 2018, 19.13.30
14
Preso da poco. In base all'opinione generale avevo grandi aspettative ma non mi ha colpito molto. Ho intenzione di riascoltarlo per bene leggendo anche i testi
Lele
Giovedì 1 Settembre 2016, 9.26.59
13
…E se fosse andata diversamente? Forse non sarebbe così bello!!!
Mek
Mercoledì 5 Novembre 2014, 23.18.35
12
Imprescindibile, questo disco ha segnato la mia adolescenza. Amo tutto dei BOC, anche il bistrattato Club Ninja, quindi non faccio testo, ma per me questo disco è un 99.
Danimanzo
Giovedì 25 Settembre 2014, 15.16.22
11
Questo è un disco pazzesco ! Alla pari di "Headless Cross" dei Black Sabbath, introvabile ( fino a poco tempo fa ) e con dei suoni e qualità di scrittura altissimi. Lo comprai in un negozio di dischi (sic) in Amsterdam tanti anni fa. Da allora, lo custodisco gelosamente. Voto. 95
krok
Mercoledì 24 Settembre 2014, 8.39.25
10
Disco bellissimo e complicato,secondo me l'unica vera pecca è proprio la presenza di troppi session man...la recensione è davvero bella e ben fatta,complimenti!
marmar
Domenica 21 Settembre 2014, 22.24.08
9
E' stato un disco (vinile) di culto per anni, semplicemente introvabile (ne aveva una copia in vinile un mio caro amico), non è da molto tempo che finalmente l'ho reperito import. Che dire della musica? Bella, bellissima, suggestiva, ma potrebbe essere stata stupenda, purtroppo manca un po' di coesione, si sente che è più un progetto di A. Bouchard che un vero disco dei B.O.C., ma ha già ben spiegato il tutto Luca; io comunque mi accontento. Segnalo un bellissimo articolo sui B.O.C. su Classix n. 4 (se non ricordo male), che rende il giusto merito a questa magistrale band e a questo (capo)lavoro. Mi associo, peccato non sia andata diversamente...
Hellion
Domenica 21 Settembre 2014, 9.49.58
8
Discone!!!
Sandro70
Sabato 20 Settembre 2014, 22.09.47
7
Disco che ho comperato appena uscito ma che,non so perchè, mi deluse. E' rimasto impolverato per 20 anni finchè mi è ricapitato tra le mani e riascolatandolo mi sono convinto di quanto mi sbagliassi ( errori di gioventù ). Non hai livelli dei dischi settantiani ma comunque ottimo. Voto 85.
Masterburner
Sabato 20 Settembre 2014, 21.09.17
6
Amatissimi BOC, non è il loro disco da me preferito, soprattutto per la produzione ottantina, ma siamo comunque in viaggio con loro nei loro mondi psichici.
Delirious Nomad
Sabato 20 Settembre 2014, 20.43.22
5
@LORIN: credimi, il voto è molto simbolico ... se, cedendo alla passione per questa musica, dessi un voto ancora più alto, cosa mi rimarrebbe per giudicare album ancora migliori? E soprattutti, cosa avrei dato all'opera completa? Ho riflettuto anche su questo prima di decidermi, e mi è sembrato equo . Ma come in molti altri casi, le emozioni che elargisce la musica non sono racchiudibili in numerini.
LORIN
Sabato 20 Settembre 2014, 18.34.47
4
Album stupendo, band a dir poco geniale.E' un disco immancabile in "tutte le storie della musica". Forse il voto però.....dischi di questo livello qualsiasi voto è sempre troppo poco.
ok
Sabato 20 Settembre 2014, 12.50.52
3
ufff che album magnifico
Alcor81
Sabato 20 Settembre 2014, 11.22.29
2
Non è il loro stile d'origine, ma è un capolavoro! 90/100
CYNIC
Sabato 20 Settembre 2014, 11.13.44
1
"Imaginos" dei LEGGENDARI Blue Öyster Cult è un Masterpiece dall' inizio alla fine, niente filler, tutte bellissime! Hard Rock di classe Voto: 99/100
INFORMAZIONI
1988
Columbia/Sony
Hard Rock
Tracklist
1. I Am the One You Warned Me of
2. Les Invisibles
3. In the Presence of Another World
4. Del Rio's Song
5. The Siege and Investiture of Baron Von Frankenstein's Castle at Weisseria
6. Astronomy
7. Magna of Illusion
8. Blue Öyster Cult
9. Imaginos
Line Up
Eric Bloom (Voce nelle tracce 1, 3, 4)
Donald 'Buck Dharma' Roeser (Chitarra, Voce nelle tracce 2, 6, 7, 8)
Albert Bouchard (Chitarra, Percussioni, Voce nella traccia 8, Cori)
Allen Lanier (Tastiere)
Joe Bouchard (Tastiere, Cori)

Musicisti Ospiti:
Joey Cerisano (Voce nella traccia 5)
Jon Rogers (Voce nelle tracce 1 e 9)
Marc Biedermann (Chitarra solista nella traccia 1)
Kevin Carlson (Chitarra)
Robby Krieger (Chitarra solista nelle tracce 7 e 8)
Tommy Morrongiello (Chitarra)
Aldo Nova (Chitarra)
Jack Rigg (Chitarra)
Joe Satriani (Chitarra solista nella traccia 5)
Tommy Morrongiello (Chitarra)
Jack Rigg (Chitarra)
Phil Grande (Chitarra)
Daniel Levitin (Chitarra, Cori)
Tommy Zvoncheck (Tastiere)
Jack Secret (Voce aggiuntiva)
Shocking U (Cori nelle tracce 3 e 9)
Kenny Aaronson (Basso)
Tommy Price (Batteria)
 
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