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Vauxdvihl - To Dimension Logic (Reissue)
( 3454 letture )
PREQUEL
Nelle catacombe del mondo musicale, spesso e volentieri si celano dei tesori lasciati, per colpa o sfortuna, alla mercé della polvere nei corridoi delle note suonate negli anni. Fortunatamente, una saggia casa discografica come la Century Media ha deciso, ben venti anni dopo, di riportare alla luce questo piccolo pezzo di storia che probabilmente in pochi di voi conosceranno, soprattutto i più giovani. I Vauxdvihl sono (erano, R.I.P.) australiani: formatisi nel 1992, subirono molteplici cambi di line-up prima di potersi assestare definitivamente e registrare. L’unico album mai uscito è stato completamente autofinanziato dalla band stessa e fatto uscire sul mercato ben un anno dopo la sua registrazione per problemi avuti con la casa discografica dell’epoca (Zero Corporation per il Giappone ed EMI per gli altri mercati), molto probabilmente vere ragioni del passaggio in sordina dell'uscita. Anche se col trascorrere degli anni ci fu un certo interesse da parte di alcune case discografiche internazioni per far tornare in vita la band, furono proprio i componenti stessi, involontariamente, a porre una pietra tombale su questa vicenda, disgregandosi e lasciando che il tempo cancellasse la possibilità di fare qualcosa di nuovo. Ovviamente qualche lascito ci fu, ma poca roba, e oggi tutto quello che è stato registrato e creato a nome Vauxdvihl è dentro questo cofanetto. L’edizione oggetto della recensione è quella che troviamo sul mercato da pochissime settimane in due dischi separati: il primo è il celeberrimo To Dimension Logic nella sua interezza, con l’ausilio di una masterizzazione di stampo moderno; il secondo è presentato a catalogo come Vog (l’EP originariamente uscito nel 1998), ma al suo interno è possibile trovare anche il secondo EP, Siberian Church Recordings, con una bonus track ulteriore. A conti fatti si hanno due EP ed un full length, il tutto all’interno di un packaging completamente nuovo e minuziosamente curato. Perché sottolineare quest’aspetto? Riflettiamoci un secondo: l’impreziosire il booklet con recensioni dell’epoca, commenti dei compositori e spunti di riflessione aiuta sicuramente a valutare la dimensione di meteora che all’epoca fu tale band, diventata culto nel recente passato. Pensate che troviamo anche una curiosa recensione doppia comparativa che mette a confronto To Dimension Logic con l'allora neonato Awake di una certa band proveniente da New York. Pensate che il recensore utilizzò tale paragone:
A conti fatti i Vauxdvihl ne escono vincitori perché suonano con passione e sconfinata esperienza. To Dimension Logic è un lavoro pieno di stili dinamici e variegati tra loro che non scendono mai nel pretenzioso tecnicismo fine a se stesso del quale soffrono i Dream Theater da sempre.
Certo queste parole possono sembrare esagerate, ma se andiamo ad analizzare il disco scoprirete quanto di vero ci sia dietro il tutto; i gusti sono gusti, è insindacabile, ma spesso e volentieri una mano nel cuore offre molti spunti di riflessione. Senza altri indugi andiamo a vedere cosa si nasconde dietro questa uscita.

