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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 3658 letture )
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Ottavo capitolo della saga Def Leppard, anche se il titolo, Ten, fa pensare alla decima tappa della loro dorata carriera. Così è, infatti, tenuto conto della raccolta di B-sides (Retro Active), di un greatest hits (Vault) e tralasciando il primo EP del ‘79, autointitolato. Sin dalla copertina ci si accorge che qualcosa è mutato, non più illustrazioni curatissime come accaduto in precedenza per Pyromania, Hysteria, Adrenalize o Retroactive (immagine fantasmagorica quella), ma una cover fin troppo semplice, anonima e abbastanza sciatta, priva di particolare attrattiva. Comunque un lavoro non si può valutare solo dal primo impatto, ci mancherebbe. Tredici tracce ufficiali più altre 5 bonus track disseminate in versioni differenti per i vari mercati. Un platter che a livello di presenze al desk di produzione conta, praticamente, una squadra di calcio: l’intera band, più Pete Woodroffe, Per Aldeheim, Andreas Carlsson e Marti Frederiksen, suddivisi sui brani. Il tutto registrato in ben tre studi differenti: il Joe's Garage di Dublino, gli svedesi Polar Studios di Stoccolma e i Rumbo Studios a Los Angeles. Insomma, già un bel bordello a livello numerico per quanti individui hanno messo mano ai cursori dietro un mixer, in ben tre sale di registrazione locate su differenti latitudini. E la cosa si farà notare, purtroppo in negativo. Per la prima volta anche lo sfortunato batterista Rick Allen partecipa attivamente alla scrittura di ben tre brani come co-autore e ben undici vedono la sua compartecipazione e firma, una vera novità.
Passiamo quindi al coacervo musicale che scocca con Now, un ritaglio melodicamente tipico dei "leopardi sordi" con una base ritmica quasi noise, connotato parecchio anomalo, vista la loro maniacale perfezione per le tracce pulite e linde di iper produzione. Unbelievable è una semi ballad esemplare dei ragazzi di Sheffield, con tutti gli annessi e connessi: coralità supreme, armonizzazioni e musicalità che si appiccicano come sanguisughe alle orecchie di chi ascolta. You're So Beautiful e Everyday ricalcano stilemi di comprovata fama e successo, con chorus ariosi e facilmente memorizzabili, Long, Long Way to Go è resa come una ballad malinconica e sofisticata nel sound, con quei cori profondi che colpiscono sempre come saette, mentre Four Letter Word spicca come rock ritmato con un bridge ispirato, invece Torn to Shreds non morde e non sposta alcun equilibrio. Finalmente Love Don’t Lie recupera lo spirito del hard da grandi arene, lucidando il blasone con uno spunto e un ritornello lussurioso e avvenente come una figona con indosso solo reggicalze e rossetto, che ammicca invitante. Slurp…. Gravity, song molto effettata e un po’ catatonica nello sviluppo, sboccia in un ritornello compresso e coralizzato, Cry pare un estratto dalla produzione degli Aerosmith più attuali e sbuca come una virata balsamica, anche se va sottolineato che la qualità compositiva degli album precedenti appare annebbiata e intorpidita, come risulta anche dalla seguente e modernista Girl Like You. Quest’ultima si rivela infatti una traccia quasi confusa, che non lascia nessuna orma. Se il ballatone Let Me Be the One azzecca un inciso assai piacevole, la finale Scar, finalmente, recupera un po’ dello spirito combattivo e pugnace dei fastosi trascorsi del quintetto, scatenando grandi melodie e pathos.
