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Twilight Zone - The Beginning
( 1604 letture )
Provenienti dalla Toscana, e più precisamente dalla zona della Versilia, i Twilight Zone si sono formati ad inizio anni Novanta sotto il nome di Stigma, per poi cambiare monicker nel 1993. La band inizialmente ruotava attorno a tre elementi: Stefano Giusti (basso e voce), Cristian Angelini (chitarra) e Pierluigi Salvatori (batteria); nel 1999 l’ingresso di Francesco Bovecchi al basso, mentre il 2003 è l’anno di Fabio Bertini e Filippo Belli, rispettivamente a chitarra e batteria, con conseguenti stravolgimenti in line-up. Dopo l’abbandono dell’ultimo arrivato dietro le pelli, il posto vacante è preso dallo stesso Bovecchi, mentre al basso si riposiziona Stefano Giusti. L’ultimo e più recente innesto è quello di Val Shieldon (nome d’arte di Valerio Scialdone) alla voce, valido cantante dal timbro classico in grado di coniugare potenza ed epicità nella maniera più consona al genere. La carriera discografica della band (escludendo compilation e prodotti di dubbio significato) precedente a questo primo full length è composta da appena tre demo pubblicati tra il 2000 ed il 2006 e addirittura uno in cassetta risalente al lontano 1994. Meglio tardi che mai, è proprio il caso di dirlo. Come vedremo andando ad analizzare più a fondo il disco, questo The Beginning ha non pochi pregi, ma alcuni difetti emergono nelle pieghe di certe canzoni, con momenti assolutamente esaltanti che si contrappongono ad altri fortemente negativi.

L’incipit è dei migliori, con una Bow to Me capace di creare una dose di pathos ed aspettativa davvero molto elevata. Le ritmiche si rincorrono senza dare troppo nell’occhio, lasciando le luci dei riflettori alle chitarre ed alla voce; la sei corde di Lord Kain sferra rasoiate metalliche taglienti, mentre l’ugola di Shieldon raggiunge -specialmente nel finale- vette vertiginose in grado di ridurre in frantumi anche l’orecchio più provato. Come inizio non c’è male, vero? Per riequilibrare i toni, dopo la piacevole e classicissima Death Swarm, ecco allora sopraggiungere il pezzo peggiore del disco, Going to Hell, canzone che dopo una mediocre parte iniziale sfocia in uno dei refrain più scontati e piatti di sempre ed evidenzia le lacune a cui accennavamo poc’anzi, la cui colpa va addossata, oltre all’esecuzione in sé, anche alla produzione, di livello generale medio-basso e nello specifico con dei suoni di batteria poco realistici (non certo scandalosi, ma si poteva fare molto meglio), strumenti spesso relegati a meri comprimari della voce, sempre e comunque in primissimo piano. Questo discorso vale appunto in senso generale, ma è chiaro che alcune canzoni hanno risentito meno delle suddette mancanze tecniche (come Bow to Me o River of Pain), mentre altre ne sono state travolte in pieno (Going to Hell su tutte). Proprio River of Pain, allo stesso modo di Under an Iron Cross, risulta tra gli episodi più riusciti dell’album; pur con le dovute differenze, entrambe poggiano su solide ritmiche di base ed un comparto melodico efficace, grazie alla solita ottima prestazione della chitarra solista e della voce di Shieldon, due tra i fattori più positivi di questo lavoro. Meno apprezzabile ma non per questo meno incisiva è invece Plague, che risalta per la gran forza sprigionata, mentre The Black List è una canzone mediocre che si regge su strofe canoniche e ritornelli piuttosto scialbi. Conclude il tutto Chapter 1: The Gates of Hell, piacevole brano di heavy classico con atmosfere epiche, che strizza più di un’occhio ai maestri Manowar, nome-ombra che ricorre più o meno volutamente per tutta la durata del disco.

I Twilight Zone col qui presente The Beginning debuttano così sul mercato discografico dopo tanti, forse troppi anni dalla formazione della band, un dato che volge a loro favore quando ci si accorge che gli echi ottantiani percepiti durante l’ascolto dell’album sono più di semplici richiami o celebrazioni di un metal che fu, ma sono piuttosto la conformazione più genuina di un gruppo ancorato per forza di cose ad un certo stile musicale old school. Non risulta facilissimo al momento trovare una personalità chiara e distinta dietro a queste canzoni, ed è forse questo un obiettivo impossibile da raggiungere quando si vuole proporre un heavy metal che più classico non si può, ma il merito di aver creato qualcosa di valido c’è tutto e su questo fronte va elogiato l’impegno della band toscana. Cosa ci riserverà il futuro? Se ci toccherà aspettare tanto oppure poco per una prossima release non ci è ovviamente ancora dato saperlo, ma l’augurio è quello di rincontrare presto il nome dei Twilight Zone, perché come inizio certo non c’è male.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
85 su 2 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2014
EBM Records
Heavy
Tracklist
1. Bow to Me
2. Death Swarm
3. Going to Hell
4. Under an Iron Cross
5. River of Pain
6. Plague
7. The Black List
8. Chapter 1: The Gates of Hell
Line Up
Val Shieldon (Voce)
Fabio “Lord Kain” Bertini (Chitarra solista, Cori, Tastiere)
Stefano Giusti (Basso, Cori)
Francesco Bovecchi (Batteria)
 
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