TO DIMENSION LOGIC
Come descrivere un capolavoro scritto da autentici déi della musica con parole terrestri? Non si può, semplicemente, per cui mi limiterò a non sottolinearvi nessuna traccia in particolare, nessun passaggio, niente di niente per non oltraggiare ciò che, sovrannaturale, è stato creato. L’ascolto è il miglior portatore di domande e risposte, un compagno fidato nei momenti dove il silenzio inghiotte la notte e brucia le speranze. Esistono album che per volontà ultraterrena vengono portati a noi per deliziarci e regalarci momenti di infinità contentezza. Capolavori che non si ripeteranno mai e poi mai nelle dita di quel chitarrista, che illuminato da una coltre di genialità porta a compimento quello che è considerabile il lavoro di una vita. Siamo circondati da cosiddetti capolavori e probabilmente nemmeno quest’opera dei Vauxdvihl a parere dell’ascoltatore X risulterà tale, ma per qualcuno, come il sottoscritto, il famoso colpo di fulmine scatterà ad ogni traccia che si sussegue nello stereo. Credo sia doveroso specificare che album come To Dimension Logic sono creati per essere riprodotti con un comune impianto stereo, lontano da monitor e casse che friggono le frequenze basse, intaccano i tintinnii infinitesimali della bacchetta sul ride e quel cantato di Stacy che risulta aggraziato e etereo. Durante la preparazione della recensione, negli ascolti multipli, cercavo di ricollegare quest’ album ad una qualsiasi grande band del passato che potesse avere fatto scuola; pensavo ai già citati Dream Theater ma nulla hanno da spartire in fin dei conti; soppesavo i Queensrÿche di Promised Lands, gli Psychotic Waltz con il loro incedere notturno, ma gli unici per il quale un qualche paragone mi sembrava aver ragione di esistere sono stati i Fates Warning del periodo Paralleles . Bene, se volete qualche indizio prendete quella band di quel periodo. Entrando ancora più in profondità nel discorso, ho capito che, per quanto simili, le sonorità di queste due band possono benissimo essere visti come mondi paralleli e opposti. Il ragionamento mi ha condotto ad una sola conclusione: se i Fates Warning hanno indubbiamente fatto scuola ponendo dei paletti all’interno del prog, così è possibile affermare che i Vauxdvihl attraverso To Dimension Logic abbiano creato un sottogenere a sé stante del prog. Esagerato? Rifletteteci, poi ne discuteremo insieme. Molti gruppi oggi vivono di glorie del passato, di quegli album nati da una mano divina come questo, glorie mai più riproposte; che male ci sarebbe nell’affermare dunque che questa band può benissimo essere una delle migliori nella storia del prog mondiale? Nulla, anzi, sarebbe un atto di stima dovuto.
La perizia tecnica di ogni passaggio, combinata con la passione che trasuda da ogni minuto sul disco risultano ineguagliabili. Quando la musica è suonata col cuore lo si sente ed essa risulta tutto tranne che fredda e robotica, come spesso e volentieri accade in un genere distaccato quale il prog. Le canzoni prendono per mano e si fanno seguire lungo labirintiche sperimentazioni che non danno tregua alla curiosità, incentivandola. Non è un album lunghissimo: dura poco più di quaranta minuti, quanto basta comunque per tornare ad aver voglia di premere il pulsante play riprendendo fiato per rituffarsi dentro un atollo distante anche dalla pura logica. Signore e signori, questo è prog allo stato puro, donato a noi da entità superiori. Spetta a voi donargli il giusto riconoscimento. A buon intenditor…

VOG
Sinceramente questa sezione non ha lo stesso valore artistico dell’album, pur essendo un’opera che lascia comprendere appieno quelle che sarebbero state le eventuali strade percorse dalla band. Le prime quattro tracce sono prese dall’EP del 2001 chiamato The Siberian Church Recordings, che comprende tre brani completi e una strumentale in uscita molto breve (Summoning), della quale non si capisce il vero ruolo all’interno dell’EP, il quale si compone pressoché dentro undici miseri minuti. Questa testimonianza è stata proposta dalla casa discografica di Fabrizio Gallina su richiesta dei fan che attendevano da sempre qualche segnale di vita dal gruppo; specificando chiaramente che sono tracce lasciate fuori dalle registrazione di Vog, si ha una chiara prova del perché furono scartate una volta premuto il pulsante play. Pur essendo questi brani la perfetta continuazione del disco cardine, si notano una dose di elettronica maggiore e cambi tempo più repentini e meccanici, con quel sapore Pink Floyd-iano che non guasta mai. La pecca più grande, motivo per cui i pezzi sono definibili come scarti, è principalmente dovuta ad una registrazione poco professionale e non prova di sbalzi di volume, con una voce troppo distante se proporzionata anche solo al rullante della batteria. Nulla di tragico, però l'aura di “canzoni abbozzate” è fortemente attorno a questi brani.
Il livello qualitativo del suono si innalza notevolmente con le restanti canzoni, provenienti dalle sessioni ufficiali dell’EP del 1998, che seguono una linea compositiva nettamente più ricercata e variegata. D’altro canto, descrivere questi brani risulta un’ardua impresa poiché, a differenza dell’EP precedente, siamo in territori lontani anni luce da quello che potrebbe essere il continuo spazio musicale dei Vauxdvihl, con una vena elettronica fortemente marcata. Durante l’ascolto spesso, soprattutto durante The Funeral Party, ho avuto idea di essere di fonte alla versione progressive di Born Slippy (colonna sonora di Trainspotting). La proposta rimane di altissimo valore ma enormemente distante dalle sonorità prima descritte, con accenni al cyber punk e venature industrial; la produzione è colossale per l’epoca e diventa la ciliegina sulla torta. La conclusiva Sincerely Die è un viaggio che non ha senso descrivere, è una cospirazione verso la sanità mentale: quale demone ha portato alla realizzazione di tale componimento? Il Dr. Faust è tornato in vita ed io vi lascio con la curiosità di scoprire di cosa sto parlando.

