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24/04/24
KARMA
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)
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Troldhaugen - Obzkure Anekdotez for Maniakal Massez
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( 1071 letture )
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L'insieme di folli musicisti australiani denominato Troldhaugen ritorna sul mercato a due anni di distanza dal debutto intitolato Ramshackle, un disco molto ben fatto che non poteva passare inosservato a causa di una proposta decisamente fuori dagli schemi. Il nuovo Obzkure Anekdotez for Maniakal Massez vanta l'appoggio della The Bird's Robe Collective, label che è solita occuparsi di generi più “alternativi” e sperimentali piuttosto che di metal e sottogeneri. Rispetto al capitolo precedente i Nostri non si sono adagiati sugli allori e hanno portato diverse variazioni all'interno del proprio sound, cambiando il modo in cui le influenze extra-metal agiscono all'interno delle composizioni. In passato l'ossatura generale del disco si costruiva attorno ad una base folk metal che ricordava vagamente quello dei Fintroll, ma oggi il folk è solamente una parte impercettibile del sound dei Troldhaugen, anche se le somiglianze con la storica band finlandese sono rimaste, ed il tutto ruota attorno ad uno stile a metà tra avantgarde e metal estremo, con questi ovviamente rimodellati in una veste caotica e adatta al carattere del gruppo.
L'impronta ironica e scherzosa dell'album viene subito illustrata dalla copertina, apparentemente randomica, ma che in realtà ha una certa correlazione con i testi, questi ultimi contenenti anche qualche lingua diverse dall'inglese (troviamo infatti il russo, lo spagnolo e addirittura qualche parola in italiano). La produzione non dimostra alcun tipo di pecca: durante lo scorrere del disco si possono ascoltare tutte le innumerevoli influenze contenute nel sound dei Troldhaugen, i volumi sono sempre impostati correttamente e, seppur in questo caso il merito sia più dei musicisti, ogni strumento si amalgama perfettamente al contesto in cui si ritrova. L'ascolto di Obzkure Anekdotez for Maniakal Massez accompagnato dalla lettura delle liriche rende il tutto ancora più piacevole e scorrevole, lasciando che i trentacinque minuti abbondanti di canzoni scivolino come se nulla fosse. Purtroppo in tutto questo ho riscontrato una pecca rispetto al lavoro precedente: gran parte di quello che ho ascoltato non mi ha colpito fino in fondo e, dopo una valutazione generale, non mi ha appassionato agli stessi livelli di Ramshackle.
La differenza tra la prima parte dell'album e la seconda è lampante in termini di qualità. I primi brani si fanno notare per un comparto vocale eccezionale: le repentine variazioni tra scream (simile a quello di Trollmannen dei Trollfest), voci femminili, parti in clean e cori sono decisamente ben fatte e progettate. I continui cambi di ritmo (in particolare le pause e ripartenze tra un cambio e l'altro) sono un'ulteriore punto di forza delle canzoni. Il tutto è agevolato da una componente elettronica ispirata e in grado di creare sempre la giusta atmosfera: si passa infatti da sonorità più vicine al symphonic ad altre di stampo sci-fi, senza poi dimenticare passaggi carichi di effetti e, in generale, una differenziazione costante nelle trame proposte dai synth. Fino alla settima traccia Obzkure Anekdotez for Maniakal Massez è un disco adrenalinico, coinvolgente e ottimamente composto. Il massimo viene raggiunto proprio con Día del Chupacabra, un ottimo pezzo provvisto di un ritornello estremamente catchy che vi entrerà immediatamente in testa.
Da questo momento in poi il tutto cala leggermente di qualità. Durante l'ascolto di Catoptric Contortions credevo che il mio lettore avesse fatto partire per sbaglio un brano dei Fintroll proveniente da Blodsvept, mentre la successiva Viva Las Vegas potrebbe risultare apprezzabile per le parti acustiche e di flauto al suo interno, ma non riesce ad esprimere nulla di più. Le conclusive Cut to the Chase e Swamp Rocket (пуск зажигание) contengono entrambe qualcosa di buono pur continuando a non impressionare. Detto questo è ovvio come le canzoni finali siano stilisticamente diverse rispetto alle precedenti, essendo molto più incentrate sul metal piuttosto che sul puro eclettismo sonoro; quello che mi chiedo dunque è se sia valsa la pena cercare di portare una costante variazione per far colpo sull'ascoltatore, oppure se sarebbe stato meglio continuare a proporre tracce al cento per cento cariche di follia e stravolgimenti sonori.
La mia conclusione è che, tra alti e bassi, Obzkure Anekdotez for Maniakal Massez è un ascolto decisamente piacevole e divertente, consigliato per chi vuole passarsi una mezz'oretta senza troppe preoccupazioni. Sembrerà strano, ma il marchio di fabbrica dei Troldhaugen era maggiormente presente all'interno del debutto. Non voglio dire oggi siano una band priva d'identità, anzi, però attraverso i brani del nuovo album è molto più facile fare paragoni con altre formazioni ben più conosciute. Di conseguenza rimando il tutto al terzo capitolo, solitamente definito “il disco della verità”, per capire quali siano le reali potenzialità di questo gruppo australiano; al momento mi ritengo soddisfatto a metà e spero che i Troldhaugen trovino la giusta strada per perfezionare come si deve la propria musica.
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INFORMAZIONI |
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The Bird’s Robe Collective
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Tracklist
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1. Table of Contents 2. Hunting Tactics for Mythical Creatures 3. The Good, The Bad and the Gristle 4. Buckle Up! 5. Lefty's Wild Ride 6. The Rabiator Teuthida 7. Día del Chupacabra 8. Phantom Acrobats 9. Catoptric Contortions 10. Viva Loa Vegas 11. CLANG! 12. Cut to the Chase 13. Swamp Rocket (пуск зажигание)
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Line Up
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Reventüsk (voce, chitarra, scacciapensieri) Meldengar (chitarra) Svarog (basso) Grädenøk (batteria)
Musicisti Ospiti: Katie Wright (voce) Michael Mills (voce) Evan Anderson Berry (voce) Tim Yatras (voce) Gareth Hoyle (tastiera) Mara Lazzarotto Davis (flauto, voce)
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RECENSIONI |
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