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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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( 3838 letture )
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"Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura"
Nell'Infinito leopardiano, la siepe si trova ad interpretare un duplice ruolo: essa è sia un ostacolo - impedendo al poeta di perdersi con lo sguardo nell'immensità dell'orizzonte - sia un efficace incentivo ad immaginare ed elucubrare sulla sostanza di ciò che lo circonda, fuori e dentro la sua anima contrastata e perduta. Allo stesso modo, la musica agisce sul nostro cerebro espandendo e focalizzando ogni suggestione spirituale che ci attanaglia, donandole un risolutivo canale di sfogo emotivo atto ad amplificare e rescindere il nostro stato d'animo momentaneo.
To The Center non è un semplice contenitore sterile di canzoni più o meno eterogenee, non solo un fondamentale capitolo del desert rock (quel filone musicale perfetto per descrivere ed accentuare la gola secca, il caldo opprimente e le allucinazioni climatiche tipiche, appunto, degli sterminati spiazzi sabbiosi sparsi per tutto il globo), nemmeno una copertina nodale per tutta l'iconografia stoner degli anni a venire e nulla più; no, il primo full-lenght degli americani Nebula (terza opera sulla breve distanza, considerando gli entusiasmanti EP Let It Burn e Sun Creature) è uno stato mentale, un approccio ossianico alla vita tutta, un fulgido grido di esaltata beatitudine interiore.
Nato come spaziale epigono dei Fu Manchu - da cui eredita una certa passione per l'immediatezza strumentale e due membri, il promettente chitarrista/cantante Eddie Glass ed il batterista Ruben Romano - il power trio a stelle e strisce si presenta sul panorama musicale di fine millennio con una massiccia dichiarazione d'intenti concentrata nei 50 minuti scarsi di To The Center, che ben chiariscono la volontà ultima e categorica dei nostri skaters onironauti: viaggiare e far viaggiare. Meglio poi se a velocità d'assalto, come confermano le bombe al fuzz disseminate lungo tutta la track-list (Come Down, Antigone, Whatcha Lookin' For), responsabili di un headbanging sfrenato e dissoluto. Nel disco non mancano le composizioni più ragionate e/o strutturate, la maestosa Clearlight ne è un esempio: si parte con un assalto all'arma bianca, indiavolati assoli lisergici ed un ritornello quasi "anthemico" per poi, meravigliosamente, perdersi nel cambio di tempo centrale a metà strada tra Paradiso, Inferno e Palm Desert. Impossibile non citare l'eponima opener, forse tra le più belle tracce di tutta l'ottima discografia del combo californiano: un trip controllato nella psiche umana ed animale, senza direzione e confine, illuminato da preziosi intrecci chitarristici (la costante sovraincisione di chitarra acustica è una peculiarità dell'album tutto, idea vincente su tutta la linea e spesso imitata con successo alterno da altre band) e cosmici synth extra-sensoriali che trasportano l'ascoltatore in un caleidoscopico baccanale sidereo ed allucinato. In mezzo a tutto questo, c'è anche spazio per una più che riuscita cover degli immortali Stooges, I Need Somebody, qui più cadenzata e sguaiata rispetto all'originale del '73.
Come una moderna siepe al tetraidrocannabinolo, To The Center si staglia monumentale all'orizzonte, riassumendosi in un efficace monito alla ponderata perdizione sensoriale, alla risata incontrollata, al dissennato vivere ed ai bei riff grondanti sudore ed asfalto. Fatelo vostro, svisceratelo, adagiatevi sulla sua anima desertica, immergetevi nelle dune più nascoste del vostro Io, amatelo e diffondetelo; perdersi non è mai stato così gratificante.
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7
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voto da alzareeeeeeeeee |
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6
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Trovato ieri a una fiera, preso immediatamente. Uno dei migliori dischi stoner che abbia mai ascoltato, insieme al successore forma una doppietta da paura. Voto 86 |
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5
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...uno dei piu' bei dischi stoner di sempre.....ora un'etichette indipendente italiana ...lo ha ristampato.... |
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4
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Grande disco , il 19/06 a Milano , imperdibili!!! |
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3
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Doverosa segnalazione per chi si fosse perso l’annuncio: il 20/6/18 suoneranno a Bologna al Freakout Club! Si sa a che ora cominciano a suonare? |
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2
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E' un gran bel disco. Anche io l'ho scoperto grazie a Metallized. |
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1
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non li conoscevo e me li sono ascoltati su Spotify fino a poco fa...cavolo che discone!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. To the Center 2. Come Down 3. Whatcha Lookin' For 4. Clearlight 5. Freedom 6. Antigone 7. I Need Somebody 8. So Low 9. Synthetic Dream 10. Fields of Psilocybin 11. Between Time 12. You Mean Nothing
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Line Up
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Eddie Glass (Voce, Chitarra) Mark Abshire (Basso, Voce) Ruben Romano (Batteria, Percussioni, Sitar, Voce)
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