UNA DISCOGRAFIA COMPLETA
Essere in possesso di questo cofanetto mette in luce la varia verve creativa toccata dai Vauxdvihl nella loro brevissima carriera, all’ombra dai riflettori ma con la consapevolezza di aver cambiato le carte in tavola. Non ho esagerato, prima, a definirli una delle migliori band di sempre del progressive metal: se il progressive è sperimentazione e guardare avanti senza barriere, la discografia di questa band conferma un’ennesima volta che le barriere, per chi se le pone, sono solo mentali. Esistono persone coraggiose, persone che hanno girato le spalle al mondo e proseguito per la loro strada senza fermarsi; solo queste, attraverso gli aiuti di divine provvidenze, materializzano l’impossibile regalando al’umanità album come To Dimension Logic. Gli EP come materiale bonus sono testimonianze della storia della band che vanno scoperte e assaggiate con calma, non bisogna correre. Valutazione altissima, perché album come questo escono una volta nella storia della musica e avere la possibilità di riascoltarli puliti della polvere del passato è un regalo troppo grande da lasciarsi sfuggire.



VOTO RECENSORE
90
VOTO LETTORI
85 su 11 voti [ VOTA]
Crimson
Martedì 10 Gennaio 2017, 20.31.17
16
@ SapoMalo grande disco quello dei Power of Omens (bello pure il secondo - tra l'altro loro come i Vauxdvihl sono molto influenzati dai Fates Warning), ma questo è un capolavoro. Quello che semmai fa restare perplessi è che si faccia la recensione - giustissima eh - di queste perle underground dimenticate, quando manca gran parte della discografia (lavori storici molto importanti) di un gruppo fondamentale come i Fates Warning. Senza contare poi che ad un album seminale come Awaken the Guardian- se c'è un disco chiave per la definitiva nascita del Prog Metal è questo - venga valutato solo con 80... Come a dire che questo (o altri bellissimi ma meno importanti tipo l'esordio degli Psychotic Waltz che deriva da Awaken ma viene valutato con 100!!! e io lo trovo stupendo eh ma cazzo...è un disco decisamente MENO importante di Awaken e pure di Spectre e Perfect Symmetry dei Fates ma vabbè), stupendo, sia più importante di quello...
SapoMalo
Martedì 10 Gennaio 2017, 19.05.05
15
Per curiosità, ma se questo è da 90, Eyes of the Oracle dei Power of Omens da quant'è ? 900? Boooooh, ok De Gustibus ecc.ecc., però...
entropy
Sabato 24 Gennaio 2015, 19.14.22
14
ok l'ho comprato! ma mi è solo piaciucchiato.. a parte che il secondo cd con i due ep lo trovo davvero pessimo, il primo cd, cioè il piatto forte, e un buon cd di prog metal , suona classicamente prima metà anni 90, e ha tutta la magia di album dell'epoca. però non lo definerei un discone. Non mi ha convinto fino in fondo.
Struzzo
Lunedì 24 Novembre 2014, 19.55.12
13
l'ho appena ascoltato...che dire...è un album miracoloso
CYNIC
Domenica 16 Novembre 2014, 16.46.47
12
Attenzione, Attenzione, nessuno mete in discussione i leggendari Dream Theater che nello stesso anno se ne uscirono con quel MONUMENTO IN MUSICA CHE È – Awake, Voto: 100/100
Steelminded
