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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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( 1569 letture )
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Due decadi fa il demo Musta seremonia (dal runtime comunque notevole, oltre la mezz'ora) fu effige di uno fra gli epitomi maggiormente rappresentativi di quel nascente movimento death annacquato da angoscianti cappe doom metal, del quale Cianide, Mythic, Winter o Disembowelment (con loro si arrivò a coniare il termine ‘brutal doom’) si ersero ad oscuri e principali cantori. I blast beat, variegati giri e scale di chitarra, nonché improvvise esplosioni di bpm si stagliavano come maggiori differenze stilistiche rispetto al più metafisico funeral doom dei pionieri Thergothon, dai quali, quindi, il primo sigillo discografico dei finlandesi Rippikoulu (nati controintuitivamente come band punk) si allontanava coerentemente alle sperimentazioni musicali della suddetta corrente artistica, mentre rimanevano affini al doom metal le pesanti e sulfuree atmosfere, in linea di massima gli eterei synth, produzioni scarne ed un comune sbilanciamento nel missaggio a favore della voce, a discapito di tutta la restante strumentazione. Ma malgrado tutto, durante la notte di capodanno del 1995 le ambizioni del gruppo morirono assieme ai buoni propositi dell'anno precedente. Il mastermind Marko Henriksson, a causa di ragioni a noi ignote, lasciò per sempre la nostra malconcia realtà terrena, così inducendo dapprima la band ad una interruzione forzata, e poi a vani tentativi di riassestamento della line-up. Alla fine, come tutto nacque d'impulso, tutto morì rapidamente. O almeno così sembrava.
A distanza di ventuno anni, infatti, dalla terra dei mille laghi i Rippikoulu risorgono dalle ceneri con il loro primo EP dal titolo Ulvaja, tre tracce ed un runtime modico, sotto i venti minuti. Lo stesso titolo dell'EP è echeggiato dalla voce femminile di Elina durante l'attacco della prima traccia Jää hyvästi kaunis kesä, subito inghiottita dal subumano urlo di Anssi e dai ronzii di flanger ed infiniti delay alla chitarra di Olli. Salta subito all'orecchio come la produzione sia nettamente migliorata rispetto a venti anni fa, ed eppure come il pattern di scrittura della musica da parte del gruppo sia rimasto piuttosto invariato, evitando comunque, val bene la pena notarlo, una stantia ed anacronistica replica dei propri esordi. Il growl monocorde di Anssi si assesta sulla superficie armonica creata dai sintetizzatori, e sono proprio questi due strumenti a guidare l'intera composizione, mantenendo fede a quella sproporzione di volumi e di spessore sonoro tipica del gruppo sopra accennata. Le chitarre, settate da qualche parte fra questo primo strato sonoro e la più lontana batteria, suonata abbastanza minimale, scandiscono i tempi forti delle battute, senza qualsivoglia aspettativa di particolare riconoscimento tecnico (a parziale eccezione della seconda Loputon, dove generosi tremolo-picking fanno comunque capolino). Il basso è difficilmente pervenuto, come da pronostico, del resto. Le tracce di Ulvaja sono arricchite anche da code di tastiere, come nel tema principale della title-track o nel momento di chiusura della prima traccia Jää hyvästi kaunis kesä, dopo l'esplosione del climax emotivo e strumentale finale, da sottofondi sussurrati o enfatici, di stampo simil-gregoriano, o da corni che emergono e spariscono fra i vari strati sonori dell'opera, a testimonianza di una comunque forte, ricercata e piacevole componente ondivaga dell'EP.
Insomma, i Rippikoulu sono tornati. Senza inventare nulla, ma suonando eccome con cognizione di causa, e abbandonando molto delle loro prime radici death a favore di più distese cappe d'oscurità doom. Skepticism, qualcosa dei primi Bethlehem, nonché i connazionali Yearning, Colosseum e Shape of Despair tra le più intuitive influenze. Tutto ciò considerato, i Rippikoulu regalano agli amanti delle più sconfortanti sensazioni umane un piccolo gioiellino dai grigi ed opachi colori doom (archetipo tangibile ne è la plumbea copertina), il quale potrà far ben sperare in attesa del primo, vero full-length della band. La migliore del lotto è Jää hyvästi kaunis kesä.
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5
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a me è piaciuto molto, soprattutto per le "atmosfere" che andavano sul dark e gotico e tante cose belle |
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4
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oook grazie mille, ascolterò sto ep e vedremo come lo trovo. |
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3
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È uscito il 13 giugno digipack e vinile colica! c'è il topic sul forum! |
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2
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o io manco sapevo che si fossero riuniti, ma sto ep in che formati è uscito? in caso ascolterò un po' sto nuovo lavoro. |
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1
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Un grandissimo ritorno. "Ulvaja" è un buon EP, sia per atmosfera che per pesantezza ritmica. Non ho una traccia preferita, mi è piaciuto tutto e spero nell'uscita di un full. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Jää hyvästi kaunis kesä 2. Loputon 3. Ulvaja
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Line Up
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Anssi Kartela (Voce) Elina Vocals (Seconda voce) Olli V. (Chitarre) Janne Ruohonen (Basso) Mikko Ruohonen (Batteria)
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RECENSIONI |
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