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Einherjer - Av Oss, For Oss
( 1988 letture )
Tornano gli Einherjer, uno dei nomi più datati tra gli esponenti del viking metal, anche se non tra i nomi di maggior successo per via del loro stile molto particolare che li rende una band di nicchia, non adatta alle orecchie di tutti. Il segno distintivo della musica degli Einherjer sono i ritmi martellanti e pachidermici, un gusto nel proporre melodie cupe e tribali ed una ripetitività portata all'estremo che in certi casi li avvicina quasi - perdonatemi l'esagerazione - al postpunk (vedete anche la cover di Alu Alu Laukar degli Ym:stammen presente nello scorso lavoro). La loro è una musica in un certo senso scarna, meno arricchita da strumenti folk, orchestrazioni o cori rispetto a quanto prodotto da altri nomi importanti del viking, ma è proprio in questo che sta il loro fascino.
A partire da Dragons of the North la band di Haugesund ha sfornato diversi bei dischi, puntando più sulla qualità che sulla prolificità (anche per via dell'interruzione dell'attività dal 2003 al 2011) e senza fare nessun vero buco nell'acqua, nonostante diversi dei loro album, tra cui l'ultimo Norrøn, siano stati accolti in maniera controversa da pubblico e critica.
Dal precedente Norrøn, uscito nel 2011, la band non ha subito alcun cambio di line-up, rimanendo composta da Frode Glesnes (voce e chitarra), Aksel Herløe (chitarra solista) e Gerhard Storesund (batteria). Anche per questo disco la band non fa uso di un vero e proprio basso, ma ne simula i toni con degli effetti.
Rispetto a Norrøn, Av Oss, For Oss (“da noi, per noi”) è meno introspettivo, meno progressive ed invece più diretto ed immediato all'ascolto. Al solito, non sono presenti strumenti tradizionali, ma la musica non è affatto scevra da influenze folk, che si percepiscono nelle rare orchestrazioni (ad esempio, nell'introduzione Fremad) o, più spesso, nelle melodie eseguite dalle chitarre, in particolare durante Nord Og Ner, Nornene e Trelldom. Le ritmiche sono molto omogenee, sempre pesanti e cadenzate senza accelerare mai né rallentare troppo, andando a richiamare un'epica marcia in alcuni momenti (Nornene), o l'immagine di un drakkar che procede lento nell'acqua scura, con le onde che sciabordano sulle fiancate, carico di vichinghi pronti ad andare a razziare qualche isola vicina (Hammer I Kors). In alcuni brani, invece, le ritmiche sono talmente ossessive che quasi ipnotizzano, andando a creare un'atmosfera alienante (Nord Og Ner).
La copertina è opera di Costin Chioreanu, artista dallo stile cupo e simbolista che recentemente ha lavorato anche con Arch Enemy e Mayhem e che ha anche realizzato il particolarissimo video animato di Nidstong e diretto quello di Nord Og Ner. L'immagine di copertina, che come stile e colori si sposa bene con la musica cupa e legnosa racchiusa nel disco, raffigura un elmo vichingo.
Dopo Fremad, un'introduzione strumentale molto cinematografica e ricca con orchestrazioni e strumenti folk riprodotti dalla tastiera, l'album procede in maniera coerente e compatta, proponendo pezzi epici e solenni in cui lo scream graffiante di Frode si sovrappone a chitarre che passano da un suono molto distorto in stile black metal ad uno (più frequentemente) corposo e vibrante che, anche per via delle melodie scelte, ricorda l'hard rock o la NWOBHM (Trelldom). Emergono anche richiami all'heavy/doom, come in Hedensk Oppstandelse, che nel riff d'apertura ricorda i Grand Magus. Frequenti sono anche gli assoli di chitarra, un elemento inconsueto per questo genere, ma non per gli Einherjer, che li inseriscono con naturalezza tra un riff e l'altro (ad esempio, in Nidstong).
Lo scream di Frode occasionalmente lascia il posto ad una voce pulita - per modo di dire, perchè rimane comunque molto roca e grattata - ad esempio nei cori di Nord Og Ner. La cosa che stupisce creando un contrasto interessante è che, pur essendo quella di Frode una voce molto sporca e quasi gracchiante, riesce ad essere allo stesso tempo molto melodica nel canto, senza mostrare la difficoltà nel cambiare spesso nota di cui soffrono invece altri screamer.
A creare l'atmosfera folkloristica, quasi tribale, ci pensano anche le percussioni metalliche e cristalline che si fanno sentire di tanto in tanto nei brani. Così come per le chitarre, anche la batteria di tanto in tanto si scosta dal suo martellare inesorabile per proporre intermezzi che ricordano la NWOBHM.
Nel complesso, Av Oss, For Oss è un album cupo e lento, che si sviluppa pian piano e che procede con calma, proprio come la luce del sole che piano piano si ritira dalle rocce e dal verde delle coste norvegesi, lasciando che le ombre nascoste negli anfratti della pietra si impossessino del paesaggio. Bisogna ammettere, però, che questo disco non è esente da lati negativi: uno è la produzione, che purtroppo non lo valorizza al meglio; il suono è volutamente sporco ed impastato, cosa che non rende affatto giustizia ai vari strumenti, in particolare sui toni bassi, spesso rimbombanti e poco distinguibili. L'altro difetto è invece la scarsa varietà tra i brani, soprattutto se si confronta questo lavoro con il precedente Norrøn, che spaziava molto di più tra influenze diverse e conteneva anche alcuni momenti sottolineati dalla chitarra acustica, qui invece assenti.
Sebbene leggermente inferiore al suo predecessore, Av Oss, For Oss è un album che vale la pena di ascoltare e che sicuramente verrà gradito da chi ha sempre apprezzato questa particolarissima band.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
82 su 1 voti [ VOTA]
Doomale
Giovedì 13 Novembre 2014, 20.38.42
1
..ho sentito solo Nord og Ner e devo dire che mi è piaciuta...loro certo sono particolari.non è la classica band viking...ma dovrò approfondire l'ascolto e poi decidere se prenderlo..Ho sensazioni positive!
INFORMAZIONI
2014
Indie Recordings
Viking
Tracklist
1. Fremad
2. Hammer I Kors
3. Nidstong
4. Hedensk Oppstandelse
5. Nord Og Ner
6. Nornene
7. Trelldom
8. Av Oss, For Oss
Line Up
Frode Glesnes (voce, chitarra, bass effect)
Aksel Herløe (chitarra solista, bass effect, cori)
Gerhard Storesund (batteria, campionamenti)
 
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