Sabato 15 Novembre 2014, 19.47.47
11
Dopo aver ascoltato 3 brani, non esito a scartarli per ora, mi dispiace Andrea ma non mi hanno preso proprio... Poi magari ci torno un giorno, spesso capita... Però vorrei dire che l'ennesimo paragone/denigratorio nei confronti dei Dream Theater (non tuo per carità, ma da te riportato), dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che i Dream Theater volenti o nolenti, piaccia o non piaccia, sono lo standard quando si parla di prog metal a cui tutti gli altri si rapportano... Evviva!
entropy
Giovedì 13 Novembre 2014, 11.39.27
10
super incuriosito... mi sa che lo compro...
Crimson
Giovedì 13 Novembre 2014, 8.16.41
9
Capolavoro assoluto. Le influenze direi Fates warning su tutti poi Queensryche e Crimson glory.
Vulgar Puppet
Mercoledì 12 Novembre 2014, 23.27.20
8
Minchia 90! Ascolterò!
Ad astra
Mercoledì 12 Novembre 2014, 10.46.17
7
No no frena Michael ... Quella che ho segnalato é una parte della recensione comparativa del 94 non son parole mie... Non c'entrano niente di niente con i DT sono più accostabili ai fates warning se proprio dobbiamo fare paragoni. Ma come segnalato credo che facciano mondo a se.
Michele "Axoras"
Mercoledì 12 Novembre 2014, 10.15.57
6
Se regge il confronto con Awake è da prendere per forza ... mi fido eh André ...
GT_Oro
Mercoledì 12 Novembre 2014, 8.02.03
5
In poche parole... da prendere senza se e senza ma. Recupererò senz'altro!
CYNIC
Martedì 11 Novembre 2014, 22.44.43
4
io c'è l'ho ''To Dimension Logic'' scoperti grazie ad un sito specializzato in musica prog. Voto 95/100 se vi interessa sapere il mio parere To Dimension Logic se la gioca alla pari con i capolavori di band più famose. FATELO VOSTRO - un must !
Ad Astra
Martedì 11 Novembre 2014, 22.29.14
3
spesso e volentieri in australia venivano tradotti anche come VAUDEVILLE dunque si potrebbe pronunciare "vòdvill" .. alla francese.... provali poi mi farai sapere magari
Edohard
Martedì 11 Novembre 2014, 22.21.16
2
Certo che con un nome del genere...di certo non li ha aiutati...è impronunciabile e pare un lassativo più che il monoker di una band!
Edohard
Martedì 11 Novembre 2014, 22.19.28
1
E la madooonna...e chi li conosce questi! Meglio dei dream teather? Allora sono da scoprire...
INFORMAZIONI
2014
Century Media Records
Prog Metal
Tracklist
CD 1
1. The Weapon
2. To Dimension Logic
3. Questions Or Misanthropy
4. Separate Ends
5. Comedy Of Errors
6. Philosophia Mosaica
7. In Search Of Forever
8. Minus Absence

CD 2
1. Plots, Tue or False, Are Necessary Thing?
2. Isis/Pekt
3. Movement
4. Summoning
5. Prognosis:Poor Me Syndrome
6. The Funeral Party
7. For the Son has Gone to Hell
8. LivenLurne
9. Sincerely Die
Line Up
Stacy Handchild (Voce)
Fredic Leduc (Chitarra)
Fabrizio Gallina (Voce, Chitarra)
Edward Katz (Basso, Tastiere)
Chris Delov (Batteria, Tastiere su traccia 3)

Musicisti Ospiti:
Rosemary Fraser ( Voce parlata su traccia 6 e 7)
Kana (Voce parlata su traccia 1)
Mark Van Nooten (Cello su traccia 6)
 
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