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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Vanir - The Glorious Dead
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( 2094 letture )
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Il connubio Danimarca e folk metal non ha mai vissuto momenti particolarmente gloriosi nella storia della musica, soprattutto considerando lo scarso numero di band presenti nel territorio. Senza tener conto di qualche piccola realtà, sia recente che passata, il tutto è nelle mani di Svartsot e Vanir. La scena dunque si è sempre limitata a questi due nomi, con i primi incentrati verso gli aspetti storico-culturali del proprio Paese, mentre i secondi hanno messo in mostra una musica più spensierata, beona e danzereccia. Lasciando da parte confronti vari e opinioni riguardanti i due gruppi, la nuova opera dei Vanir intitolata The Glorious Dead è il risultato del percorso intrapreso con Onwards Into Battle: ciò che si può notare è un ulteriore indurimento del sound, il quale assomiglia tuttora ad una sorta di death melodico con qualche tocco thrash a rafforzare il tutto.
La distribuzione è ancora una volta lasciata alla Mighty Music, label da sempre affiancata al nome Vanir. La produzione è sicuramente ben fatta, così come sono buone le prestazioni dei componenti della band: purtroppo un'accettabile voce in growl e una serie di musicisti in grado di suonare in maniera pulita e senza sbavature non bastano alla sufficienza di un disco. Uno dei tanti problemi di The Glorious Dead è una parte strumentale che difficilmente imprime qualche ricordo nella mente dell'ascoltatore, lasciandolo spesso e volentieri perplesso. La cosa che maggiormente stona è quella necessità di inserire sonorità viking in un ambiente death metal, andando a caricare quest'ultimo di mid-tempos stopposi e di inutili parti melodiche; sembra quasi che i Nostri vogliano essere la copia molto poco ispirata degli attualmente poco ispirati Amon Amarth. Un esempio di questo è dato da I Valkyriernes Skød, quinta traccia del disco dagli oltre sette minuti di durata, all'interno della quale non accade nulla che possa risultare degno di nota, dato che il tutto suona molto lento e privo di pathos. Si ha la sensazione che, nel proprio percorso musicale, i Vanir abbiano perso completamente la capacità di intrattenere grazie a quel tocco di divertimento che rendeva i loro dischi accettabili e piacevoli; non si trattava certo di capolavori, ma erano album da tenere in considerazione quando c'era la necessità di un ascolto veloce e poco impegnativo.
Infine è tempo di discutere uno dei motivi principali per cui The Glorious Dead non può raggiungere la sufficienza: le cornamuse. Lo strumento suonato dalla giovane Sara Oddershede è presente quasi ovunque e probabilmente senza uno scopo ben preciso. La prima cosa da considerare è la ripetitività delle melodie messe in campo da questo strumento, il motivetto folkloristico che compare all'interno delle canzoni è praticamente lo stesso e porta ad uno sfinimento immediato dell'ascoltatore. Supponendo per assurdo che le cornamuse fossero più varie ed intriganti, mi troverei comunque a criticare il modo in cui esse vengono gestite, in particolare il loro essere completamente fuori tema in gran parte delle situazioni (Written in Blood e la title-track ne sono l'esempio più lampante). Detto questo non manca qualche buon momento in cui (volutamente o meno) tutti i vari componenti del sound dei Vanir producono qualcosa di buono: le conclusive Blood Sacrifice e The Blood Emperor si dimostrano ben fatte e piacevoli da ascoltare, aiutate da una ritmica più veloce e adatta a ciò che la band vuole trasmettere.
In definitiva si tratta di un grossolano passo falso, causato principalmente dalla mancanza di un obiettivo preciso e da una certa indecisione nel sound che si vuole proporre al pubblico. L'idea di suonare del death metal riempito di down/mid-tempos in modo tale da renderlo più “epico”, piazzando poi qualche ripartenza thrash e qualche melodia di chitarra, non porta veramente a nulla di buono. Con questo non voglio dire che i Vanir siano una band priva di qualità, anzi, ma è chiaro come in questo caso qualcosa sia andato decisamente per il verso storto.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Fall of the Eagle 2. March of the Giants 3. Written in Blood 4. The Glorious Dead 5. I valkyriernes skød 6. Overlord 7. The Flame of Lindisfarne 8. Blood Sacrifice 9. The God Emperor
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Line Up
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Martin Holmsgaard Håkan (Voce) Lasse Guldbæk Jensen (Chitarra) Philip Kaaber (Chitarra) Sara Oddershede (Cornamusa, Flauto) Lars Bundvad (Basso) Daniel 'Luske' Kronskov (Batteria)
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RECENSIONI |
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