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Shaytan - Hardship Wastelands
( 903 letture )
Hardship Wastelands è il secondo EP autoprodotto degli Shaytan, band nostrana dedita ad un mix di hard rock ed heavy metal ottantiano con spunti di musica elettronica e psichedelica, come per stessa definizione della band. Il lavoro dei Nostri parte penalizzato da una qualità di registrazione e mixaggio al di sotto degli standard attuali, giustificati in parte dai costi di produzione dell’album con tutti i crismi, ma, come ci è capitato più volte di ribadire, attualmente esistono possibilità di mixaggio e mastering con ottimi rapporti di qualità e prezzo. Purtroppo l’impatto sonoro è importante, per quanto ovviamente non il requisito fondamentale, che spetta invece all’esecuzione ed ancora di più alla qualità delle composizioni. L’EP in questione ha un sound diretto, probabilmente con poche o nessuna manipolazione in fase di post produzione, e risulta molto sanguigno, dando una sensazione da live, con tutti i pro ed i contro del caso.

Falling Universe si apre con un riff di chitarra dalle armonizzazioni in stile Iron Maiden e ritmi piuttosto sostenuti, su cui troviamo protagonista la voce di Maria Catena D’Urzo, che si muove su un registro medio basso, ricordando con le dovute proporzioni il timbro di Amy Lee degli Evanescence. Purtroppo qualche errore di intonazione è riscontrabile, ma tutto sommato il brano funziona, anche se un ritornello più incisivo e curato, soprattutto dal punto di vista melodico, avrebbe reso il brano più incisivo. One of Us è più lenta ed intima, specialmente nelle strofe; dal punto di vista musicale troviamo diverse variazioni di mood e stacchi di chitarre distorte e parti arpeggiate. L’esecuzione vocale presenta purtroppo ancora degli errori di intonazione ed i vari vocalizzi non fanno altro che accentuare queste imprecisioni. Santa Muerte ha un riff di chitarra ed un incedere a metà strada tra il doom e lo stoner, ricordando Black Sabbath, Kyuss e Black Label Society, la sezione ritmica è compatta e si si rivela l’episodio meglio riuscito insieme alla successiva A Farewell to the Rain in cui, grazie alle atmosfere più tranquille, la voce di Maria riesce a sposarsi meglio con il tappeto musicale. Con Rotten Roses si alza di nuovo il ritmo, ma il brano non decolla, complice un riffing un po’ banale e delle melodie che faticano a colpire l’ascoltatore. Waking Down Below ha un incedere più trascinante, legato al metal ed all’hard rock più classico e stradaiolo, con rallentamenti nel coro e stop che funzionano ma sono purtroppo penalizzati da una registrazione e produzione che, come già detto, sacrificano spesso le buone intenzioni dei Nostri. Desert Wanderer chiude il disco, ancora con riffing heavy e cavalcate sulla scia di Black Sabbath ed Iron Maiden, per rallentare nel ritornello e nelle parti soliste di chitarra.

Hardship Wastelands è un lavoro in cui emerge la voglia di fare musica degli Shaytan e tutta la buona volontà dei Nostri, ma è fortemente penalizzato da diverse lacune: la registrazione e il mixaggio, che resi in maniera diversa avrebbero valorizzato molto di più il lavoro, la voce di Maria che si mantiene costantemente su un registro vocale basso, inusuale al genere, una scelta rispettabilissima che potrebbe talora risultare vincente, ma necessita di molto esercizio per evitare errori di intonazione ed esecuzione purtroppo presenti e non giustificabili, come lo sono quelli della chitarra solista, spesso protagonista di assoli con note fuori tonalità, bending calanti e vibrati poco o per nulla presenti; a ciò si aggiunge un songwriting ancora acerbo e poco incisivo. Tutti i problemi citati sono facilmente risolvibili, ma necessitano del giusto e mirato esercizio. Perciò il consiglio che ci sentiamo di dare è quello ovviamente di lavorare sodo per colmare le lacune, perché purtroppo il mercato odierno è agguerritissimo ed alcuni difetti non sono perdonabili.



VOTO RECENSORE
50
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2014
Autoprodotto
Heavy
Tracklist
1. Falling Universe
2. One of Us
3. Santa Muerte
4. A Farewell to the Rain
5. Rotten Roses
6. Waking Down Below
7. Desert Wanderer
Line Up
Maria Catena D’Urzo (Voce)
Paolo Saviano (Chitarra)
Simone Mancini (Chitarra)
Luca Riccardelli (Basso, Cori)
Gabriele Treglia (Batteria, Cori)
 
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