Fuori dai denti, X traspare come una release poco illuminata, alticcia per i bagordi mondiali indirizzati da un successo senza frontiere, con la conferma di fama, dati di vendite stratosferiche e denaro incassato. Se vogliamo un lavoro anche confuso: difficile capire, per esempio, perché venne estromessa dalla track list una song brillante e corposa come Kiss the Day, inserita solo come bonus, invece di tracce inadeguate, portatrici di insana delusione. L’album raggiunse la posizione numero undici di Billboard, trascinato dalla reputazione e dai residui dell’ondata di megapopolarità tracciati nel solco dei precedenti lavori, ma non ottenne certificazioni, quindi nessun disco d’oro o di platino, il che la dice lunga e nessuna delle tracce contenute è mai stata suonata massicciamente live: un motivo ci dovrà pur essere. Solo Now, resa in versione acustica e non elettrica, venne riproposta sul palco nel 2012. Un passo falso vero e proprio, anche se non tutti i brani presentati si possono definire negativi, ma in linea generale questo X è tutt’altro che memorabile. Proprio come la copertina.
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10
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L'ho sto ascoltando ora,mi sembra anche a me un album piuttosto fiacco e troppo poppeggiante..Euphoria,non un grande album,aveva almeno due o tre pezzi di valore e il resto buoni riempitivi ma qui' la qualita' mi sembra scarseggiare.. |
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9
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Bruttissimo e deludente. Album perfetto per un pubblico amante del pop rock non del Metal. Per me questa band doveva sciogliersi dopo il bellissimo Retroattive e chiudere alla grande una carriera fatta di ottimi dischi(a parte l'appena sufficiente Adrenalize) invece che pensare solo al conto in banca pubblicando album mediocri e ridicoli come questo X. Per me non dovrebbero nemmeno più apparire su siti e riviste Metal......e il doppio live Viva! Hysteria! , pur essendo molto ben suonato, è solo un patetico tentativo di recuperare una fetta di pubblico che ormai hanno perso da tempo. Peccato....li adoravo. |
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8
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Album appena discreto; peccato, con Euphoria erano tornati a grandi livelli... Long Long Way To Go, Unbelievable, Scar sono bellissime canzoni, ma il resto è abbastanza moscio (il dittico Gravity / Cry poi è uno dei punti più bassi dell'intera discografia). Concordo con il voto del recensore. |
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7
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e nemmeno suonano nulla da euphoria , che forse tirando le somme a parte le prime 2 song e Paper sun, mi pare inferiore a questo |
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6
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a me piace..unbelievable, four letter word, long long way to go, torn to shreds, gravity, now sono pezzi piu che buoni dal mio punto di vista. ma scusa frankiss, fino a metà rece scrivi bene di quasi tutte le singole canzoni, poi verso la fine dici che è un passo falso e poi gli dai 70? Anche per me è 70, forse anche 75, ma perchè un album discreto a tutti gli effetti. Anche slang mi piace abbastanza, sono altri def leppard. Come generation swine per i motley..grande album davvero. Yeah dei def è il disco pessimo davvero e inutile. Che poi non suonino nulla da sto album..beh penso che ne abbiano già fin troppe di hit stellari da pyromania hysteria e adrenalize per poter suonare tutto..nemmeno da yeah, da retro active e da on through the night suonano mai nulla se è per questo! E quasi zero pure da high n dry. |
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5
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il peggiore insieme a slang |
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4
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Insensatezze del music-business! |
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3
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Rino...anche secondo me dovrebbe essere così...ma il conteggio della discografia ufficiale del sito dice ciò... |
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2
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Forse nelle 'dieci tappe' della loro carriera è più sensato includere l'EP e non conteggiare il greatest hits, a mio modesto parere, non credi Franco? |
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1
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Uuuuuuh grande gruppo! Come non concordare con Frankiss, album deboluccio, sempre una classe cristallina come è propria di questi campioni del rock melodico, ma le canzoni non funzionano moltissimo, simili e un po "spompate"...mia song peferita la smielata long long way to go |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Now 2. Unbelievable 3. You're So Beautiful 4. Everyday 5. Long, Long Way to Go 6. Four Letter Word 7. Torn to Shreds 8. Love Don't Lie 9. Gravity 10. Cry 11. Girl Like You 12. Let Me Be the One 13. Scar
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Line Up
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Joe Elliott (Voce) Vivian Campbell (Chitarre, Cori) Phil Collen (Chitarre, Cori) Rick Savage (Basso) Rick Allen (Batteria)
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